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  1.  

    "Papà, mamma, cosa c'è oltre il cielo?" E Dio che cosa fa lassù? Quando si muore si va in Paradiso? Com'è?". Sono queste alcune delle domande che a volte ci sentiamo rivolgere dai nostri figli e alle quali non sempre siamo in grado di rispondere.

    Dai 4 anni iniziano le prime interrogazioni sulla trascendenza, vogliono sapere dove è Dio, come è fatto il paradiso e come sono gli angeli. Nel momento in cui hanno il primo impatto con la morte i bambini provano il bisogno di credere nell'al di là, di fare tante domande ai propri genitori o agli insegnanti e vogliono capire perché si muore e cosa avviene dopo. Per esempio se si può tornare ancora sulla Terra. Per essi è un modo per sentirsi rassicurati.

    Un po' più tardi, verso i 6/7 anni essi abbandonano generalmente il mondo dell'immaginazione e cessano di credere a Babbo Natale o in Gesù Bambino, ma non smettono di credere che un angelo possa essere loro vicino. Guai a spegnere questo credo. Infatti, i giovani d'oggi, che sfidano la morte con surrogati vari o che per nonnulla ammazzano, sono proprio soli e senza scopi perché è venuto a mancare il senso religioso, che è il senso del valore della vita. A quest'età essi hanno assoluto bisogno di riferimenti e di credere che non siamo nati per distruggerci e distruggere. Questa è l'età in cui nascono le fobie e gli incubi notturni.

    A 10 anni essi sono coscienti dell'irreversibilità della morte, nascono tante altre paure, ma soprattutto quella di perdere le persone care: mamma e papà innanzi tutto, ma oggi anche i nonni diventano importanti per i ragazzini adolescenti. Quando muore un nonno è come se si spegnesse un sogno. Ogni bambino si pone delle domande dentro di sé e se non le verbalizza non è perché non ci pensa, ma perché vuole evitare di angosciare ulteriormente se stesso e i genitori. Così quando si avvera un lutto in casa occorre parlarne serenamente, pensando che la scomparsa della persona cara non è solo una perdita, ma è anche una forze che entrerà nella nostra casa in modo spirituale, come benedizione.

    Un'altra domanda che essi spesso si fanno e ci pongono è: "Dove si va dopo la morte e da dove si viene prima della vita?". Ricordatevi che per i bambini le risposte positive creano senza dubbio sicurezza, quelle sfuggenti o negative aumentano la sfiducia. A un bimbo di 4 anni che domanda "Dove ero prima di nascere?" occorre rispondere senza sotterfugi. "Prima di nascere eri nella pancia della mamma". "E prima ancora dove ero?". "Eri nei sogni di papà e di mamma". E' importante quindi che egli creda di non essere venuto per caso e che la sua vita ha un senso, per questo papà e mamma lo amano tanto.

    Per il bambino credere in Dio è una forza che aiuta a vivere e a crescere poiché si sentono protetti da un altro papà e un'altra mamma che vegliano su di lui, con una protezione celeste che sta sopra. Dire ai piccoli che c'è sempre un angelo che veglia su di lui e lasciare che sia lui a scegliere come chiamarlo significa sganciarlo da un attaccamento emotivo alle sole figure genitoriali e rappresentative.

    I bambini in genere sono anche molto interessati alla storia della Bibbia, l'Arca di Noe, Davide e Golia, Mosè e così via. Non togliamo queste curiosità, anche se il nostro credo ci porterebbe a razionalizzare ogni cosa. Il mondo del bambino è magico per definizione e dobbiamo rispettarlo.

  2.  

    Sono d'accordo con te Riccardo, guai a togliere ai bambini questa possibilità in più, che poi altro non è che la forza dell'amore, vedere e sentire il mondo con gli occhi della fede, della tolleranza, della consolazione infinita che viene da un Dio buono e generoso.
    Quando è morto mio padre, il bambino di mia cugina, che abita nella casa a fianco di mia madre e mio padre, abituato a vedere mio padre tuti i giorni e a giocare con lui, chiedeva di mio padre Emanuele continuamente.
    La madre gli ha risposto" Emanuele non è più qui, è in cielo con gli angeli, con Gesù, un posto bello, molto bello". Alessandro, un bimbo di 2 anni da quel giorno quando entra in casa, guarda la foto di mio padre e tranquillamente, sorridendo accanto alla poltrona dove negli utlimi mesi miopadre trascorreva le sue giornate dice " Ele è in cielo con gli angeli".

