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    Da La Repubblica

    Apre il centro del Comune gestito dal Csise, 12 gli ospiti
    I bimbi immigrati soli avranno la loro casa

    Giuliano Foschini
    Sarà la casa dei bambini senza storia, un tetto per non diventare fantasmi. A Bari sta per aprire una residenza per 12 "minori stranieri non accompagnati", fredda definizione per raccontare i bambini che sbarcano senza genitori sulle coste italiane e poi, nel 30 per cento dei casi, svaniscono nel nulla. «Offriremo loro quello a cui hanno diritto - spiega l´assessore all´Accoglienza e alla pace del comune di Bari, Pasquale Martino - e cioè una casa, l´assistenza, la scuola e forse anche un permesso di soggiorno sperando di non farli prendere. Cerchiamo insomma di dargli un futuro». La residenza aprirà nei prossimi mesi grazie a un finanziamento appena stanziato dall´Anci: il Comune di Bari ha vinto un avviso pubblico per questo progetto sperimentale. Il costo complessivo è di 350mila euro di cui 280mila di contributo ministeriale.
    A gestire il centro sarà la cooperativa Csise (Centro studi interventi socio educativi) che già gestisce per conto del Comune un altro progetto sui minori richiedenti asilo: oggi a Bari, infatti, sono già ospitati dall´amministrazione 15 ragazzini sbarcati in Italia senza accompagnatori. «Si tratta però di bambini e adolescenti - dice Martino - che hanno chiesto già politico perché arrivano di zone di guerra. Nella nuova residenza invece ospiteremo tutti, perché è evidente che tutti questi ragazzini hanno identica disperazione e identici sogni». «Questa situazione - continua l´assessore - li rende ancora di più una categoria particolarmente vulnerabile, che necessita di specifici interventi di tutela e di cura. In più occasioni la malavita ha messo le mani su di loro, altri sono stati inghiottiti nel nulla».
    Il nuovo progetto prevede dei percorsi educativi per ciascuno dei 12 minori, percorso che sarà studiato dagli educatori della residenza. «L´obiettivo di questo programmare - dicono dal ministero del Welfare - e favorire il raccordo fra le diverse fasi di primo ingresso e di prima accoglienza dei minori in Italia, proprio per potenziare le necessarie azioni di tutela e protezione». I ragazzini saranno ospitati in una località «non nota».
    «Non significa - dice l´assessore - che saranno trattati come prigionieri, nascosti, ma per un discorso di sicurezza è opportuno non fare sapere troppo dove si trovano». Oltre al vitto e all´alloggio, il progetto garantisce l´inserimento scolastico, la mediazione linguistica e culturale, l´iscrizione al servizio sanitario nazionale, l´orientamento legale e l´avviamento delle procedure di tutela presso l´autorità giudiziaria minorile. «Siamo molto fiduciosi sulla riuscita del programma - spiega l´assessore - Per il momento la durata del progetto è di un anno, ma ci hanno già assicurato che se tutto sarà gestito a dovere il prossimo anno verrà riproposto il finanziamento». A Bari vivono anche molti altri bambini immigrati ancora senza permesso di soggiorno: sono i "figli" del Cara, i minori che si trovano nel centro di accoglienza temporanea di Palese insieme con i genitori. Hanno una stanza per i giochi ed educatrici, messe a disposizione dalla cooperativa Auxilium, che li seguono e provano a insegnare l´italiano. (09 ottobre 2008)