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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime24 Sep 2008
     

    Lo scorso anno, sviluppando un progetto per il gruppo affido di cui faccio parte, ho avuto la fortuna di conoscere una persona veramente speciale. Abbiamo dialogato lungamente e, la sua collaborazione al nostro progetto, è stata forse la più significativa, di sicuro, la più toccante.
    Lui è stato nella sua infanzia, un bimbo in affido ed oggi, è un operatore di comunità per minori all'interno di un progetto per il supporto alle famiglie d'origine degli affidati.

    Per offrirci la sua collaborazione, lo abbiamo costretto a fare una cosa che non era mai riuscito a fare, scrivere di se stesso. Ha lottato diverse settimane con se stesso ed alla fine ha trovato la soluzione, attraverso una sorta di dialogo con se stesso bambino. Nelle vesti dell'adulto che è oggi, ha raccontato a se stesso bambino la sua storia e, vi assicuro, se ne esce sbalorditi.

    Per questa occasione, vi riporto sotto un passaggio di questo documento meraviglioso per invitarvi a riflettere con me su un dettaglio delle mille cose che F. ci ha raccontato. Un dettaglio però, che ha smosso e scosso molte coscenze tra coloro che hanno avuto l'opportunità di ascoltare questa storia dalla viva voce del nostro amico.

    Grazie anticipate a chi avrà avuto voglia, tempo e coraggio di leggermi fin qui; ora però, proseguite...:face-devil-grin:

    Ricordate, è un adulto che parla a se stesso bambino scrivendogli una lettera!

    Mi capita sovente di portare la mia testimonianza di affido in giro per l’Italia ed è una cosa che mi piace tantissimo…e che ci riporta al motivo della lettera che ti sto scrivendo.
    Sai…è incredibile trovarsi di fronte a tanti adulti e raccontare la mia storia. E’ incredibile come mi ascoltano e come quello che dico li colpisca dritti al cuore…e non faccio niente di particolare cosa credi? Racconto semplicemente la mia versione dei fatti dando voce al bambino che sono e non all’adulto o al professionista…credo fortemente che i bambini come te vedano il mondo da un’altezza di un metro e venti e che questa prospettiva diversa non si riproponga più nel tempo. E i “grandi” si lasciano sfuggire spesso l’importanza di una posizione che loro non posseggono più ma che è importantissima! Ricordati di lottare sempre perché sia data dignità ai tuoi pensieri…perché sei tu il protagonista della tua vita. E non un semplice fruitore di servizi che ti vengono addossati nell’ ipotetica costruzione di una protezione.
    Mi sto scaldando scusa…
    Ti dicevo che rimango stupito dai rimandi che ho ogni volta ricevo. E mi fanno sorridere questi adulti. Perché corrono nel tentativo di interpretare e risolvere, di essere magari genitori affidatari o professionisti ineccepibili che a volte dimenticano di chiedere a te quello che pensi!strano no?
    Penso che tu per primo non chieda a mamma e papà di essere perfetti ma semplicemente di essere se stessi con AUTENTICITA’ E CONGRUENZA. Di accogliere il tuo sentire.
    Perché il non detto è peggiore di qualsiasi parola!

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime24 Sep 2008
     

    Ops!!! Mi accorgo solo ora di aver scritto "se stesso" un centinaio di volte...:face-devil-grin:

    Perdonatemi, sono le 23,00 e forse a quest'ora sarebbe meglio andare a dormire ma, ho troppe cose da fare ancora...:face-smile:

    Ciao a tutti,

    sandro.

  1.  

    Bellissima Sandro, nonchè molto significativa...gli adulti spesso commettono l'ERRORE di sostituirsi ai bimbi, pensando di essere nel giusto, parlando per loro, decidendo per loro, rispondendo per loro..ma dimenticandosi la cosa più importante: ASCOLTARLI, andare oltre e cogliere le loro emozioni, le loro esigenze, i loro bisogni...ma non secondo l'adulto ma secondo il bimbo, parlando, dialogando, chiedendo e condividendo...

    Buonanotte,
    Cristina

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      CommentAuthorMemole71
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Veramente bella e illuminante anche per me solo mamma bio (almeno per ora) ma l'intera lettera è stata pubblicata da qlc parte è possibile leggerla per intero??
    Saluti a tutti

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Ciao Memole. Si, l'abbiamo inserita in una pubblicazione contenente gli atti di un progetto che abbiamo realizzato lo scorso anno. Se vuoi te ne invio una copia integrale. In giornata chiederò all'autore la possibilità di diffonderla su questo spazio ed se mi autorizzerà, la inserirò con tutti i suoi dati.
    Ne possiedo anche una documentazione video di quasi 2 ore di dibattito su questo tema. Chissà che non mi autorizzi a pubblicarla, qualche mezzo tecnico per renderla fruibile, ci sarà pure... sotto agli esperti, datemi qualche consiglio, io nel frattempo, chiedo le autorizzazioni.
    Ciao.