    • CommentAuthorElvira84
    • CommentTime1 Oct 2008
     

    Sono d accordo anche io con Riccardo nn bisogna togliere hai bimbi la possibilita'di essere piu sereni sapendo che c e qualcuno lass'che li protegge e che nel momento del bisogno le preghiere aiutano!!!!!:face-angel:

  3.  

    Ben arrivata tra noi Elvira.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime2 Oct 2008
     

    Io in questo mi sento un pò fallita, perchè non sono riuscita a trasmettere il valore della fede ai miei figli, come avrei voluto
    D'altra parte forse non sono stata coerente con ciò che predicavo. Forse sono un cristiano di serie B, di quelli discontinui nel partecipare alla messa, nell'accostarsi ai sacramenti, di quelli che pregano solo quando ne hanno bisogno. E allora forse ha ragione chi sostiene che per trasmettere la fede, bisogna esserne testimoni in tutti i sensi.
    Io non ne sono capace e forse mi merito che in particolare uno dei miei figli, non ne abbia recepito il messaggio.
    Forse non è troppo tardi, ma io in questo non mi sento di riuscire a cambiare.
    Scusate la mia" confessione", ma ne avevo bisogno:face-smile:

    •  
      CommentAuthorandrea68
    • CommentTime2 Oct 2008
     

    Vorrei condividere con tutti uno spunto di "meditazione":
    è apparso su Bologna7, il settimanale diocesano di Bologna, e penso che meriti... A me capita di rileggerlo abbastanza spesso...
    http://www.bologna.chiesacattolica.it/bo7/2007/2007_10_28.pdf

    Quando la morte non ha l'ultima parola
    DI Stefano Andrini
    Signore, accogli la sua anima perché era un bravo ragazzo». Nelle prime ore del pomeriggio di sabato 29 settembre Stefano Grandi è di fronte al corpo senza vita del figlio Mattia. Non un grido di rabbia, non una parola di disperazione. Ma una sofferenza indicibile e imparagonabile che diventa preghiera. «Arrivato vicino al luogo dell’incidente» racconta Stefano « ho capito subito che si trattava della moto di Mattia. Quando ho visto il lenzuolo bianco mi è caduto il mondo addosso. Ho scongiurato di farmi passare e mi sono trovato a bagnare con le lacrime il piede destro di Mattia. Sono convinto che sia stato lui a intercedere per darmi la forza che viene dalla fede. Prima che il corpo fosse caricato sul furgone ho chiesto di fare un segno di croce sulla sua fronte come facevo tutte le sere prima di dormire a Mattia e ai suoi fratelli. Mi è stato concesso a condizione che non sollevassi il lenzuolo. E poi ho recitato l’eterno riposo al quale si sono uniti, commossi, anche i carabinieri e i necrofori presenti».
    «Chi si avvicina a noi per consolarci è sorpreso» racconta Cristina. «Noi, infatti, siamo profondamente addolorati, ma non disperati. Non per nostro merito o per un ragionamento astratto del tipo "siamo cristiani e dobbiamo comportarci così". E’ stata una grazia ricevuta in quell’angolo di strada dove nostro figlio ci ha lasciato e che è stata alimentata dalla preghiera e dalla compagnia di amici di Comunione e liberazione e della Famiglia salesiana coi quali condividiamo l’esperienza di Chiesa. Il Signore ci è venuto a visitare, abbracciare, consolare, nella carne dei nostri amici. Questo non toglie nulla al dolore, immenso, che rimane: tutto in casa ci parla di Mattia; a partire dal piatto in tavola che non mettiamo più. Ma lo riempie di un’altra luce». «La coscienza che ora abbiamo di questa morte - aggiunge Stefano - è che tutto risponde a un disegno di amore più grande che solo il Signore conosce.
    Prima che nostro figlio, Mattia è infatti figlio di Dio. Lo abbiamo sempre saputo. Il Signore ce lo aveva affidato attraverso la carne, come gli altri nostri due figli, perché lo accompagnassimo al suo destino, che è l’incontro con Lui. E’ per questo che abbiamo sempre pregato per la vocazione dei nostri figli, perché il Signore li aiuti a fare scelte definitive nel sacerdozio o nel matrimonio. Certo, non è facile. Quel "sia fatta la tua volontà", che chiediamo ogni volta che recitiamo il Padre nostro, mi ha sempre un po’ spaventato.Io desideravo per Mattia una vita lunga. Avrei voluto che fosse lui a seppellire me. Ma per noi il "sia fatta la tua volontà" si è realizzato in questa particolare chiamata, che il Signore ha rivolto al nostro primogenito, di operare da angelo. E diversi episodi accaduti in questo mese confermano che è già all’opera». «Ringraziamo il Signore di essersi fidato di noi come genitori e di averci fatto un dono così bello per 17 anni - conclude Stefano - Mattia era un buon ragazzo, amava stare coi bambini, e non portava mai rancore verso nessuno. L’ultimo anno è stato bellissimo. Sembra quasi che il Signore avesse voluto preparare tutto. Insieme abbiamo fatto moltissime cose, come non accadeva da anni: siamo andati in vacanza in inverno, in estate, e abbiamo fatto un pellegrinaggio a Lourdes per Pasqua». E ora, che il disegno si è compiuto «la tristezza dolce dell’anima» come Stefano e Cristina chiamano il loro dolore è affidata alla protezione di un nuovo angelo.

