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      CommentAuthoramalia
    • CommentTime23 Jul 2009
     

    ciao a tutti! inizia la nostra storia con I,, bambino di 10 anni, figlio di una malata psichica, rimasto per 8 anni in un'altra famiglia e ora dato a noi: morta la mamma affidataria, I., che appartiene a una famiglia di 5 fratelli, deve ora andarsene perché la nuova madre affidataria non lo ha accettato. I. è un bambino tranquillo, ma assolutamente dipendente dai grandi, bravo a scuola, ma del tutto privo di fantasia. Chiede attenzione e vicinanza fisica "totali" e senza pause. Io e mio marito non abbiamo altri figli. Ci chiediamo come e sino a che punto le richeste di I. vadano soddisfatte, se sia un bene per lui darsi a lui con questa totalità. Arriva da noi definitivamente lunedì (per ora aveva trascorso w-e e giornate da noi). Ogni vostra esperienza ci sarà d'aiuto!Grazie a&g

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      CommentAuthordebora
    • CommentTime23 Jul 2009
     

    Ciao Amalia,ben arrivata!Io sono mamma di due bambini e non ho ancora nessun affido in corso,questo per farti capire la mia posizione.L'essere mamma bio o di cuore non fa' molta differenza quando si tratta di essere o non essere troppo presente nella vita di un bambino.Quando si tratta di amore e' quello spontaneo e sincero non esinste il TROPPO,c'e' avvolte di piu' e avvolte di meno ma L'IMPORTANTE e' fargli capire che ci siete sia per una sgridata sia per una carezza.Questo e' il mio umile consiglio.Un abbraccio Debora.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime24 Jul 2009
     

    grazie, Debora ti terrò aggiornata. Un abbraccio a te
    amalia

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      CommentAuthordebora
    • CommentTime24 Jul 2009
     

    Grazie e ciao.

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      CommentAuthoramalia
    • CommentTime9 Oct 2009
     

    ciao di nuovo a tutti! ecco un primo bilancio dopo 2 mesi e mezzo di affido di I. I. non consente a me e a mio marito (non abbiamo altri figli) di avere una relazione affettuosa e persino di stare seduti vicini né a me di averne con altre persone (amici o mia madre) in sua presenza.Al tempo stesso se I. è stato ad esempio un pomeriggio dalla nonna comincia a trattarmi con sufficienza. In sintesi è gelosissimo di me ma anche pronto a "scaricarmi" quando sta bene con un'altra persona. Controlla le mie telefonate la mia posta mi chiede di rendergli conto di ogni cosa mi aspetta fuori dal bagno...
    Che fare? Qualcuno ha avuto esperienze simili alla mia e ha consigli da darmi?
    in difficoltà....
    grazie Amalia

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      CommentAuthordebora
    • CommentTime9 Oct 2009
     

    Ciao Amalia io ci sono ma non posso aiutarti,mi dispiace!!i miei figli bio non sono geloso,ho cercato di trovare con loro un momento speciale per fagli capire che era giusto trovare un po di spazio per tutti.Ciao

  1.  

    leggo solo ora di rincorsa, scusami ma sto partendo.
    Ti scrivo lunedi'
    Buon Fine settimana a tutti

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      CommentAuthoramalia
    • CommentTime10 Oct 2009
     

    grazie Riccardo. A lunedì
    Amalia

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      CommentAuthordebora
    • CommentTime10 Oct 2009
     

    SCUSA SI TI HO DATO IL MIO MODESTO PARERE.DA ADESSO IN POI DEDICERO' IL MIO TEMPO ALLE PERSONE CHE APPREZZANO IL MIO CONSIGLIO.COMUNQUE NON CONTINUERO' PIU' QUESTA DISCUSSIONE.

  2.  

    Ciao Amalia,
    ogni nuovo arrivo deve ambientarsi, capire, studiare la nuova situazione.
    Quando un bambino arriva in una casa è portato a stravolgere gli equilibri, ad attirare l'attenzione su di se' sia per sentirsi rassicurato, sia per mettere alla prova, per vedere cioe' se e fino a che punto lo si ama.
    E' in questa fase come un bambino molto piccolo, che piange in continuazione per attirare l'attenzione, o chiede di essere preso continuamente in braccio.
    Ci sono due atteggiamenti in queste situazioni che si possono tenere: assecondarlo o non considerarlo.

    Dal mio punto di vista ritengo che assecondarlo sia cosa assai sbagliata. Vuol dire lasciare a lui la stipula delle regole della casa, la stipula delle regole affettive e di comportamento.
    La gelosia è cosa normale, ma non va assecondata, anche perchè da un dito si prenderà un braccio e da un braccio tutto il corpo.
    I bambini sono furbi e capiscono dove sia il tallonme di achille, ma se scoprono una debolezza se ne approfittano per ottenere cio' che vogliono (è un po' la situazione del figlio che va dal genitore che sa che gli dirà di si, o della figlia che fa le moine al padre che scopre essere più sensibile al fascino femminile).

    Il comportamento che mi descrivi è assai pericoloso per creare una relazine stabile, suratura e che funzioni.
    Abbiamo un ragazzino di 15 anni, è stato in una famiglia affidataria per 10 anni e lì lo hanno viziato come non mai (non avevano nemmeno loro altri figli). Dettava legge in quella casa. Arrivato a 10 anni e mezzo era talmente viziato che la famiglia non sapendo come fare a "domarlo" lo ha mandato via ... creando in lui un disastro che nemmeno la famiglia di origine aveva creato. E' con noi da tre anni, dopo una pausa negativissima di una casa famiglia per un anno circa, e posso dirti che solo ora cominciamo a sperare di essere sulla strada giusta per incanalarlo verso certe regole di comportamento che lo facciano accettare dagli altri.

    Ritengo che dopo avergli dato il permesso di comportarsi in un certo modo sia difficile ovviare a tale situazione, ma vi consiglio caldamente di farlo, altrimenti rischiate di rovinare il bimbo, di far fallire l'affido, di rovinare il vostro rapporto di coppia.

