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  1.  

    Cassazione: padre separato porta via con sé figlio per qualche giorno? Non è sottrazione di minore

    La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 37321/2008) ha stabilito che non è reato se il padre separato, prima che diventi ufficiale l'affidamento alla madre, porta via con sé il figlio per trascorrere con lui un po' di tempo. La Corte ha infatti precisato che "in assenza di un provvedimento del giudice di affidamento del minore ad uno dei genitori con conseguente attribuzione della potestà genitoriale in via esclusiva al genitorie affidatario, la predetta potestà spetta, invero, ad entrambi i genitori che sono contitolari dei poteri – doveri disciplinati dall'articolo 316 c.c. Ciò ovviamente non significa che in caso di sottrazione di un minore ad opera di uno dei due titolari della potestà genitoriale in danno dell'altro non sia configurabile il delitto di cui all'articolo 574 c.p."
    "Tuttavia – prosegue la Corte – affinché la condotta di uno dei due coniugi possa integrare l'ipotesi criminosa prevista dall'articolo 574 c.p., è necessario che il comportamento dell'agente porti ad una globale sottrazione del minore alla vigilanza dell'altro genitore, così da impedirgli l'esercizio della funzione educativa ed i poteri inerenti all'affidamento – affidamento de jure che comunque nel caso di specie non vi era ancora stato – rendendogli impossibile l'ufficio che gli è stato conferito dall'ordinamento nell'interesse del minore stesso e della società".
    Infine, hanno aggiunto gli Ermellini "dal momento che il delitto di cui all'art. 574 c.p. è plurioffensivo in quanto lede non soltanto il diritto di chi esercita la potestà del genitore, ma anche quello del figlio a vivere nell'habitat naturale, per integrare il delitto contestato è necessario che l'agente prende con sé il figlio, contro la volontà dell'altro genitore, per un periodo di tempo rilevante, tanto da impedire all'altro genitore di esplicare la propria potestà e di sottrarre il bambino dal luogo di abituale dimora".

    (Data: 07/10/2008 1.00.00 - Autore: Cristina Matricardi)

  2.  

    Per il lavoro che faccio spesso vedo e assisto, dopo la separazione, a padri che si defilano dalle loro responsabilità, che non sostengono la moglie nella cura, così come mi è capitato e, debbo ammettere recentemente sempre più spesso, padri che non condividono la sentenza dei Giudici, perchè rivendicano un ruolo più propositivo e desiderano delle sentenze, secondo il loro parere più equilibrate. A questo proposito molti contatti ci sono stati con l'Associazione che si chiama Figli Negati che si occupa del diritto dei padri a continuare ad essere considerati tali
    Mi piacerebbe sentire qualche esperienza positiva di padri e madri separati che riescono, ner ispetto recirpoco e per amore dei loro figli, a trovare quel giusto equilibrio pe rnon fare soffrie inutilmente i figli dopo la separazione.
    Che ne pensate dei figli contesi? Che ne pensate dei padri ai quali è negato di poter far visita solo per spirito di vendetta da parte delle ex mogli? E che ne pensate di quegli uomini che nonostante la sentenza decreti alimenti, sostegno e cura, si disinteressano completamente dei loro figli?

  3.  

    o che li rapiscono ....