  4.  

    Grazie Andrea per aver condiviso con noi questo bellissimo esempio.
    Grazie Cris per esserti confidata ... non è facile a volte dire ciò che altri potrebbero mal interpretare, ma è certamente belo che dà un clima di serenità e di familiarità al forum facendoci scoprire gli uni gli altri sempre più nel profondo

  5.  

    Domani ricorre un mese dalla morte della mia carissima amica di cui vi avevo parlato e per cui vi avevo chiesto una preghiera...
    Il dolore resta ma ciò che continuo a ripetermi è: "Non ti chiedo perchè ce l'hai tolta, ma Grazie Signore che ce l'hai donata..."
    Persona meravigliosa che incarnava perfettamente il messaggio cristiano, che portava con dignità e amore la sua grande croce, con serenità...che insegnava a tutti la carità, l'amore e l'accettazione della vita, nonchè il valore della Vita...come dono di Dio ogni giorno...
    Il suo sorriso contagioso e sereno resterà per sempre impresso nei nostri cuori, come un marchio indelebile...e la certezza ch lei continua ad esserci è la serenità che provo quando la penso, nonostante non elimini il dolore per il non poterla più sentire, vedere e abbracciare forte forte come facevamo sempre....

    Sulla sua foto del trigesimo c'è scritto: "Ha lasciato le rotelle e ha messo le ali"...questa frase l'ha detta il fratello di Ale a sua madre in preda alla disperazione per la perdita....

    Angelo mio...ti vorrò bene per sempre e sapere che continui ad esserci mi fa sentire meno il peso della tua mancanza....

    Scusate, non so se è pertinente con ciò che state scrivendo ma sentivo il bisogno di esprimervelo....

    Cristina

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime3 Oct 2008
     

    Pertinente o no, hai fatto bene ad esprimere quello che sentivi.
    Ciao Cristina

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime4 Oct 2008
     

    L'altra sera sono stata alla riunione per il catechismo di mio figlio (prima media) e il sacerdote ha iniziato dicendo: carissimi genitori, abbiamo quattro classi di circa 15-20 bambini ciascuna, servirebbero almeno otto catechisti, e non ne abbiamo nemmeno uno. Lo stesso discorso vale per la prima media, la seconda elementare ecc.ecc. " Ha chiesto se c'erano dei genitori che si rendevano disponibili, altrimenti il catechismo non si farà.
    Vi volevo chiedere se anche nelle vostre parrocchie avete riscontrato una simile situazione:face-sad:

  6.  

    Nella mia parrocchia so che quasi litigano per chi deve assumersi più ruoli.....

    Certo che ciò che racconti è triste....anche quello è un compito importante e anche lì è necessaria una vocazione....

    Spero si risolva presto e che qualcuno si senta vocato a svolgere questa missione che, se fatta col cuore, è anche divertente...i bimbi dicono certe cose simpatiche, irrazionali e...così intelligenti e sagge certe volte!

    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime4 Oct 2008
     

    Sì Cris, Anche da noi la situazione è quella... Certo non così "tragica", ma catechisti ne mancano sempre...

  7.  