    All'atto pratico dovreste parlarci e spiegargli che così non va bene, che voi avete diritto alla vostra intimità, ai vostri momenti, così come ne ha diritto lui e così come lui se li prende con gli altri.
    Sicuramente il solo parlargli non basterà, ma è necessari per fargli capire il vostro cambiamento di rotta.
    Gli dovrete spiegare che tale cambiamento è dovuto al fatto che avete pazientato i primi tempi, assecondandolo, perché lui si potesse ambientare e sentirsi a casa. Confessategli il vostro errore nell'averlo fatto, in modo che capisca che anche gli adulti possono sbagliare.
    All'inizi sarà una guerra dove dovrete essere fermi e decisi, dargli degli orari, delle regole ben precise. Tipo ... alle 20:00 ceniamo tutti insieme e a tavola si parla e si scherza, sparecchiamo e rigoverniamo tutti insieme (in modo che capisca che lo stare insieme non è solo nel modo in cui piace a lui), alle 21:00 sul divano alla tv accoccolati insieme, alle 21:30 il bambino va a dormire che domani ha la scuola. Chi non sparecchia o non aiuta ... va a letto subito.
    La ribellione sarà certa, ma dovrete essere fermi e decisi. Vi si stringerà il cuore se vi chiamerà, se piangerà, se vi dirà cose orribili tipo "non mi volete bene" - "voglio andare via" - "l'altra mamma si che mi voleva bene" ... ma non dovete piegarvi, per il suo bene.

    Sono regole piccole e semplici che qualunque bambino capisce, ma sono regole che dovete assolutamente dargli prima che prenda lui il sopravvento.

    Scusatemi la franchezza e la durezza, ma ho visto troppi bambini arrivare da noi, troppi affidi falliti a causa del troppo amore da parte degli affidatari, delle non regole con la scusa "poverino, coccoliamolo perché soffre".
    Tutto deve avere un limite, una regola e tali limiti dovete esser voi a darli, non lui.
    Dovete fargli ben capire che il suo posto è quello del bambino che ubbidisce ai genitori che dettano delle regole per il suo bene e perché da adulti capiscono cose che lui ancora non capisce.
    In questa maniera cominciate a infondergli la fiducia in voi e quando dovrete chiedergli qualcosa che lui non condivide, troverete difese sempre minori perchè fidandosi accetterà sempre in maniera maggiore i vostri consigli.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime13 Oct 2009
     

    nei giorni scorsi, poiché ero stanca e offesa dal suo comportamento, ho cominiato a mettere distanze: sono andata a fare un pisolino dopo pranzo e ho chiuso la porta, ho smesso di essere premurosa con lui (ciaramente non sono nè maleducata nè scostante) e assolutamente ferma nel limitare le sue intromissioni, mi sono ripresa il mio posto accanto a mio marito invitandolo a sedersi sul divano accanto a me o a lui ma non in mezzo. adesso è rispettoso e non fa più tentativi di ostruzionismo...
    grazie Riccardo, grazie anche a Debora (a cui non ho risposto semplicemente perché lei stessa ha detto di non potermi aiutare!)
    ciao
    Amalia

  3.  

    Ben fatto.
    Sempre a disposizione.
    E se un giorno vorrete venire a trovarci in Toscana, troverete le nostre porte sempre aperte

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime14 Oct 2009
     

    Ciao Amalia, la vostra non è sicuramente una situazione facile, credo proprio che il bambino vi stia mettendo alla prova.
    L'unica cosa che mi sento di dirti è di non stancarti mai di parlargli e di spiegargli le cose. Anche se lui obietta e sembra non capire...o se si arrabbia ...o vi risponde male...le vostre parole dette con amore, con sincerità, ma anche con severità, rimangono nel suo cuore e piano piano credo che lui comincerà a capire e a mettere in pratica. Forse potranno volerci dei mesi. ma penso che funzionerà. In bocca al lupo.

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      CommentAuthoramalia
    • CommentTime14 Oct 2009
     

    :face-monkey:cari tutti, m:face-monkey:i sento più s:face-monkey:erena. Ieri s:face-monkey:era ho spiega:face-monkey:to a I. come :face-monkey:mai le cose erano cambiate (lui se ne era accorto) e per farmi capire ho detto che anche lui sente e vede persone del sul passato a cui vuole bene e che io non mi sono mai permessa di interromperlo o disturbarlo. ha pianto dicendo che era rimasto male per quello che gli avevo detto a proposito delle persone a cui vuol bene. io gli ho detto che allora aveva capito molto bene i sentimenti che provavo io. ora è tranquillo e sereno. I. è un bambino "bellissimo" con tante frecce al suo arco...che non sa usare. Spero per lui che questi aggiustamenti faticosi della vita con noi lo aiutino a trovare un modo per stare bene con altre persone che si vogliono bene senza sentirsi defraudato.
    grazie mille a tutti, vi tengo aggiornati
    Amalia:face-monkey:

  4.  

    Grazia Amalia per queste tue belle parole, piene di coraggio, di speranza e sopratutto di amore.
    Sei sulla strada giusta certamente. Questo non vuol dire non provare dolore nel dire o fare certe cose ... ma capendo che sono necessarie, sono piccoli dolori legati alla crescita, sia vostra che del bimbo.

    Il motivo per cui molti affidi e adozioni vanno male è proprio questo, l'incapacità di parlare, di affrontare un problema.
    La cosa bella della tua storia è nell'aver parlato con il bimbo e fra le righe appare che questo dialogo è stato fatto alla pari, non da adulto a bambino, ma tra due persone, mettendo a nudo le proprie esigenze ed i propri sentiementi.

    Complimenti con tutto il cuore ... e Buona Strada

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime15 Oct 2009
     

    Riccardo e tutti quanti amici del forum, qualcuno ha idee chiare e opinioni sull'adizione mite? a noi è stato chiesto dal giudicecse eravamo disponibili...
    grazie ancora
    Amalia:face-monkey:

  5.  

    L'Adozione mite è un nome usato un po' impropriamente per definire un'affidamento anomalo, ovvero un affido per il quale non è previsto un rientro in famiglia ma, al contrario dell'adozione, il bambino mantiene il rapporto con la famiglia di origine o con alcuni membri di essa.
    Nel passato abbiamo scritto molto sull'adozione mite.
    Se cerchi dando adozione mite come parole chiave dovresti trovare dei bei dibattiti.

