Ciao Cassandra ben arrivata tra di noi.mi hai molto incuriosita e spero che ci parlerai della tua esperienza.Ti faccio un caloroso abbraccio.

Buona domenica a tutti!

Ciao Cassandra tantisaluti da me Vivi

Ciao Cassandra!
Benvenuta!
Sono la Psicologa del Forum e per qualsiasi cosa puoi contare anche su di me...nei limiti del possibile ovviamente!
Per i miracoli ci stiamo attrezzando!!!!

Dai scherzo, comunque benvenuta e vedrai che questo posto ti piacerà, è uno spazio di confronto, scambio, condivisione e reciproco e continuo apprendimento, nonchè possibili e piacevoli amicizie!

Ognuno, con le sue esperienze, le sue emozioni, i suoi dubbi, le sue domande, le sue certezze, è un tesoro prezioso....

Se dovesse occorrere puoi contattarmi anche privatamente.

A presto,
Cristina

Ciao Sandro mi fa' piacere sapere che stai meglio!Un saluto a Lidia.

Bene, ve la siete voluta.
Come vi credo di aver detto sono mamma affidataria di due bimbe da circa due anni. In realtà io mi sento più la loro mamma adottiva perché tanto i servizi quanto il giudice, sostengono l’impossibilità di recupero della famiglia d’origine delle piccole. I motivi che hanno spinto all’affido sono veramente gravi e non ho mai capito il motivo per cui non hanno permesso alle piccole di essere adottate e andare lontano da genitori che tanto hanno segnato le loro creature . Ancora oggi, nonostante mio marito ed io ( senza l’aiuto di psicologo o assistente sociale ! ) siamo riusciti far accettare alle piccole l’idea che la loro mamma non è cattiva -perché è stata tanto in gamba da metterle al mondo – quando mensilmente la incontrano nello spazio neutro e con vari operatori presenti, vanno solo con la promessa di ricevere un regalo, con qualche strillo e parecchi problemi per noi nella settimana che segue l’incontro.
Purtroppo e il prezzo che si deve pagare se si vuole procedere nel cammino intrapreso.
Mio marito ed io siamo arrivati all’affido mentre eravamo in attesa di adottare e quando ci hanno proposto di aiutare queste bambine ci siamo detti che era il modo migliore per aspettare la proposta di adozione. Poi, quando la proposta è arrivata, abbiamo dovuto rinunciarci perché si trattava di un neonato con piccoli problemi di salute e che avrebbe assorbito troppo tempo . Le bambine chiedono attenzione costante. Inizialmente non mi permettevano di relazionarmi con nessuno al di fuori di loro. Erano affamate di affetto e attenzione tanto che in alcuni momenti ho pensato di non farcela. Si mettevano nelle situazioni più assurde e pericolose pur di essere considerate. Ma anche questo è passato, così come sono passati gli incubi e le viste notturne per assicurarsi che fossimo nel nostro letto. La cosa che ancora non riesco a spiegarmi è come sia possibile che delle bimbe tanto piccole non avessero alcun desiderio di stare con la mamma – che pure era con loro in istituto- e che mai abbiano avuto un pensiero per lei.
Loro oggi sono serene.
La maggiore forse porterà tutta il peso dei suoi primi tre anni. Ha difficoltà a fissare l’attenzione in un attività per più di qualche minuto, non riesce a stare ferma e a rispettare le regole della vita sociale. Ha un carattere scontroso e prepotente con gli altri bimbi anche se a imparato a non usare più la violenza con loro; le insegnanti non sanno bene come gestirla perché -lo fa anche in casa- se la rimproveri ti fissa dritto negli occhi e sta immobile, persa chissà dove; se cerchi di prenderla con le buone ti “mette i piedi in testa” e fa quello che crede. Per quest’anno abbiamo rimandato l’ingresso nella scuola elementare e speriamo che il tempo sia nostro alleato e ci permetta di aiutarla.
La piccola, fortuna sua, è più serena. Ha un carattere solare ed è molto opportunista. Sa di essere una bella bimba e quando entra in una stanza grida: “sono arrivata”. E’ metodica, ordinata, quando si toglie le scarpe le ripone perfettamente allineate. Accetta le coccole solo quando le vuole lei ed è innamorata pazza di mio marito.
Mio marito ed io siamo innamorati di loro.
La nostra più grande paura non è mai stata il loro rientro in famiglia, ma che ciò avvenga senza che ci siano le condizioni idonee. Ancora questa estate abbiamo chiesto al giudice di trovare una famiglia adottiva per loro, che le portasse lontano dalla nostra regione ma i servizi ritengono troppo traumatico allontanarle da noi. A questo punto speriamo solo che non cambino mai idea. Per il momento l’affido è rinnovato e noi proseguiamo in questa avventura.
Spero che ciò che ho scritto non scoraggi nessuno. Niente mi potrà dare la stessa felicità che provò quando le vedo ridere felici con gli altri bambini. Dunque se pensate all’affido rifletteteci bene e poi…..saltate con gli occhi chiusi, in fin dei conti ciò che conta è il cuore.