    Sapete cosa penso da un po' di tempo? Penso che i cristiani si nascondono, hanno paura di esprimersi, di portare avanti le loro vocazioni. Sì lo so che essere cristiani significa vivere alla sequela di Cristo e tutto ciò va testimoniato non a parole ma con i fatti, ma io ho un cultura francescana e quindi ritengo che i segni sono importanti, molto importanti. Vivendo in un mondo molto laico e multietnico tutto ciò so anche che è difficile senza creare distanze e talvolta frizioni, però con amore, con delicatezza e coraggio a mio avviso va fatto.
    Ho tanti amici atei o agnostici però ho cercato sempre di non rinnegare ciò in cui credo per farmi accettare. Anzi alcuni miei amici molto laici, di ideologie anche diverse dalle mie, ora mi dicono e dicono agli altri "pensa se proprio io mi dovevo trovarmi cosi' vicina una cattolica?!" E vi possono assicurare che mentre lo dicono mi abbracciano e mi sorridono benevoli. E so di essere per lroo un grosso punto di riferimento.
    Allora sì parliamo di Dio ai bambini e abbiamo il coraggio senza fingimenti di essere esempi per gli adulti.
    Forse allora solo cos'ì potremmo contribuire a non avere vuoti vocazionali.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime6 Oct 2008
     

    Scusate le mie lunghe assenze dal forum ma, con la mamma in ospedale da accudire, mi resta veramente poco tempo

    Premetto che anch'io sono un credente, non di quelli con le porte del Paradiso spalancate ma, un semplice credente. La mia opinione nasce da un episodio che mi contrariò non poco! Chiesi ad un amico Ciellino di provare a spiegarmi i perchè della sua fede così profonda e lui rispose: è un Dono; o ce l'hai o non ce l'hai! La cosa mi disturbò molto, non potevo credere che anche in questo esistevano figli e figliastri e che tutto dipendeva dalla casualità, dall'essere più o meno fortunati. Da allora, sono diventato molto prudente, non per vergogna ma, per rispetto del prossimo.
    In uno spazio come questo forum, nel rispetto di tutte le menti che vi si affacciano, credo si debba poter parlare di tutto ma con un certo rispetto del pensiero diverso dal nostro. Forse andrebbe evitata l'assolutizzazione delle nostre affermazioni, lasciando opportunità per chiunque di non sentirsi in uno spazio che non gli appartiene. Parlare della propria fede deve essere un diritto di tutti senza alcuna limitazione ma questo non vuol dire tingere questo spazio di un solo colore quasi non fossero graditi pensieri diversi.
    Detto questo, m'inserisco nel pensiero di Margherita e dico: forse è anche vero che qualche Cristiano si nasconda ma forse, ce ne sono altri che, sapendo che molti non la pensano allo stesso modo, per evitare che questi ultimi si allontanino dal forum, evitano di parlarne. Discorso contorto; forse un esempio renderà più chiaro il tutto. Se su questo forum avessi trovato discussioni come questa ma ad esempio in fede Musulmana, forse non avrei avuto coraggio d'intervenire, mi sarei sentito un pesce fuor d'acqua. Potrebbe dirsi la stessa cosa per uno spazio gestito da atei in cui si declamasse l'importanza di essere atei.
    Mi rendo conto che avrò attirato su di me le peggiori considerazioni ma il mio pensiero è che, perseguendo con il massimo sforzo le finalità del forum, non si può correre il rischio di perdere nemmeno uno dei possibili simpatizzanti per l'affido ed allora, occorre rimanere più aperti, parlando della propria fede liberamente ma non in modo esclusivo, in fondo, gli scopi del forum, sono altri!

    Vi prego, non lapidatemi:face-devil-grin:

    Sandro.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime6 Oct 2008
     

    Ciao Sandro, io sono daccordo con quello che tu dici...il fatto è che chi la pensa come chi ha iniziato la discussione, in questo caso Riccardo, ha parlato. Gli altri, cioè coloro che non sono daccordo, non parlano. Non penso che nessuno sia qui per giudicare nessuno e quindi sarebbe bello che ognuno potesse dire la sua liberamente, anche sul tema della fede

  8.  

    Nessuna lapidazione Sandro.
    Io credo che si possa parlare di tutto, purchè ciò avvenga nella piena libertà dell'altro.
    La mia libertà finisce dove inizia quella dell'altro è una frase che sempre mi ha colpito.
    Io proclamo a voce alta la mia Fede, senza vergogne, ma anche senza prevaricare gli altri.
    Anceh io come Margherita ho carissimi amici di altre fedi, atei ed agnostici ... e con ognuno c'è reciproco rispetto.
    Il post sulla Fede è iniziato ... se altre ideologie volessero trovare spazio nel forum, saranno ben accette ... inizino pure un proprio post.
    Molti di coloro che non credono rinfacciano ai credenti di non metetre in pratica molte delle cose che il Vangelo insegna.
    Fra i peccatori, fra quelli che sbagliano mi ci metto io per primo, ma non dimentichiamo che siamo uomini, che si può sbagliare e cadere per poi rialzarsi. Come tutti.
    Essere Cristiani non significa essere perfetti.
    La differenza tra chi è cristiano e chi non lo è sta nel fatto che quando cerchiamo di rialzarci, quando cerchiamo di fare qualcosa di buono, il nostro sguardo è rivolto a Gesù ed è da Lui che triamo la forza per andare avanti.
    L'ho detto tante volte: se non avessi avuto la Fede, adesso non sarei qui, non avrei messo su l'Associazione, non avrei creato il Portale, non avrei dato a qualche bimbo certe opportunità.