    Vai a questa pagina
    http://www.sos-affido.it/forums/search.php?PostBackAction=Search&Keywords=adozione+mite&Type=Topics&btnSubmit=Cerca

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime21 Oct 2009
     

    grazie per le informazioni. Il giudice dei Minori ci ha chiesto la disponibilità e i servizi premono perché ci muoviamo...Dobbiamo prendere questi inviti pressanti come una richiesta nell'interesse del bambino o come un modo per "liberarsi" rapidamente del caso? in questo modo i servizi scomparirebbero, dovremmo occuparci noi di tenere i rapporti con la famiglia (in realtà solo la madre) eccetera. Abbiamo la sensazione che si tratti anche di un'azione interessata delle istituzioni. Sospettosi?
    grazie ancora, Amalia:face-monkey:

  6.  

    Non credo sia come dici.
    I tribunali non hanno interessi. Forse fretta per dare un tetto ancora più tranquillo al bambino.
    Sicuramente un interesse da parte dei servizi c'è ... scompaiono, seppur in parte, quindi meno lavoro e niente retta da pagare.
    Non sai quanto in molti ti invidiano sul fatto che tu non debba più rendere conto ai servizi sociali e tu sia autonoma nella gestione.
    E' questo uno dei motivi principali, la mancanza di autonomia, per cui molti non si avvicinano all'affidameto e molti scappano a gambe levate.
    Comunque sappi che anche con l'adozione speciale puoi chiedere una retta al comune.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime21 Oct 2009
     

    grazie ancora Riccardo. Sentirei volentieri l'esperienza di qualche genitore affidatario che ha accolto la proposta di adozione mite
    Amalia:face-monkey:

    •  
      CommentAuthorAssunta
    • CommentTime24 Oct 2009
     

    Ciao Amalia, sono disponibile ad un confronto relativamente all'esperienza dell'adozione mite. Specificatamente cosa vorresti sapere in merito? Se posso essere d'aiuto, ben volentieri. Sono disponibile anche via e-mail. Ciao.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime24 Oct 2009
     

    ciao Assunta, mi interessa sapere se avete un giudizio positivo dell'adozione mite e quali cambiamenti ha comportato rispetto all'esperienza di affido. mi interesserebbe sapere anche quale significato ha avuto per vostro figlio/a e la sua famiglia naturale?
    grazie, Amalia:face-monkey:

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      CommentAuthorAssunta
    • CommentTime26 Oct 2009
     

    Ciao Amalia, cerco di rispondere il più esaurientemente possibile alle tue domande pur essendo impegnata in un affido residenziale sine die (a tempo indeterminato) e non in un’adozione mite, ma ti posso riportare l’esperienza di un’amica attualmente investita da questa proposta. Se volessi porle direttamente delle domande specifiche e/o quant’altro, scrivimi all’e-mail che è visibile cliccando su Assunta.

    Come saprai l’idea dell’adozione mite è nata a Bari presso il Tribunale dei Minorenni regionale dal Presidente dello stesso Tribunale (dott. Occhiogrosso), il quale notava la crescente richiesta di adozione da parte di molte coppie. Il territorio, al contrario, mostrava una scarsa presenza di bambini immediatamente adottabili e, di contro, un numero crescente di bambini in stato di semiabbandono temporaneo, non direttamente adottabili ma soggetti a forme alternative quali l'affido familiare. " In sostanza - ha più volte dichiarato il presidente Occhiogrosso - una consistente risorsa, costituita dalle grandi capacità affettive ed educative delle tante persone ( per lo più senza figli ) che propongono domanda di adozione nazionale e che non vedono coronare il loro sogno di adottare, rischia di andare perduta. Per questo ho pensato di rivolgermi agli adottanti ( ma anche ad altri ) per parlare loro dell'adozione mite".
    “Infatti nell’adozione mite, non vengono interrotti i rapporti con la famiglia di origine e l'adottato non perde il proprio cognome, ma vi aggiungerà, preponendolo, a quello dell'adottante. L'adozione di tipo mite, pertanto, segue temporalmente l'affidamento familiare che abbia avuto esito negativo ( ossia l'impossibilità di rientro in famiglia ) una volta trascorsa la sua durata legale, pari a due anni, più l'eventuale proroga”.

    Quanto sopra riportato potrebbe essere il sunto sul significato di “adozione mite”, perché sussiste un dibattito articolato sul fatto che l’adozione mite abbia o meno un fondamento giuridico, perché taluni ambiti, riferiscono che l’adozione mite non essendo suffragata da alcun fondamento giuridico sia di fatto non applicabile. A questa linea di pensiero si contrappone un’altra linea di pensiero favorevole all’applicazione dell’adozione mite, come una possibile via da imboccare in merito alla questione irrisolta dei ragazzi dell’affido infinito.
    Pare che l’adozione mite attualmente in Italia abbia un’applicazione residuale, in quanto anche questa sfera è soggetta ad una plausibile opposizione da parte della famiglia d’origine. Io non ho dati precisi in merito, è per questo motivo che utilizzo la parola “pare”. E’ facoltà delle famiglie d’origine opporsi ad una simile possibilità, d’altronde si possono opporre alla decisione di un Tribunale di porre i figli in affido, altrimenti non esisterebbero anche gli affidi giudiziali. E’ facoltà delle famiglie d’origine opporsi anche ad eventuali decreti di adottabilità. In Italia ci sono almeno 26mila minori fuori dalla famiglia: chi in affido, chi in comunità. Per molti però il tempo passa in una sorta di limbo, con il 60% degli affidi che durano tre anni (la legge prevederebbe che l'affido durasse al massimo due anni) e molti che vengono prorogati ad libitum fino a trasformarsi in affidi sine die, che di fatto ledono il diritto a una famiglia di tanti minori. Nel 2008 il Ministero per la Giustizia ha realizzato un monitoraggio sui minori fuori dalla famiglia: su 26mila, solo 191 sono adottabili.