Mammamia che bella storia !certo che ti danno da fare!Infondo sono due bambine,come le altre.Io ho il mio che ha stessa eta' e ti posso capire.

Grazie a tutti per le belle parole,immeritate ma gradite (specialmente considerando da chi vengono).

Vi assicuro che non facciamo nulla di straordinario.Desideravamo un figlio ed ora ne abbiamo due. Certo non siamo una famiglia "tradizionale" ma quante famiglie lo sono oggi ?

Ciao Jamin,
le bambine sono il mio argomento preferito e non ho problemi a parlare di loro.
Effettivamente sono sorelline e come tutte le sorelle hanno un rapporto di amore/odio. Si tolgono poco più di un anno ma poiché la maggiore (S.) ha comportamenti molto più infantili spesso la piccola A. sembra più grande. Penso che se c’è un legame perfettamente “normale” nella loro vita è quello che hanno tra di loro. Hanno la giusta indipendenza una dall’altra ma quando stanno lontane per qualche ora poi si cercano e ci mettono ben cinque o sei minuti prima di riprendere a litigare. A. è una saccente tiranna e la dolce ma caparbia S. spesso perde la pazienza ed allora…si salvi chi può. Sono urla ed accuse a non finire e questo -sembrerà strano- mi rende veramente felice, poiché solo due anni fa S. subiva qualsiasi angheria senza mai reagire .
In realtà avremmo veramente bisogno di aiuto per capire come fare ad aiutare S. Non sappiamo come affrontare tante situazioni. Le tue parole in merito al fatto che i bambini mettano alla prova “inizialmente” i genitori, mi fanno sperare che prima o poi questa prova avrà una fine. Purtroppo l’impossibilità di confronto con situazioni simili spesso ci spinge a temere il peggio. Non sappiamo quanto di fisiologico o di patologico ci sia nel comportamento di S. e come affrontare i suoi problemi. Tanto amore e qualche lettura sono l’unico strumento di cui disponiamo, ma spesso non bastano. Non ti nascondo che se riusciremo ad organizzarci prima o poi una visita dalle vostre parti la faremo senz’altro , per poter approfittare della vostra esperienza.
Se ci sono altre domande ponile pure senza preoccuparti .
Ciao a tutti

Carissima Cassandra ... vi aspettiamo a braccia aperte, ma non per infondere saggezza ed esperienza, ma per condividere insieme bei momenti e capire i reciproci problemi e ostacoli per aiutarci a vicenda.
Devo dirti che nel nostro cammino è stata fondamentale la presenza di una psicologa.
E' stata utile per i bambini, per tirare fuori i problemi ... ma è stata utile sopratutto a noi adulti per capire i bambini, le problematiche che si celano dietro ognuno di loro. Per capire che se rubano è spesso voglia di essere considerati, per capire cmoe comportarci con i loro genitori ... e ancora tanto abbiamo da capire e da imparare.
La asl dovrebbe mettere a vostra disposizione una psicologa ... in gergo si dice "una presa in carico".
Se non ve la concedono con le solite scuse "non ne hanno bisogno", oppure "non abbiamo tempo" ... dite loro che vi rivolgerete al tribunale per otterla perchè è un vostro diritto, un diritto delle bambine.
Anche se penso che una psicologa privata e (ahimè) costosa è comunque una risorsa migliore. Non mi riferisco alla professionalità, bensì al fatto che comunque si possono adottare metodologie diverse dalle standard se ritenute necessarie. Con le asl invece tutto è stereotipato.
Mi riferisco al fatto che molti bambini vedono la psicologa come un problema, come una persona che li interroga e li vuol far andare via dalla situazione che loro amano. I nostri ragazzi ci hanno un po' ad accettarla ... ma poi la ragazza che ci segue, Barbara, è entrata in contatto con loro come un'amica, una volontaria che gioca e studia ... e parla ... con loro. Adesso quando Barbara arriva c'è la fila per andare a parlare con lei