    La Fede è si un dono ... ma un dono fatto a tutti.
    Ognuno di noi ha una "fiamma pilota" dentro la propria anima, la fiammella della Fede.
    Alimentarla o meno o spengerla del tutto spetta a ciascuno di noi.
    La Fede è un dono, non un'imposizione.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime6 Oct 2008
     

    Ciao Riccardo, tu dici "essere Cristiano non significa essere perfetto"!
    Ed è vero!
    Sai quale è però la cosa che non mi va giù?
    E' che spesso si tende a giudicare "bravo cristiano" colui che va in chiesa tutte le domeniche e che magari fa la comunione , poi quello che fa fuori dalla chiesa non conta! Non conta se poi frega il prossimo,tradisce la moglie,ruba, mente e chi più ne ha più ne mette.
    Se uno non si presenta puntualmente tutte le domeniche alla messa, anche se fosse la persona migliore di questo mondo...non è un cristiano!
    Con questo non voglio dire che tutti la pensino così!

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime6 Oct 2008
     

    Non avevo dubbi sulla bontà dei vostri propositi ed infatti ho detto più volte anch'io che è importante essere liberi di esprimersi. Parlavo proprio a favore di quelle persone che potevano sentirsi escluse da questo spazio. Ho parlato per favorire coloro che, pensando in modo diverso, potessero invece sentirsi comunque accettate, accolte in questo forum.
    Cris, ti capisco ma non credo che un buon Cristiano usi quel metro di valutazione. Coloro che si basano esclusivamente sulla "forma", sull'apparire, per poi vivere in modo opposto, non sono considerati da nessuno, bravi Cristiani. Stanne certa!:face-smile:

  9.  

    Per me i giudizi degli altri non contano.
    Essere considerato dagli altri "bravo cristiano" o meno ... non importa, ma min interessa quello che pensa il Signore di me.
    Ho avutop diversi scontri con diversi sacerdoti, ma allo stesso tempo posso vantare una bella amicizia con tanti altri.
    Un Vescovo parlava male di noi, un altro ci elogiava al punto da venire a casa nostra a cena più di una volta.
    La Chiesa è una struttura fatta di uomini e quindi può sbagliare. Basta guardare al passato, al nepotismo, alle crociate, all'inquisizione ...
    Inoltre penso che se un sacerdote che parla a nome della Chiesa giudichi positivamente una certa situazione, mentre un altro sacerdote la giudica negativamente ... quale sia l'opinione della Chiesa?
    La Chiesa è stata comunque costituita da Gesù e buona o cattiva che sia, credo che sia un dovere/diritto di ogni cristiano starci dentro.
    Con questo non voglio dire che non possa essere pieno di Fede chi non vada alla Messa la domenica, ma ritengo che chi non va alla Messa non segua alcuni precetti dettati da Cristo. Magari ne segue altri.
    Andare in Chiesa, parlo a livello personale, mi aiuta molto a riflettere, a pregare con altri, a confrontarmi con altri. Fare la Comunione mi da quella forza che non riuscirei ad avere da altre fonti.
    Fuori delle mura sono il solito peccatore, con tutti i miei difetti.
    Sono più bravo cristiano io o chi non va in Chiesa ed ha mille difetti meno di me?
    Francamente non mi importa. Io guardo a mè stesso. Cerco di migliorarmi, di capire dove sto sbagliando, di mettermi in discussione.
    Cosa facciano gli altri è pensiero loro, almeno fin tanto che non entriamo in contatto e ci confrontiamo.
    Ho un carissimo amico che è distante dalla Chiesa mille miglia ... ma il confronto con lui mi da sempre tanto e posso dire che è molto più cristiano lui di me, molto più bravo di me che vado in chiesa tutte el domeniche.

  10.  