    Detto questo, io non riesco a scorgere differenze sostanziali tra l’affido residenziale sine die (a tempo indeterminato) e l’adozione mite, ma ritengo plausibile pensare che si differenzi dall’affido classico solo nel fatto che al cognome del minore sia affiancato il cognome degli affidatari, per tentare di offrire al minore maggiore stabilità per la sua giovanissima vita. Nell’affido non è possibile che si realizzi questo affiancamento di cognomi, la legge 149/01 non lo contempla. Un’adozione mite per tutto il resto può avere la stessa struttura di un affido residenziale, per esempio agli affidatari mensilmente è corrisposto un contributo mensile per l’affido in corso, anche se si è trasformato in un’adozione mite.
    E’ possibile in affido residenziale effettuare la richiesta agli enti preposti, da parte degli affidatari in collaborazione con il serv. sociale di riferimento, per avere l’applicazione della quota minima per i servizi di nido, mense scuola dell’obbligo, pre-post scuola e scuola-bus delle scuole pubbliche, soggiorni estivi, centro estivo comunale ed avere l’esenzione del ticket per il minore in affido. Sono inoltre previsti rimborsi straordinari per spese quali: interventi sanitari determinati da urgenza e necessità; iscrizioni a corsi professionali e/o spese accessorie; sostegno scolastico individuale (lezioni di ripetizioni); soggiorni scolastici o altri di breve durata (5/6 giorni al massimo); acquisto dei libri scolastici con un rimborso equivalente al buono libro solo nel caso in cui non sia possibile usufruire del contributo statale.
    Esenzione ticket: qualora il minore non disponga di esenzione, per gli affidamenti residenziali a terzi, consensuali e non, il comune si può fare carico della spesa relativa al ticket sanitario, rilasciando un apposito documento di esenzione.
    Agli affidatari sono estesi gli stessi congedi parentali e astensione dal lavoro dei genitori biologici e adozioni legittimate. Io non sono un giurista, è anche difficile reperire esperienze di adozione mite, ma ritengo plausibile che gli affidatari di adozioni miti oltre al contributo mensile possano richiedere quanto sopra citato, in quanto un minore in adozione mite ha ancora il cognome della famiglia d’origine, perciò la struttura portante sarebbe ancora quella dell’affido residenziale. Si possono quindi ben comprendere le motivazioni del dibattito esistente sull’adozione mite.

    In riferimento a tali richieste in Italia c’è una grande disparità di trattamento, perché sono necessari Comuni e ASL “sensibili” in merito, soprattutto Comuni che varino delle delibere appunto comunali in cui si favorisca l’affido, sostenendo gli affidi presso affidatari con le disposizioni sopra citate. Se in un territorio non fossero realizzate tali delibere, ci si può comunque attivare, perché i minori in affido sono minori indigenti e non sono figli legalmente riconosciuti degli affidatari in quanto affido non è adozione, perciò cosa sarebbe esattamente l’adozione mite?
    E’ un cammino difficoltoso ed impegnativo l’affido soprattutto residenziale, ma posso riferire di qualche affidatario/a che è riuscito/a a conquistare tali diritti anche senza la presenza di tali delibere comunali e/o quant’altro. E’ di vitale importanza il fluire delle informazioni, in quanto l’affido ha pochissime regole e molti casi particolari.

    Secondo me sarebbe necessario incamminarsi sul tale via per scoprirlo, qualora una simile proposta possa essere concretizzata, come sta facendo l’amica di cui ho accennato che iniziò un percorso adottivo alcuni anni or sono e una chiamata dal Tribunale dei Minorenni regionale le propose un abbinamento con una coppia di fratelli piccoli residenti in una comunità alloggio per minori. La coppia era in attesa di un’adozione nazionale da vario tempo e il Tribunale prospettò loro la possibilità di un’adozione mite, pur senza sapere esattamente cosa fosse l’adozione mite essi accettarono. Il Tribunale dispose un affido residenziale ad immediata tutela dei piccoli, ma la probabilità dell’adozione mite sembrò subire una battuta d’arresto nel prosieguo, in quanto un Giudice può intravedere una tale possibilità ma non possiede doti divinatorie, perché è necessario stabilire se si possa concretizzare un’adozione mite, alla luce di una famiglia d’origine che si può opporre ad una simile evenienza e revocare anche il consenso precedentemente accordato.
    L’affido è proseguito nel tempo con gli incontri protetti, in attesa della materializzazione dell’adozione mite, sino a quando recentemente il Tribunale ha convocato tutti gli interessati, bimbi compresi, per prendere una decisione in merito, perché sembrava che la famiglia d’origine avesse revocato l’assenso, ma fortunatamente pare che l’adozione mite sia ancora fattibile. Il Giudice ha voluto ascoltare i bimbi in proposito, anche se di età inferiore ai dodici anni, ha letto la relazione del serv. sociale, ha udito la famiglia d’origine e gli affidatari per avere un quadro completo della situazione, anche perché i bimbi sono destabilizzati dagli incontri protetti con la famiglia d’origine. Attualmente sono in attesa di sapere se l’affido potrà essere trasformato in adozione mite e se gli incontri protetti con la famiglia d’origine anche se qualche volta l’anno saranno mantenuti.

    Ringraziando per lo spazio offerto da questo forum sull’affido, saluto cordialmente.
    :face-plain:

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime27 Oct 2009
     

    grazie molte Assunta. ti contatto via e-mail
    Amalia:face-monkey:

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime21 Dec 2009
     

    ciao a tutto..dopo molto tempo! la nostra storia di affido continua con un bilancio sostanzialmente positivo. adesso interpello il forum per una questione tutt'altro che "grave": vorremmo portare il nostro bambino in affido a fare una vacanza in Svizzera il prossimo agosto. Il bambino espatriava già senza problemi con la precedente famiglia affidataria. Al momento, pur essendo setati sentiti a inizio settembre dal Tribunale dei Minori, non siamo ancora in possesso del decreto. Il bambino ha ancora ufficialmente residenza in un comune diverso dal nostro. Chiediamo se qualcuno di voi ha esperienza in merito a questa pratica buricratica. Il Servizio Sociale competente non sembra molto ferrato in materia...
    Grazie a chi potrà darci informazioni!
    Amalia e Giovanni:face-monkey:

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime5 Jan 2010
     

    :face-monkey:ciao a tutti e buon anno nuovo!
    quesito: il nostro bambino in affido, figlio di una malata psichiatrica, incontra quindicinalmente la mamma a casa nostra. chiedo se per legge dovrebbe essere sempre presente una figura istituzionale, assistente sociale o psicologa. capita spesso che mamma e figlio siano soli nella loro stanza. grazie a chi ci:face-monkey: chiarirà le cose:face-monkey:
    amalia

  7.  

    Per la Svizzera, nessun problema. Il passaporto si puo' avere, ma seconda di come è configurato l'affido deve darti l'autorizzazione la mamma oppure il servizio sociale.
    E' comunque bene che informiate i servizi sociali.

