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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime14 Jan 2009
     

    Vi vorrei proporre questo articolo in cui si racconta una stravolgente storia di una madre che riflette, forse per troppi giorni (?), sul riconoscimento dei due gemmelini che aveva appena partorito. L'articolo è stato pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno.

    Corte di Strasburgo condanna Tribunale dei minori di Bari

    STRASBURGO - L'Italia e' stata condannata oggi dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver violato il diritto al rispetto della vita familiare di Temenuzhka Ivanchova Todorova – una donna di origine bulgara residente a Bari – dando in affidamento due gemelli che la donna aveva partorito ma che inizialmente non aveva voluto riconoscere.

    I fatti oggetto della sentenza risalgono al 2006. Nell’ottobre di quell'anno, la signora Todorova partorì due gemelli senza però procedere subito al loro riconoscimento. Il tribunale dei minori di Bari decise quindi di affidarli a una struttura di accoglienza. I due gemelli vennero in seguito dichiarati adottabili nonostante la madre avesse prima chiesto tempo per riflettere sulla sua decisione e poi espresso più volte al tribunale la volontà di riconoscere i figli e quindi mettere fine alla pratica di adozione. Il magistrato respinse le richieste dalla madre ritenendola non in grado di assolvere ai suoi doveri di genitore per non avere nè adeguati mezzi economici, nè una vita sufficientemente stabile. Todorova aveva inoltre interrotto ogni rapporto con il padre dei due gemelli, un cittadino italiano.

    I giudici di Strasburgo hanno invece ritenuto ora troppo breve il tempo – 27 giorni – intercorso tra la nascita dei gemelli e la decisione del tribunale dei minori di Bari di dichiararli adottabili. Questa circostanza e il fatto di non aver tenuto conto delle richieste della madre sono state ritenute dalla Corte di Strasburgo violazioni dell’articolo 8 della convenzione europea dei diritti dell’uomo, quello che protegge il diritto alla vita familiare. In base alla sentenza odierna, lo Stato italiano dovrà versare alla madre 15mila euro per danni morali e poco più di 2mila per le spese legali. La signora Todorova aveva richiesto alla Corte un risarcimento di 400mila euro.

    LA VICENDA
    La vicenda della donna bulgara e dei suoi due gemelli venne allo scoperto nell’ottobre del 2007 quando furono compiuti, generati da una vicenda analoga, accertamenti a campione sulla presunta esistenza di un mercato illegale delle adozioni di neonati partoriti da donne straniere negli ospedali di Bari e provincia. Gli accertamenti si conclusero con esito negativo: erano stati svolti dalla polizia su disposizione della procura presso il tribunale di Bari nell’ambito di un’inchiesta su un neonato partorito nel 2006 nell’ospedale barese 'San Paolo' da una minorenne romena e dato in affidamento – secondo l’accusa – senza il consenso della giovane.
    Nel 2007 la corte di appello di Bari respinse la richiesta della minorenne romena che, poi, non volle ricorrere alla Cassazione e – a quanto si sa – se ne tornò in Romania, non volendo più vivere in Italia. Nel corso delle indagini venne anche trattata, incidentalmente, la vicenda della donna bulgara che, sempre nell’ospedale San Paolo di Bari, il giorno prima della minorenne romena, aveva partorito i due gemelli senza riconoscerli. La donna bulgara chiese di riavere i figli dopo meno di un mese dacchè li aveva partoriti, ma a nulla valsero dinanzi ai giudici baresi i suoi ricorsi contro il provvedimento di affidamento dei piccoli.

    13/1/2009