    Credo che al di là dei propri limiti, dei propri difetti e peccati si debba testimoniare la nostra Fede.
    Quando avevo 16 anni, terza superiore, aveo un professore di italiano e latino dichiaratamente di lotta continua.
    Faceva più politica che lezione e mi aveva parecchio sulle scatole ... cosa reciproca.
    Un giorno in classe mentre spiegava bestemmiò.
    D'istinto mi alzai e gli dissi che non doveva bestemmiare perchè era una cosa che non sopportavo. La mia fu l'unica voce in tal senso, anche se molti dei miei compagni di classe erano cristiani praticanti.
    Il professore prese il registro e mi rispose "Vedi questo Ripoli? Con questo in mano io posso fare e dire tutto quello che voglio"
    Mi arrabbiai moltissimo e gli dissi, in malo modo e con grande rabbia, che non poteva permettersi un bel BIP nulla, che l'educazione ed il rispetto per gli altri erano fondamentali.
    E così dicendo uscii di classe sbattendo la porta.
    Dopo poco il professore uscì e mi venne a chiedere scusa. Diventammo amici.
    A distanza di anni mi disse "sai Riccardo, a quell'epoca tu avevi capito delle cose che io non avevo ancora recepito (parlava del rispetto delle idee altrui) e mi hai dato una bella lezione"

    Ecco io penso che sia necessario avere il coraggio delle proprie idee, sempre e comunque, anche quando ti attaccano o anche quando sai che potresti creare frizioni.
    Non è importante avere tanti amici, ma è importante averne buoni ...meglio la qualità che non la quantità.

    I miei ragazzi a scuola sono continuamenmte in lite con alcuni compagni perchè chiedono loro di non bestemmiare e questi lo fanno apposta per far loro dispetto.
    E' un brutto mondo, dove i principi, i valori e gli ideali vengono sacrificati per le ragioni più disparate e più stupide.
    Si è pronti ad accoltellarsi per la propria squadra di calcio ... in questo vedo la mancanza di valori ... i ragazzi, che hanno bisogno di credere in qualcuno e in qualcosa, si attaccano ai soldi, ai giocatori, alla squadra ...
    Non c'è forse un po' di colpa dei genitori, della scuola, della chiesa ... di tutti noi che non sappiamo (e a volte non vogliamo) trasmettere certi valori?

  11.  

    Ma certo Sandro che non volevo escludere nessuno! Mi piace il pensiero di Sant'Agostino "Ama e fai ciò che vuoi" . Credo nell'accoglienza autentica non ipocritica. Non capisco quindi il perchè tanti cristiani o che tali si considerano, si nascondono agli altri cristiani. Viviamo in un'epoca di qualunquismo, di apatia e come dice Proietti " tira a campa, ma chi te lo fa fa".
    Nella mia analisi condivisibile o meno resta un fatto: mancano i modelli di riferimento forti, gli adulti sono presi dal soddisfacimento dei loro bisogni piuttosto che dalla costruzione del bene comune.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime9 Oct 2008
     

    ...entro in punta di piedi in questa discussione, anticipando da subito che la mia è una voce fuori dal coro.

    mi definisco una "brava cittadina", credo nel rispetto verso il prossimo e verso se stessi, nel rispetto delle regole, nella solidarietà, nella diversità che è il motore dell'innovazione. credo nell'onestà e nella trasparenza. credo nella laicità, laddove il mio personale pensiero non debba mai limitare la libertà ed il potere decisionale altrui.
    non credo nei predicatori, siano essi politici e religiosi, perché non ho minimamente fiducia in chi non sa di cosa sta parlando, in chi non sa leggere i cambiamenti della società. non credo in chi promuove paura additando certi gruppi sociali come i nemici da sconfiggere. soprattutto quando chi predica ha tutti i lussi che altri non riescono neanche a immaginare.
    non credo che debba esistere e debba essere presa in considerazione solo una religione, quella cattolica, facendo entrare quei valori all'interno di leggi che tutti i cittadini devono poi dover rispettare senza riconoscersi in esse a pieno. e tutte le altre che fine fanno ? perché non possono avere lo stesso privilegio ?

    Riccardo, hai perfettamente ragione, bisogna che i ragazzi credano in qualcosa. ma non credo che sia un problema di valori religiosi. si possono avere tanti credi, si può essere impegnati ed interessati in mille attività perché si hanno dei principi alle spalle, si hanno dei nobili obiettivi da raggiungere. bisogna lottare per avere la libertà di scegliere e di esprimere quello che siamo, per avere il diritto ad una vita dignitosa. bisogna lottare per la conoscenza e contro l'ignoranza. bisogna trasmettere ai ragazzi il valore dell'impegno, del lavoro, perché solo in questo modo si scalano le montagne. bisogna insegnare ai ragazzi ad essere curiosi, ad avere ambizione.

    perdonatemi, ma purtroppo non riesco a scindere l'istituzione Chiesa dalla fede personale. sono una cosa sola, come il corpo e le membra. troppe volte ci sono state prese di posizione poco marcate, troppe volte la Chiesa ha cercato di nascondere le sue responsabilità di fronte a colpe gravi. ma come possono queste azioni rispecchiare i testi sacri ???