    ----------------

    Presenza di un operatore agli incontri con la madre ... per legge no, ma certo è che sarebbe più che opportuno.
    Anche in questo caso si deve vedere come sia stato configurato l'affido
    Se il giudice parla di "incontri protetti", è logico che un operatore debba essere sempre presente, altrimenti è lasciato alla discrezionalità dei servizi ... ma voi potete chiederlo e se i servizi lo negassero, interpellate il giudice e vedete che dice.
    Se vi da ragione potrebbe emettere anche un decreto che obblighi i servizi a far si' che all'incontro ci sia la presenza di un operatore qualificato.

    Buon Anno ... e speriamo di riattivare questo forum che un ottimo strumento per tutti

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime17 Jan 2010
     

    carissimo Riccardo, il decreto d'affido parla di incontri protetti con "l'affiancamento di un operatore" e dell'obbligo da parte dei servizi sociali di vigilare e controllare a favore di ivan. La picologa dei servizi sociali competenti è mancata agli ultimi 3 incontri (che si svolgono ogni 15gg).Sono delusa e mi sento sola. Grazie per l'aiuto e a presto
    Amalia:face-monkey:

  8.  

    Non devi perciò indugiare.
    Scrivi al Tribunale dei Minori e narra loro l'accaduto.
    I tribunali sono dalla parte dei bambini, molto di più di molti assistenti sociali, il cui scopo è quello della conservazione del posto di lavoro ... indi il comune paga ... indi, meno ore si fanno, meno il comune paga ... indi il comune apprezza e conferma incarichi e contratti.

    Il tribunale è al di sopra di ciò, non ha interessi se non quelli della tutela del bambino.
    Il tribunale conosce il comportamento di certi servizi, ma non può far nulla se non gli arrivano segnalazioni

    Se decidi di scrivere, sono a tua disposizione se ti serve un qualche consiglio sul come fare.
    Magari sentiamoci per mail o per telefono, vista la delicatezza della cosa.
    info@sos-affido.it - 0586.85.22.54 - 347.184.185.0

    Buona Giornata

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime25 Jan 2010
     

    Chiedo nuovamente aiuto a questo forum. Dopo 6 mesi di affido tutto sommato "facile", ecco una crisi per me difficilissima: Ivan, sicuro della cura e dell'attenzione di mio marito, mi critica pretestuasamente in tutto, mi sminuisce davanti agli etsranei, mi fa pesare il rapporto costruito con mio marito, impedisce anche solo che io e mio marito chiacchieriamo fra noi in sua presenza, al tempo stesso "problematizza" ogni sciocchezza (dove metto il bicchiere, dove metto il pacchetto di fazzoletti di carta? eccetera) perché io mi occupi di lui senza sosta; se mi assento un pomeriggio per necessità di famiglia lasciandolo con persone che ben conosce e che gli vogliono bene cominicia a collezionare piccoli disastri (rompe i piatti, sparge cibo per distrazione), mangia in tempi biblici. Gli ho spiegato che mi tratta male e mi affende ma non capisce perché. Aiuto, sono esasperata!
    Grazie Amalia

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime25 Jan 2010
     

    ..e aggiungo di più: con lui tiro fuori il peggio di me e ivan mi fa sentire cattiva quanto mai...:face-crying:

  9.  

    Ciao Amalia,
    il problema è riccorrente.
    Spesso i ragazzi puntano il dito per fare male ... ma a volte è per mettere alla prova ... per vedere quanto si è accettati.
    Solitamente criticano e attaccano le persone simili a quelle che hanno fatto loro del male ... mi viene da pensare che Ivan abbia avuto rapporto conflittuale con la madre, o abbia ricevuto da lei angherie o soprusi o abbandono ... perciò riflette su di te questo suo disagio.
    Ti posso dire che lui vorrebbe con te il rapporto buono che ha con tuo marito ... e ti mette alla prova, ti provoca per vedere se tu gli vuoi bene o sei come l'altra figura femminile che lo ha ferito. Ti fa notare quanto stia bene con lui, quasi come la preghiera di riuscire a costruire con lui lo stesso rapporto ... perché lui non ci riesce ... ti chiede aiuto.
    Nel suo cervello ... se ti ferisce e tu continui ad amarlo, ad accettarlo ... vuol dire che gli vuoi bene e che non lo lascerai mai. Ha bisogno di sapere da te queste cose.

    Quando dici "con lui tiro fuori il peggio di me e ivan mi fa sentire cattiva quanto mai..." ... è umano.
    E' la reazione alla sua provocazione.
    Bisogna imparare a non reagire, a porgere l'altra guancia, ad amare nonostante, a sopportare ... ma nello stesso tempo essere fermi e decisi nel dire "non si fa", nel comminare punizioni.
    Riuscirci penso sia la cosa più difficile del mondo. Se sentiamo male reagiamo ... è normale.
    Come fare ... una ricetta non c'è, questo è certo, ma credo che una strada sia quella di arrabbiarsi quando sbaglia, ma essere molto accogliente quando fa bene.
    Tutt'altro che facile, specie perchè potrebbe far bene quando "il far male" è ancora vivo, ed è veramente diffcile riuscire a dare una carezza o dire "bravo" quando si è ancora arrabbiati.
    Bisogna imparare ad essere veloci nel passare da uno stato d'animo ad un altro.

    Ti parlo per esperienza diretta ... e ci sono voluti quasi 4 anni per vedere i primi timidi risultati.

    Un abbraccio e noi ci siamo se hai bisogno.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime25 Jan 2010
     

    grazie sempre, caro Riccardo

  10.  

    Ciao a tutti!!!
    Complimenti per questa bellissima discussione ....si impara davvero tanto ....anche io (io non ho figli ma è da tempo che penso ad un affido) ho l'idea che farei davvero fatica a capire il limite tra il dare e mettere regole ...il mio cuore, quando vede un bimbo che ha sofferto e non ha avuto, se ne va quasi in mille pezzi e quasi non può resistere al dare ....ma sto imparando che mettere regole e limiti è altrettanto importante quando il dare ...forse ci vuole ancora più amore a mettere i limiti e le regole, perchè è davvero molto difficile vedere e lasciare i ragazzi soffrire... complimenti ancora a tutti!!!!