    da Agenzia Ansa
    SORELLE CONTESE: LA MADRE, LA LORO SCOMPARSA E' UN INCUBO
    CATANZARO - Sono ore di angoscia per Katia Navigante, la madre di Sophie e Valerie, le due ragazzine scomparse da Reims, in Francia. Le due piccole, di 12 e 13 anni, sembrano essere svanite nel nulla dopo che la Corte d'Appello francese aveva disposto il loro affidamento alla madre. La donna è appena rientrata dalla Francia dove le figlie vivevano con il padre, Renaldo Gualtieri, suo ex marito. A Reims, Katia Navigante è stata sentita dalle autorità di polizia e investigative che stanno cercando di fare luce sulla sparizione nel nulla delle due ragazzine. La donna, che ha 37 anni, dopo il divorzio, vive in Calabria, a Lamezia Terme, con un nuovo compagno e l'altra figlia avuta dal matrimonio con Gualtieri, che ha 16 anni. Renaldo, l'ex marito, nato in Francia da padre calabrese e madre tedesca, aveva conosciuto Oltralpe la donna che poi avrebbe sposato. La coppia ha vissuto per anni facendo la spola tra la Calabria e la nazione transalpina. Cinque anni addietro, circa, la separazione e il ritorno per lui a Reims. Da lunedì sono ore di incubo per la donna: le due ragazzine, infatti, dopo avere appreso della decisione della giustizia francese che aveva disposto la loro assegnazione alla madre, hanno deciso di fare perdere le loro tracce. Messo in un borsone qualche capo d'abbigliamento in più, presi pochi euro le due ragazzine si sono allontanate dalla casa del padre senza dare più notizia di sé. Dalla denuncia di scomparsa, le ricerche delle due ragazzine che la donna non vede da oltre un anno, sono andate avanti senza sosta e si sono intensificate con il suo arrivo a Reims. Purtroppo senza alcun esito concreto. "E' passato già tanto tempo e con il trascorrere delle ore - ha avuto la forza di dire la donna appena giunta in aeroporto da Parigi - la mia angoscia si accresce". Nel pomeriggio Katia Navigante ha accettato di scambiare qualche altra parola."Non si può davvero immaginare - ha detto - il mio stato d'animo: sto vivendo un incubo. Spero che tutto si risolva al più presto e nel migliore dei modi. La Polizia e tutti gli inquirenti francesi stanno lavorando e l'impressione che ho avuto in questi giorni di permanenza è che ce la stiano mettendo tutta. Anche la mia figlia più grande soffre. E' delusa, aveva già preparato dei regalini per le sorelle. Le aspettava con ansia".

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime13 Oct 2008
     

    Questo è un argomento che mi tocca molto da vicino essendo separata da 2 anni con una bimba di quasi 8 anni.
    Sono stata io a volere la separazione dopo un lungo periodo di riflessione, di valutazione, di domande, di dubbi paure e chi più ne ha più ne metta. Un lungo periodo dove non sono mancati, nonostante abbia cercato di evitarlo, momenti di tensione e di scontro, ma l’obiettivo che ho sempre BEN tenuto a mente e che mi ha permesso di continuare in una determinata direzione piuttosto che un'altra è stata sempre la maggior tutela, per quanto possibile, della mia bambina, immediatamente seguita dall'”attenzione” verso suo padre.
    Oltre al grande il dolore che già stavo procurando al mio ex-marito per volere lo scioglimento del nostro matrimonio, non potevo e non volevo infierire ulteriormente avanzando pretese assurde e immotivate solo perché “la legge mi avrebbe permesso tanti vantaggi”...anzi, mi sono quasi calata le braghe (per dirla terra a terra) per andargli il più possibile incontro e per evitare più possibile liti e guerre senza senso. (e devo dire che in tutto questo, ad oggi, siamo stati ripagati)
    Ho voluto una mediazione famigliare, abbiamo venduto la casa cointestata e diviso il ricavato esattamente a metà permettendo ad entrambi di acquistare 2 nuove case, più modeste, ma se non altro ognuno la sua, abbiamo diviso mobili e qualsiasi cosa avevamo in comune, ho voluto un affido condiviso (proprio in quel mentre era appena uscita la legge sull’affido condiviso di cui parlava Riccardo nel post iniziale), ho rinunciato all’assegno concordando di partecipare alle spese per nostra figlia ognuno in proporzione al proprio reddito (io verso un importo maggiore avendo un reddito maggiore), abbiamo stabilito una abbastanza egualitaria gestione della bambina durante la settimana e comunque senza vincoli ferrei di orari, e quant’altro ma con una certa elasticità di movimento e di decisione...
    E’ vero, ho rinunciato a tanti privilegi che avrei probabilmente potuto ottenere solo perché la legge me l’avrebbe concesso, ma non m’importa. Se tornassi indietro mi comporterei esattamente allo stesso modo perché il mio risultato (la serenità di mia figlia) l’ho davanti agli occhi ogni giorno e la sua serenità vale sicuramente mille volte di più di una sterile ripicca o di qualche centinaia di euro in più al mese...

    Che ne pensate dei figli contesi?
    Che ne pensate dei padri ai quali è negato di poter far visita solo per spirito di vendetta da parte delle ex mogli?
    E che ne pensate di quegli uomini che nonostante la sentenza decreti alimenti, sostegno e cura, si disinteressano completamente dei loro figli?

    Ed ora per rispondere a margherita non so che dire, per come sono fatta io sono cose inconcepibili, non voglio giudicare, non spetta a me, ma un pochino più di umiltà a volte non guasterebbe. Non si possono “usare” i bambini e di fronte a casi come questi rimango ogni volta sbalordita e, sinceramente nauseata.

  4.  

    Grande Soleluna!!!