    Sandro, credo che il tuo amico avesse ragione. il primo atto di fede è credere. non so se possano esistere vie di mezzo.

    naturalmente non è mia intenzione urtare la sensibilità di nessuno ! anzi, è un'occasione per me per capire meglio, scambiare diverse opinioni. ricordo di aver avuto una lunga chiacchierata con Riccardo una mattina e so quanto siamo lontani su certi punti. ma allo stesso tempo condividiamo gli stessi valori. giustizia, onestà, aiuto del prossimo...
    il problema, per me, è quando la religione (e solo quella cattolica!) diventa politica. ed il confine è così sottile che spesso esiste una completa sovrapposizione dei due campi.

  12.  

    La Chiesa ha sbagliato tante volte e sbaglia in tante cose, ma si evince dal Vangelo che è stata istituita da Gesù e pertanto è Lui a volerla.
    Credo che una cosa per essere cambiata, in questo caso le cose negative della Chiesa, lo si debba fare dall'interno.
    Troppi i picconatori e pochi i muratori.
    Ci sono tanti esempi negativi nella Chiesa?
    Ok ... siamo noi esempi positivi.
    Vedendo noi qualcuno cambierà alcuni suoi aspetti negativi e noi vedendo loro cambieremo alcuni nostri aspetti negativi.
    D'altra parte anche il mondo lo ha fatto Dio e l'uomo non lo ha certo mantenuto perfetto ... dobbiamo lottare per cambiarlo.

  13.  

    da Asianews.it

    11/10/2008 09:18
    VIETNAM
    Anche un giornale per bambini nella campagna contro i cattolici di Hanoi
    di J.B. An Dang
    Sul periodico, destinato ai ragazzi delle elementari, “uno studente” delle primarie scrive di aver perso la fede a causa del comportamento dell’arcivescovo. Ordine di comparizione per il superiore dei Redentoristi.

    Hanoi (AsiaNews) – Dopo radio, televisione e quotidiani, ora tocca alle riviste per bambini allinearsi nella campagna di disinformazione dei media controllati dallo Stato contro i cattolici. Questa settimana è stato fatto scendere in campo anche Thieu Nien Tien Phong (Bambini pionieri), periodico destinato ai piccoli delle scuole elementari.

    La scenografia è sempre la stessa, già seguita dai giornali per gli aduli, come ad esempio dal quotidiano del Partito comunista Nhan Dan. Obiettivo dell’attacco sono gli esponenti della Chiesa cattolica, in primo luogo l’arcivescovo Joseph Ngo Quang Kiet. E c’è la protesta di un cattolico, Qui uno “studente delle scuole elementari”, afferma di aver perso la sua fede cattolica a causa delle affermazioni e dei comportamenti del vescovo.

    “E’ spudorato – commenta padre Dang Huu Chau, un sacerdote di Hanoi – usare un giornale per bambini per diffondere queste evidenti bugie”.

    Se la campagna di stampa segna così un ulteriore degrado, anche la campagna di intimidazione verso i sacerdoti ed i parrocchiani di Thai Ha registra un’escalation. Una parrocchiana racconta che nell’ultimo mese è stata convocata otto volte dalla polizia. Ogni volta le fanno la stessa domanda: perché è andata a pregare in una zona dove si sa che le riunioni di preghiera sono illegali?

    Giovedì, poi, gli agenti si sono recati al monastero per presentare un ordine di comparizione a padre Matthew Vu Khoi Phung, superiore dei Redentoristi. E’ accusato di aver usato la sua influenza per incitare i fedeli a sfidare il governo, pregando illegalmente in una zona pubblica e disturbando l’ordine pubblico. Il Comitato del popolo (municipio) di Hanoi ha rilasciato un avviso nel quale minaccia azioni legali contro di lui e la polizia afferma di aver trovato ampia prova di “crimine organizzato” nelle veglie di preghiera di Thai Ha. Quando gli agenti sono arrivati, però, il superiore non era al monastero: era partito alcune ore prima per Ho Chi Minh City, per un incontro.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime11 Oct 2008
     