    Ciao!!!!

  11.  

    Parole sante Chiara.
    Mi si stringe il cuore quando devo dare una punizione.
    Soffro ad ogni sguardo che incrocio perché è sofferenza ... ma poi penso che sia necessaria.
    Quale genitore porta volentieri in ospedale il proprio figlio per fargli fare un'operazione alle tonsille o all'appendicite, oippure dal dentista. Sentirlo piangere ... me lo riporterei subito via ... ma con un'operazione poi so che starà meglio e allora vado per quella strada ... ma non senza fatica.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime15 Apr 2010
     

    Grazie sempre per l'incoraggiamento!
    Vi sottopongo un quesito pratico. A proposito di dichiarazione dei redditi, ci è stato detto che, siccome percepiamo un contrbuto economico dal Comune per l'affido di nostro figlio I. superiore ai 2000 euri annui, non abbiamo diritto a godere delle detrazioni fiscali che spettano quando si ha un figlio a carico. I. cioè non a carico nostro. Per le eventuali spese dentistiche e anche assicurative, non sarebbe possibile associare a nostre polizze il figlio in affido. Altre famiglia, a quanto sappiamo, si sono sentite dire che è sempre possibile dichiarare a proprio carico il figlio in affido. Qualcuno saprebbe darci una rispsota in proposito.
    Un abbraccio affettuoso a tutto il forum
    Amalia:face-monkey:

  12.  

    La normativa prevede che possono essere considerati a carico i figli - legittimi, legittimati, naturali riconosciuti, adottivi, e gli affidati se il reddito complessivo non supera euro 2.840,51 per cui non ci sono problemi.
    Il contributo erogato da enti per l'affidamento dei ragazzi è dato agli affidatari e non agli affidati; bisogna verificare che i ragazzi non abbiano altri redditi quali pensioni, affitti, immobili.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime24 Apr 2010
     

    grazie molte. risposta chiarissima. comunque noi dobbiamo denunciare il contributo nella dichiarazione dei redditi oppure no?
    un caloroso abbraccio a tutto il forum:face-monkey:

  13.  

    A mio avviso no, in quanto è considerato un rimborso spese forfettario e non una retta, anche se erronemante viene così definita.

    Un abbraccio a te :face-smile:

  14.  

    Ciao a tutti, a settembre 2009, quindi da un anno, è iniziata la mia avventura nel mondo dell'affido familiare. All'inizio ho partecipato al percorso formativo, tenuto dal polo affido della mia zona, perchè volevo prima documentarmi per non essere impreparato a quello che mi accingevo a fare. L'esperienza mi ha affascinato tanto al punto che, anche se come da me specificatamente indicato, volevo entrare solo in contatto con i bambini senza accettare un affido a tempo pieno (sono single e vivo solo). Ho iniziato a frequentare una casa famiglia, aiutando i vari operatori nelle varie vicissitudini di una casa con 10 bimbi dai tre ai 15 anni. Compiti, attività ludiche, ecc.
    Frequentando i bambini la mia visione di questo mondo si è allargata, e ho iniziato a pensare anche alla possibilità di un affido. A maggio 2010, il polo affido mi ha comunicato che un bambino doveva andare in affido e che io ero stato indicato come persona idonea ad accoglierlo in casa. Grande sconforto, dubbi sulla mia capacità genitoriale, seppur "a tempo", crisi sul fatto di riuscire in questo grande e bel progetto. Ho avuto amici e consulenti del settore che mi hanno fatto capire che sebbene avessi dei dubbi sarei stato un buon "padre". Da questo punto ho cominciato a costruire castelli in aria: sistemazione di uno spazio idoneo per il bimbo, messa in sicurezza di casa, creato uno spazio per le sue cose e i suo vestiti.
    Sapendo le mie incertezze, e non avendo figli miei, ho chiesto se era possibile, prima di rendere effettivo questo affido, accompagnare il bimbo in una vacanza estiva, in campo neutrale per me e per lui. Apriti cielo! L'assistente sociale che lo ha in carico ha accettato immediatamente, rendendosi pronta a formalizzare la cosa e a darmi una autorizzazione per una settimana. Dopo un'ora, la responsabile della casa famiglia invece ha bloccato tale evenienza, adducendo varie motivazioni, alcune molto stupide. Quindi... niente bimbo per l'estate e muro di gomma all'incontro dello stesso fra le mura della casa famiglia. Silenzio cosmico da parte del polo affido e dall'assistente sociale. Cosa posso fare io in questo momento? Lo chiedo a Voi che sicuramente sarete più esperti di me. Grazie di cuore. Nnn faccio altro che pensare a questa situazione.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime27 Sep 2010
     

    Ciao Massimiliano , premetto che non so consigliarti sul cosa fare adesso, ti volevo solo dire che secondo me stanno ancora riflettendo sul da farsi, perchè in qualche modo hanno capito che ci sono dei dubbi da parte tua. La tua settimana di vacanza voleva essere una "prova" e spesso questo non viene visto di buon occhio...almeno credo. Ricordo che, anche nella nostra esperienza, spesso gli assistenti sociali dicevano che difficilmente vengono concessi periodi di prova o affiancamenti . Tieni conto che i servizi sociali hanno dei periodi di riflessione un pò lunghi...nel frattempo potresti riflettere su cosa ti spaventa e perchè. In bocca al lupo

  15.  