    •  
      CommentAuthordebora
    • CommentTime13 Oct 2008
     

    BRAVA SOLELUNA!SEI D'AMMIRARE.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime13 Oct 2008
     

    Immagino quanto sia difficile gestire una separazione di per sé e credo che il vostro comportamento, quello tuo e quello del tuo ex-marito, sia stato esemplare. Contro la logica di ogni legge, siete riusciti a imporre le vostre regole, totalmente legate ai vostri bisogni e al bene della bambina. Avete dimostrato che non sono importanti i soldi, non sono importanti le ore che uno dei due genitori deve passare con la bambina, ma importante è capire che cosa vuole la bambina, senza orari, senza rigide regole.
    Complimenti
    :face-smile:

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime13 Oct 2008
     

    Daniela, penso che ci sia voluto un bel coraggio da parte tua a rinunciare come tu dici a certi vantaggi , però il più grosso vantaggio è stato ed è quello di vedere la tua bimba felice. Quindi ne vale la pena o no?

  5.  

    Grazie Soleluna..che esempio di amore

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime13 Oct 2008
     

    Sinceri complimenti Soleluna! Questo significa mettere i figli al centro dei propri pensieri e riuscire a tenere ben distini i ruoli di coniugi e di genitori. I coniugi possono divorziare ma i genitori, no! mai!
    Tua figlia ti sarà grata per questo dono come lo sarà anche il tuo ex, nonostante il grande dolore patito.

    Una coppia di miei carissimi amici, si sta separando a colpi di artiglieria pesante ed usano come proiettili, i loro figli. Più di una volta ho pianto per loro e, il maggiore dei due figli, compagno di scuola del mio S. sembra percepire la mia vicinanza e si sta affezionando a me in modo veramente molto commovente. Spero di non aver sbagliato ma un giorno gli ho sussurrato all'orecchio che, per qualsiasi suo bisogno, io sarò sempre pronto ad aiutarlo. Forse ho invaso troppo il campo ma in quel momento, ho sentito nel cuore il bisogno di regalare un pizzico di serenità a quel piccolo uomo costretto a crescere troppo in fretta...

    Ciao Soleluna e ancora complimenti.

    Sandro.

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime14 Oct 2008
     

    Vi ringrazio per i complimenti ma sapete qual'è la cosa triste? E' che la gente si stupisce davanti ad una cosa che sembra "straordinaria" mentre per me era semplicemente la cosa più "normale" da fare...
    Io non voglio i complimenti, quelli fanno piacere, per carità, ma se soltanto sapessi che, tra tutte le persone che conoscono la mia storia, il mio/nostro comportamento possa essere imitato da chi, malauguratamente si dovesse trovare nella stessa situazione, sarebbe già un bel risultato...

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime14 Oct 2008
     

    SANDRO: a proposito di coniugi/genitori, durante il mio cammino verso la separazione mi è stato consigliato un buon libro che si intitola appunto "Dai figli non si divorzia" ed è davvero interessante...
    E' vero, troppo spesso si confondono i 2 ruoli e lì si rischia davvero di fare grandi macelli...

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime14 Oct 2008
     

    il titolo è suggestivo. sai però una cosa Soleluna ? che spesso le cose più ovvie non sono le più semplici da fare. per questo motivo c'è tanta ammirazione nei tuoi confronti.
    :face-smile:

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime14 Oct 2008
     

    Jamin, hai proprio ragione!
    Sai qual'è il peggiore degli ostacoli per queste cose così apparentemente ovvie e semplici? L'ex che non accetta la situazione e scende sul piede di guerra. A quel punto, tutto resta solo un buon proposito e nulla più!:face-crying:

    ...e poi, scusa nè! Una volta che una ci riesce, permetterai che ti facciamo un pochino di baldoria nè!:face-devil-grin:

    Bye

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime15 Oct 2008
     

    Sandro: proprio ieri sera, parlando con adri in merito a questo argomento, mi chiede “sei sicura che se tu la separazione l’avessi subita ti saresti comportata nello stesso modo?”
    Ecco, io non saprei rispondere con esattezza a questa domanda, è certo che i seni di colpa che provavo nei confronti del mio allora marito mi hanno sicuramente spinta ad avere un maggiore “attenzione” nei confronti di lui oltre alle premure che ho avuto verso la bambina
    Io non so davvero rispondere perché sarebbe stato tutto diverso ovviamente. Posso solo fare supposizioni partendo dal mio carattere, dalla mia indole e da come mi conosco, e dal momento che mi considero una persona estremamente razionale (purtroppo anche troppo a volte) e non so essere vendicativa (di natura), posso supporre che alla resa dei conti avrei cercato comunque di tutelare mia figlia. Probabilmente avrei posto un po’ meno “attenzione” verso di lui ma senza comunque arrivare a dilapidarlo.