    Naturalmente questo articolo è raccapricciante. Non conosco la situazione in questi paesi, ma posso dire che la parola "libertà" ha una definizione molto debole.
    Lo scandalo non è la campagna contro i cattolici. Qualcuno di voi ricorda gli scontri in Tibet ???
    Ci sono certi paesi dove non è possibile aver la libertà di dire che non si è d'accordo con le decisioni prese dal governo, dove non è possibile studiare. Ma non per mancanza di soldi, perché non si hanno i mezzi, perché non deve esistere una contro-informazione. E' questo lo scandalo. A volte finiscono nel mirino i cattolici, altre i buddisti.
    E purtroppo come diceva Machiavelli "il fine giustifica i mezzi". Ed è ecco che con la convinzione di esser totalmente nel giusto si è arrivati a promuovere questa campagna anche nei giornali per bambini. Situazione non molto diversa da quello che succedeva nell'Italia fascista.

  14.  

    Sono d'accordo Jamin ci sono molti paesi dove è assolutamente proibito addirittura "pensare".
    E' chiaro poi che le religioni, qualsiasi religione, può diventare lo spunto per sollevare questo o quel problema.
    Il rispetto per l'altro, per la vita, per le idee dell'altro è molto importante. E' il motivo per cui parlando di Dio ai bambini ritengo che debbo farlo tra cristiani certamente più liberamente, perchè con loro condivido lo stesso credo, diversamente con testimonianze autentiche di vita per tutti coloro che vivono altre religioni. Importante è amare.
    Alcuni anni fa ho vissuto in un paese del Nord Africa, dove per andare a Messa dovevo fare molti chilometri rispetto a dove abitavo, la Chiesa era nascosta dentro un cortile, non aveva Crocifisso perchè era proibito esporlo, non si poteva cantare, non si poteva scampanare etc etc. Io andavo tutte le settimane ed ero felice lo stesso per la possibilità che avevo, anche se mi dispiaceva, tutti dovremmo avere la possibilità di esprimerci senza nasconderci come ladri.
    Nonostante tutto ciò io gioivo per gli inviti del muezzin dai minareti, per le loro preghiere manifeste per strada, per il Ramadan. Anzi durante questo periodo catartico ne approfittavo per condividere con i miei amici arabi le loro prelibatezze, a me piaceva il dolce di semolino al miele che mi portavano alle tre del mattino e io ricambiavo, finito il Ramadan, con profumate lasagne di cui loro andavano ghiotti e, tra un pasto e l'altro, ognuno di noi parlava di Cristo e Maometto senza ira nè offese.
    Libertà è rispetto dell'altro, i governanti dei paesi dovrebbero permettere questo. Noi nel nostro quotidiano ciascuno di poi deve peremettere questo a chi ci sta accanto ma dovremmo anche e - mi ripeto - pretendere con gentilezza d'animo che il nostro credo sia rispettato dagli altri.

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime14 Oct 2008
     

    Ma secondo voi può essere la fede?....
    Che ti fa svegliare la mattina piena di energie per affrontare la giornata.....che ti fa vedere il sole anche quando piove....che ti fa credere che non mancherà mai il pane sulla tavola, ne tutto il resto....che ti fa avere fiducia nelle persone che incontri....che ti fa credere che tutto quello che ti succede, non succede per caso....che ti fa credere di avere tante risorse, anche per aiutare gli altri,.....che ti fa pensare di di essere fortunata per tanti motivi....che ti fa incontrare delle persone meravigliose....ma soprattutto mi fa pensare che lui non ci abbandonerà mai.Se non è fede, grazie comunque per qualsiasi cosa sia.

  15.  

    Certo che è Fede Cristina.
    Ma non solo.
    Dicevo ai ragazzi sabato pomeriggio nel nostro dialogo settimanale per commentare il Vangelo della domenica (e non solo, anche per parlare un pò di varie idee e principi) che la Fede è il motore, ma che la Speranza è il carburante.
    Non basta la Fede per vedere le cose di cui parlo e che condivido, occorre anche la Speranza ... non basta sapere e credere che ci sia Dio, ma anche Sperare in Lui, sapere che quello che lui fa è per il nostro bene, o comunque è un bene e non sta a noi giudicare il Suo operato.

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime14 Oct 2008
     

    Non ci avevo mai pensato a questa cosa...cioè alla speranza...che è quella che ti fa agire, che ti aiuta ad andare avanti.
    Si in effetti ci sono persone che dicono di avere molta fede, ma non hanno speranza e quindi sfiducia, paura ecc
    Scusate sto pensando tra me e me e intanto scrivo!