    Ciao Cris. Dal momento della comunicazione del polo affido ad oggi sono passati 4 mesi. Quando me lo hanno proposto già sapevano delle mie incertezze. Nella scheda compilata durante il percorso formativo avevo indicato di essere single e vivere da solo. Lo so che ci sono migliaia di genitori single, con i vari problemi di tempo e logistica nelle varie vicissitudini giornaliere: portare a scuola il bimbo, riprenderlo, portarlo a fare sport, fargli fare i compiti, la cena, lavare i panni, stirare, e quant'altro. Questo non mi spaventa e non lo metto come problema. Il mio problema è questo: io, single, che non ho avuto figli miei, posso essere un buon papa', anche se affidatario? Non posso permettermi il lusso di prendere un bimbo in casa per poi rispedirlo al mittente dopo un po' perchè non sono capace o perchè è un impegno troppo grande. Che trauma posso provocare in un bimbo che si sente rifiutato un'altra volta? Sappiamo bene che i bambini anche se allontanati dalla propria famiglia dal tribinale, pensano e si sentono responsabili dell'accaduto, perchè per loro sono stati cattivi o quant'altro. Con i bimbi ci sto bene, sono attento alle loro esigenze, e a detta di molti, sono molto capace a "pizzicare le loro corde" in modo appropriato. Ecco cosa mi spaventa: creare ancora più problemi al bambino! La vacanza estiva era un pretesto per vedere, e mettere alla prova, la mia capacità ad allevare un bimbo nell'arco delle 24 ore e non nelle 6 che di solito vado in casa famiglia. E' ben diverso sapere che dopo poche ore, un ciao a tutti, si chiude la porta, e i bimbi si rivedono dopo giorni e gestire (se così si può dire) un bimbo per un giorno, due o tre consecutivi. Si annoierà, riuscirò a fronteggiare le sue richieste? Cosa gli faccio fare tutto il giorno? Ecco perchè della vacanza estiva. Avevo pensato di portarlo in vacanza per confrontarmi su campo neutro per entrambi. Non avrei creato l'illusione al bambino portandolo a casa mia. Una vacanza, punto.

  16.  

    Ciao Massimiliano, ben arrivato su questi lidi.
    Cosa sia successo è difficile a dirsi.
    Posso azzardare alcune ipotesi, ma prendile con il beneficio del dubbio perché non conoscendo il caso specifico non posso altro che parlare in generale basandomi sulla mia esperienza.

    - E' cosa rarissima che venga dato un bambino in affido ad un single e fra queste sporadiche esperienze, è ancor più raro vedere che il single sia un uomo. Ci sono molti preconcetti (tipo pedofilia), ma anche la convinzione che questi bambini debbano ricreare un tessuto familiare, fatto da un papà e da una mamma.

    - La tua richiesta di poterti mettere alla prova in un contesto neutro è più che legittima, ma forse è stata vista come un'insicurezza tale da ingenerare la paura, in chi ti aveva offerto l'affido, di un fallimento. L'assistente sociale che vede un bambino tornare indietro dall'affido non ci fa una gran bella figura e quindi la loro paura è spesso questa.

    - Altro fattore potrebbe essere determinato dalla casa famiglia che non apprezzi che un bambino, per il quale il comune paga una retta, se ne vada dal proprio contesto. Quindi fin tanto che facevi il volontario c'erano ponti d'oro ... al momento in cui sottraevi loro una risorsa finanziaria (o, voglio sperare, un bambino cui erano affezionati) "muri di gomma".

    Come comportarsi ... bella domanda.
    Io sono abituato a prendere il toro per le corna, e andrei dai servizi sociali per cercare di capire cosa sia successo, ma forse lo hai già fatto.

  17.  

    Ciao Riccardo, grazie per la risposta.

    Volevo dare risposta alle tue deduzioni.
    Il decreto del tribunale, che mi è stato letto integralmente dal polo affido, dispone che il bambino sia affidato a famiglia possibilmente senza figli o a single, avendo il bambino bisogno di cure specifiche, prediligendo una figura maschile ben presente, essendo il bambino privo di una paternità positiva (il padre ha avuto ed ha continui problemi con la giustizia).
    La vacanza oltre per i motivi che ti ho già detto era anche dettata dal fatto che il bambino sarebbe restato nella struttura per quel periodo soltanto in compagnia di due bambine più grandi, andando gli altri bambini e ragazzi in vacanza in campi scuola del wwf.
    La casa famiglia ha addotto a problemi di responsabilità sui bambini, ma non si è fatta scrupolo proponendomi di portare i tre, che rimanevano, in piscina dalle 8.30 alle 18.30. La proposta l’ho declinata considerando che la piscina per me solo sarebbe stata poco tranquilla, con i pericoli che comporta sull’incolumità dei bimbi e poco controllabile.
    L’assistente sociale dapprima aveva accettato di buon grado la mia proposta di vacanza, testuali parole “al 99% va bene, mi consulto con il mio staff e formalizzo il tutto”, poi dopo, penso, aver sentito la casa famiglia ha cambiato completamente parere.
    La casa famiglia sicuramente ha molto da perdere in campo economico nel caso in cui il bimbo vada in affidamento, ma non è che mettendosi contro di me controverte la decisione del giudice.
    Così però perde la mia disponibilità, e a breve anche l’introito economico che porta il bambino.
    Per quanto riguarda l’affezione al bambino ho i miei dubbi considerato che nella struttura si avvicendano sempre nuovi operatori, tirocinanti e volontari. Di figure fisse, sempre presenti, da un anno a questa parte sono restati solo il responsabile e la psicologa.
    Ultima cosa: prendere il toro per le corna non è che sia controproducente per me?
    Scavalcare il polo affido cosa comporta? Dovendo fare i colloqui pre-affido con sociologi e psicologi questi chi li nomina? L’assistente sociale che ha in carico il bambino, il polo affido di provenienza o quello di destinazione, il tribunale? Essendo questi pareri fondamentali per l’ottenimento del decreto di affido, ed essendo dettato da “sentimenti” personali da chi mi analizza, non è che l’onta di essere prevaricati possa dettare una inidoneità?
    Grazie, aspetto una tua risposta.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime30 Sep 2010
     

    Mi pare di capire, caro Massimiliano, che vi sia una difformità di opinioni fra assistente sociale e direttrice della casa famiglia; quindi tutti tengono le bocche cucite. Penso che giustamente sia stato negato un periodo insieme al bambino a titolo di prova: che cosa sarebbe accaduto se dopo quell'esperienza insieme tu avessi preferito non accettare definitivamente il bambino? E' assolutamente normale avere dubbi circa la propria adeguatezza ad affrontare le difficoltà dell'affido, tuttavia la tua richiesta di una prova non ha incoraggiato i servizi e gli operatori della casa famiglia. Certo è stupefacente la radicalità del no che ti è stato opposto che alimenta in te dubbi e insicurezze spiacevoli. Comunque, in linea di massima i servizi e gli addetti ai lavori sono così poco affidabili...
    Mi dispiace che quel bambino non abbia il buon padre che sei. I servizi avrebbero potuto incoraggiare la tua scelta e stemperare i tuoi dubbi parlandone; tutti vi sareste pacificamente e serenamente chiariti le idee sul da farsi.
    Auguri. Il bene che puoi fare troverà certamente la sua via, non dubitare.
    Un abbraccio affettuoso Amalia:face-monkey:

  18.  