    Quello però che io non capisco e mi riesce davvero difficile comprendere è la cattiveria e l'accanimento di certe donne che "spolpano" nel vero senso della parola i mariti pur essendo magari loro stesse a volere la separazione.
    E se guardiamo le statistiche la stragrande maggioranza delle separazioni partono dalla donna (essendo legalmente la più tutelata purtroppo) eppure ancora troppe ma troppe separazioni seguono l'iter giudiziale....forse solo negli ultimi tempi stanno aumentando le consensuali (e per fortuna)

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime15 Oct 2008
     

    Non conosco le statistiche in merito al problema però, penso che ogni caso è un mondo a se! I miei amici di cui ti ho fatto cenno, si trovano in quella situazione perchè lei, pur di ottenere la separazione salvaguardando i diritti dei figli, ha rinunciato a tutto, alla casa, al sostegno economico ed a qualsiasi altro interesse materiale. Lui, per tutta risposta, ferito nel più profondo del suo orgoglio, ha risposto dichiarando guerra in modo feroce. Detta così, le conclusioni sarebbero molto semplici da tirare ma poi, viene spontaneo chiedersi quali siano state le cause della rottura ed il panorama si colora di sfumature tali che alla fine, non si capisce più come stanno le cose nella realtà. In tutto questo, i figli sono sballottati a destra ed a sinistra, forse nel peggiore dei modi possibili. Quello che dovrebbe essere una ripicca o una vendetta, si traduce nel mancato rispetto degli accordi, degli orari, e di tutto quanto concerne la vita quotidiana dei due bambini. Ho assistito al passaggio dei due cuccioli da uno all'altro dei due coniugi, con intermediario un nonno, alle 21,30 di sera. I bambini avevano bisogno di una doccia e dovevano ancora far cena; il mattino seguente avevano scuola. Non saranno cose gravissime ma, sono quella sorta di guerriglia quotidiana che costringe i piccoli ad ingiuste e quotidiane sofferenze.

    E' solo un esempio ma era per sottolineare che, perchè le cose funzionino, ci vuole la volontà e l'impegno di entrambi i genitori ed è per questo che tu ed il tuo ex, siete stati bravissimi.

    Ancora complimenti.

    Ciao, Sandro

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime15 Oct 2008
     

    E' solo un esempio ma era per sottolineare che, perchè le cose funzionino, ci vuole la volontà e l'impegno di entrambi i genitori

    già...questa è la cosa più vera e più importante

  6.  

    Ciao a tutti...
    Purtroppo anch'io di questi casi ne vedo tanti...forse troppi...

    La separazione, soprattutto quando non è condivisa come scelta (nella maggior parte dei casi) diventa straziante proprio per i bimbi...
    Padri che si deresponsabilizzano, madri che si deprimono o si arrabbiano come iene parlando male dell'altro genitore, urla, pianti, parolacce, offese, minacce...il tutto sotto i teneri ed innocenti occhi dei piccoli che spesso, erroneamente, si pensa non capiscano, siano piccoli, non ne risentano....balle.
    I bimbi assorbono e capiscono tutto...è giusto informarli, aiutarli a capire cosa sta accadendo, rassicurarli che se mamma e papà non stanno più insieme perchè non vanno più d'accordo, non smetteranno mai di prendersi cura di loro e di essere il loro papà e la loro mamma...e questo andrebbe fatto insieme...
    Purtroppo invece i figli diventano gli strumenti di guerra nelle mani di genitori arrabbiati, delusi, offesi, sempre più traingolati, costretti spesso a dover scegliere tra il genitore buono e quello cattivo....e questo li destabilizza molto, nonchè ferisce...

    Soleluna condivido che il libro "Dai figli non si divorzia"sia utile...

    Le coppie nascono e muoiono in due....e col tempo, volontà e maturità (e a volte aiuti esterni) si riescono anche a coglierne le motivazioni, le dinamiche e le responsabilità di entrambi...

    Un abbraccio a tutti,
    Cristina

  7.  

    Ovviamente vien da sè il plauso a Soleluna, con l'augurio che tutte le coppie che si separano riescano a mettere da parte il proprio dolore, orgoglio ferito, delusione, rabbia...per andare incontro al bene superiore...i Figli e la loro serenità.