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  1.  

    Da Lecceprima.it

    Non voleva accettare che le condizioni stabilite dal giudice dei minori fossero l’affidamento del figlio di 10 anni alla madre e possibilità di incontrare il ragazzino, per lui, il padre, con la frequenza rigorosamente stabilita dal tribunale. Tutto questo perché tra i genitori si va ormai verso l’effettiva separazione. Ma di rispettare quelle regole a M. C., 39 anni, di Galatina, non sarebbe mai andato giù, tant’è che ieri gli agenti del commissariato locale sono stati costretti ad arrestare l’uomo, imbianchino, mai avuto a che fare con la Giustizia, per violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.

    Più volte, stando a quanto accertato dalla polizia, il padre si sarebbe recato a casa dell’ex moglie con la pretesa - nonostante il giudice fosse stato chiaro sulle regole dell’affidamento - di riavere sotto la sua egida il figlio. Ieri l’ennesima telefonata della donna al 113 di Galatina. L’uomo, sarebbe andato sulle tutte le furie dopo che la sua ex gli aveva fatto capire ancora un volta che il figlio da casa sua non si sarebbe mosso. E la sua ira non si è nemmeno placata quando è stato circondato dai poliziotti. Anzi. La sua reazione, per tutta risposta, è stata tale da aggredire gli agenti. Che a quel punto hanno fatto scattare le manette ai polsi dell’uomo, la cui posizione ora, nell’ipotesi di un eventuale affidamento del figlio in futuro, si fa più delicata.

  2.  

    I bambini prima di tutto, quindi è chiaro che il gesto di quest'uomo sia errato.
    Ma quanta sofferenza in queste persone.
    A volte mi fermo a pensare agli adulti, ai genitori, a quelle persone che non hanno conosciuto amore, che non hanno cultura, che non hanno grandi capacità ... come devono prendere una decisione così forte.
    "tuo figlio lo puoi vedere solo certi giorni e solo certi orari" oppure "ti viene tolto perchè non sei bravo"
    Cosa si scatena nel cuore di queste persone!!!
    Il bambino prima di tutto ... ma anche questi adulti ... sono un po' bambini
    Non siate troppo severi nel giudicarli ... sono bambini di ieri che nessuno ha voluto aiutare e che tutti oggi sono pronti a prendere a calci.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime10 Nov 2008
     

    Ciao Riccardo,
    anch'io mi sono sempre domandata quali sentimenti si nascondono dietro a queste decisioni prese in aule di tribunale. E mi sono sempre chiesta che tuffo al cuore possa venire ad un padre o ad un madre che si vedono concedere il figlio con il contagocce.
    Non voglio giustificare certi atti estremi, oppure l'uso della violenza, ma certe situazioni divengono di colpo un po' più comprensibili quando scopri le motivazioni che hanno incentivato gesti più estremi...
    :face-crying:

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime10 Nov 2008
     

    Coppia che litiga maltratta figli

    Milano, pm chiede rinvio a giudizio

    Due genitori milanesi in fase di separazione potrebbero essere processati per "maltrattamento" nei confronti del figlio 12enne. Secondo il pm, con le continue liti e screditandosi a vicenda davanti al ragazzo, lo avrebbero sottoposto a sofferenza psicologica. E gli avrebbero provocato ansia, problemi di concentrazione, e ritardo nell’apprendimento scolastico. Per questo la procura chiede il rinvio a giudizio della coppia.
    Secondo quanto riferisce il "Corriere della Sera", l'atteggiamento dei genitori costituisce un vero e proprio reato per la Procura di Milano. L'atteggiamento della coppia che "attribuendosi reciprocamente la responsabilità della separazione coniugale con conseguente sfaldamento familiare", e "imputandosi a vicenda insufficienze e errori educativi nei confronti del figlio" fino a "screditare e svalutare l'altra figura genitoriale innanzi al minore", costituisce "maltrattamento" del ragazzino. Il motivo è la "sofferenza psicologica cagionatagli".
    Per la prima volta l'effetto della conflittualità tra marito e moglie viene valutato molto seriamente dal punto di vista degli effetti nefasti sulla prole. Addirittura, secondo la Procura milanese che ha sollevato il caso, qui si tratterebbe di "l’iperconflittualità genitoriale" che sarebbe all'origine di "una sindrome ansioso-depressiva con conflitto di lealtà e scissione emotiva", "problemi di concentrazione", e "ritardo nell’apprendimento scolastico".

    Per la Procura, coordinato dal pm Marco Ghezzi, e in seguito a una consulenza della psicologa Luisa Dalla Rosa, si tratta di genitori assolutamente "normali" che non hanno mai alzato le mani sul figlio né l'hanno mai ingiuriato. Ma, nel farlo assistere ai loro violenti contrasti, lo avrebbero enormemente danneggiato. Il ragazzo ha riferito infatti che quando sentiva mamma e papà litigare, si sentiva male.
    L'avvocato difensore della madre, Piero Caprera, non nega gli anni di contrasti in famiglia ma respinge l'accusa del pm Antonio Sangermano: "i genitori non litigavano per fare del male al figlio. E se non c’è dolo, per la difesa neppure è immaginabile una negligenza nella coppia che si separa, perché altrimenti essa dovrebbe essere contestata al 90% di chi si lascia tra liti, strepiti e lacrime davanti ai figli".
    Se il giudice Cesare Tacconi dovesse accogliere la tesi del pm, la sentenza aprirebbe la strada a numerosissime cause collaterali a separazioni e divorzi dove bambini ed adolescenti sono spesso strumentalizzati dalla conflittualità tra i genitori. L’udienza preliminare è fissata il 2 dicembre.

    7 novembre 2008

  3.  

    Ma speriamo!!!
    Grazie Perlanima per questa segnalazione.

    Si pensa sempre alla sofferenza degli adulti ... ma quanto soffrono i bambini nei casi di separazione, specie in quei casi ove le coppie si lasciano con grandi litigi e usando i figli come arma di ricatto.
    Perlomeno con un'eventuale sentenza a favore del bambinio ... i genitori che si sperano dovranno fare un po' più di attenzione se non vogliono essere denunciati.
    Era l'ora ... speriamo che tutto non finisca in una bolla di sapone!!!

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime10 Nov 2008
     

    Caro Riccardo, sono totalmente d'accordo con te. Il timore di sovraccaricare i tribunali di nuove cause, non può e non deve essere un limite per la tutela dei minori. Gli adulti che non riecono a superare i propri problemi ed arrivano alla separazione, obbligano i figli ad un cambiamento di vita che può generare problemi d'ogni tipo. Se la situazione si aggravata fino ad utilizzare i figli per ricattarsi e danneggiarsi reciprocamente, si compie un atto meschino che non merita alcun tipo di comprensione o tolleranza.
    Forse sono troppo duro ma vivo da molto vicino un'esperienza simile che sta coinvolgendo una famiglia di cari amici e, le sofferenze che si leggono sugli occhi dei figli, sono veramente inaccettabili ed ingiuste.
    Ciao.