    La vacanza prova avrebbe rafforzato o demolito la mia propensione all'affido, non lo nego.
    Nella peggiore delle ipotesi il bambino avrebbe comunque passato del tempo fuori dalla casa famiglia. Per questo avevo optato per un periodo di ferie in campo neutro: già mi ero documentato per portarlo in uno dei tanti parchi di divertimento tipo Gardaland o Mirabilandia. Non l'avrei certamente portato a casa mia, per non fargli presagire nulla. Sarei restato neutro con lui, come del resto sono stato dal momento della proposta di affido (maggio) e fino al momento del diniego (agosto).
    Con lui ho sempre cercato di interagire normalmente, anzi a volte anche in maniera più distaccata che verso gli altri bambini della casa famiglia.
    Ora quello che mi duole di più è che mi è stato negato ogni possibile contatto con i bambini della casa famiglia, e nelle rare volte che riesco ad intercettarli all’uscita di scuola, gli operatori cercano in tutti i modi di non far notare la mia presenza. Quando i bambini mi vedono, correndomi incontro, gli operatori cambiano l’espressione in volto. Che cosa ho fatto di male? Sai che dolore inventare delle scuse alle varie domande che mi pongono i bambini? Quando vieni a casa? Perché non vieni più? Mi illumino alla loro visione, ma poi ho un magone dentro, che rimane per tutta la giornata. Per questo cerco conforto in questo sito, cercando ove possibile anche delle soluzioni al caso.
    Un abbraccio.

  19.  

    Ciao Massimiliano,
    situazione che no riesco a spiegarmi molto bene.
    Alcune considerazioni/riflessioni a voce alta.
    1) Il non affetto della casa famiglia e avvicendamenti vari ... purtroppo non è cosa rara.
    2) La casa famiglia non può andare contro un provvedimento del tribunale, ma può ritardarlo, confidando nel fatto che le famiglie affidatarie non si trovano facilmente. Ho visto diversi casi di bambini che restano dove stanno male, nonostante il provvedimento del tribunale, perché i servizi non trovano, o non vogliono trovare, una sistemazione.
    3) Mi pare poco chiaro che in estate ti dicano che puoi portare gli altri bambini in piscina e poi adesso non ti permettano nemmeno il contatto con loro.
    4) Il toro per le corna ... è vero che potresti bruciarti, ma mi pare ovvio che per qualche motivo tu sia stato bandito ... ed allora non vedo il pericolo, nel senso che peggio di così cos'altro potrebbero fare? Credo che tu abbia il diritto di capire e da parte loro c'è il dovere di spiegare. Se c'è reticenza, ci sono gli avvocati. Non vedo in quale altra maniera puoi risolvere questa situazione. E' chiaro che nella loro testa c'è una motivazione ad un certo loro comportamento e stai certo che faranno di tutto per sventolarla ai quattro venti, anche se non in maniera plateale (tra colleghi ed operatori si passano le notizie e se un'assistente sociale ha dei dubbi su una persona o su una famiglia, difficilmente altri assistenti sociali andranno a scandagliare, ma prenderanno pe buona l'informativa prevenuta loro).

    Spero che tu possa presto capire le loro motivazioni e proseguire su questa strada.
    Noi ci siamo

  20.  

    Portare in piscina i bambini significava un risparmio economico effettivo sugli operatori in quelle ore, senza poi considerare l'ingresso in piscina, il pranzo e l'eventuale merenda che sarebbe stata a mio carico! Evenienza già avvenuta in altre situazioni. Tutte le volte che gli ho portati a “spasso” mai una volta mi hanno dato un euro per comprare la merenda, o il gelato. L’automobile da usare? La mia, tanto va ad aria! Che dici?
    Suppongo che cerchino in tutti i modi di non farmi vedere i bimbi per non riattizzare in me la voglia di sottrargliene uno! Come si dice “occhio non vede, cuore non duole”. Per loro, penso, la pratica di affidamento si è arenata, e useranno tutte le armi a loro disposizione per indicare al giudice che il bimbo è meglio che stia da loro. So da fonti certe che il bimbo in questione è stato portato da un neuropsichiatra e ha già avuto solo nel mese di settembre una decina di incontri con lo psicologo. Relazioneranno bene? Non so.
    Rifletterò ulteriormente questo fine settimana sul da farsi. Per ora penso di chiedere appuntamento con il polo affido, così posso vedere le loro reazioni anche non verbali, poi nel caso in cui mi diano risposte negative, contatterò il servizio sociale che ha in carico il bimbo e, se anche tale azione non avrà effetto, scriverò sia all’assessore alle politiche sociali sia al sindaco. Penso che per degli amministratori, sempre attenti al bilancio, la mia proposta farà gola. Considera che un bimbo costa alla comunità mediamente dai 2000 ai 3000 euro al mese, che moltiplicati per un anno fanno almeno 24000 €. Quanto risparmio c’è per le casse comunali, dopo i vari tagli del governo, perorare la causa di un affido che costerebbe al contrario solo l’assicurazione Rca? Il sussidio è facoltativo! L’assicurazione no!
    A presto

  21.  

    Le comunità arrivano a costare anche di più, ma non credo sia questo il punto.
    E' sicuramente vero che i comuni sono sempre molto attenti a non spendere e a risparmiare, ma non possono certo far dipendere un affido ad una persona o ad un'altra motivandola "perché costa meno". Anche perché se poi dovesse andare male l'affido ... chi se ne prende la responsabilità?
    La scelta dell'affidatario va ai servizi sociali e solo a loro ... ai politici va l'onere di trovare il denaro.
    Semmai il tribunale dei minori può scavalcare i servizi sociali, ma non certo l'assessore o il sindcaco.
    Comunque bene fai ad andare a parlare con il centro affido ... sempre che ti ricevano.
    Potresti scrivere al tribunale dei minori e vedere cosa ti dicono loro. Racconta la storia e poi magari chiedi un appuntamento al giudice

  22.  

    L'affermazione assai cinica di far risparmiare il comune, mi è stata fatta da un assistente sociale comunale. Lunedì cerco di prendere un appuntamento con il polo affido, se nicchia, chiederò almeno di sapere quale sia il giudice competente del caso. Bun fine settimana.