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      CommentAuthorMemole71
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    se fosse possibile si mi piacerebbe poterla leggere integralmente grazie mille Sandro aspetto tue news :face-monkey:

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Ciao Memole. Ho ottenuto il permesso alla pubblicazione. L'autore è Fabrizio Pedron di Trento, attualmente educatore della Comunità Murialdo. Per i più sensibili, munirsi di un'adeguata scorta di fazzoletti...:face-smile:

    Come già detto, è una sorta di lettera che l'autore scrive a se stesso bambino.
    Buona lettura.

    Trento, 23 gennaio 2008

    Cari amici delle marche, volevo lasciarvi il mio contributo in maniera un po’ originale.
    Non è facile scrivere la propria storia e dare voce ai bambini unendo ai fatti una riflessione consapevole degli atteggiamenti educativi più corretti, non è facile parlare unendo il bambino che si è alla professionalità che si è acquisita. Non è facile ma doveroso.
    Ho fatto fatica a scrivere cronologicamente gli eventi e allora mi sono inventato la relazione che segue. Spero non ne abbiate a male per la licenza presami. E’ stata un occasione per dirvi e dirmi delle cose importanti.
    Perché l’accogliere non sia solo una parola o un percorso ma uno stile di vita.

    LA VOCE DI UN BAMBINO

    “Ciao piccolo, come va?

    Sono sicuro che sia una domanda a cui forse non vuoi rispondere…lo vedo dai tuoi occhi. Magari nemmeno tu ti rendi conto di quanto siano carichi i tuoi sguardi e di quanto in realtà non siano proiettati all’esterno ma dentro…nel vuoto profondo che senti nella pancia, nel vortice confuso di emozioni che ti si muovono dentro. Si aggrovigliano e si mescolano le monelle, e ti riempiono di un furore che non comprendi e che ogni tanto esplode improvviso senza motivi precisi, con una forza che ti lascia spossato e stanco ma difficilmente più sereno.
    Gli adulti che hai attorno, (e sono stranamente tanti non è vero?)non si rendono conto di quello che ti sconvolge e ti tengono all’oscuro di tante cose…per proteggerti dicono…ma non sono cattivi sai? Semplicemente commettono l’errore di volerti proteggere senza dare peso al fatto che tu ti rendi conto che le cose non vanno bene; che magari non conosci il nome di quello che senti ma che, in quanto a dignità di emozioni sei una persona tale e quale a loro. Che la cosa che vi differenzia è un vocabolario atto a dare il nome alle cose. Le emozioni sono come una tavolozza di colori: non c’è ne sono di sbagliate o di brutte. Semplicemente sono.
    Nero, giallo, grigio e rosso…odio, gioia, tristezza e amore….
    La questione è che tu le possiedi tutte ma magari non sai cosa sono…e vorresti tanto che ti insegnassero a distinguerle per impedire che nella pancia si mescolino dando vita a quel magma scuro che ti fa tanto soffrire. Soffrire senza capire.
    Il problema adesso è anche che tu ti senti in colpa…per la mamma che di là sta male, per il babbo che nella sua semplicità non riesce a gestire i risvolti del suo sogno che va in frantumi e si trova a conservarne gelosamente solamente i ruderi. Ti senti in colpa perché pensi di essere un figlio sbagliato, un amico sbagliato una fonte di sofferenza e guai per chi ti sta attorno. E ti senti in colpa soprattutto perché hai la sgradevole potente sensazione di odiare tua madre, il suo dolore, le sue grida, il suo modo efficiente di dimostrarti il suo amore. Hai piene le tasche di non sentirti amato e riconosciuto…stretto.
    La notte non è tua amica. Ti rigiri nel letto con un sordo dolore allo stomaco, con addosso un ‘inesauribile incessante fame di contatto…di coccole….di quel calore avvolgente e tanto tanto tanto tanto rassicurante che solo carezze e abbracci sanno dare.
    La mattina ti porta un po’ di sollievo mescolato al rancore.
    Per fortuna c’è la scuola. Lì tu sei il principe no?: atteggiamento educato e propositivo, attenzione costante e interessata…voti meravigliosi. E’ l’unico ambiente in cui ti senti all’altezza e il tuo cervello sembra fatto proprio apposta per studiare…

    Cos’altro so di te?mi sembri stupito dalle cose che ti sto dicendo…e un po’ spaventato.
    Forse ne hai validi motivi perché so ancora molto sul tuo conto, anche se non tutto perché, diciamo che ti conosco ogni giorno un po’di più.
    So che ti sei chiuso in un mondo tutto tuo fatto di libri e storie fantastiche. So che ripeti i compiti due o tre volte di fila finchè non vengono perfetti.
    So che quando l’ansia sale e non sai più come contenerla conti fino al 33 per 33 volte o qualche altro strano calcolo.
    So che dondoli e stringi forte bocca occhi e pugni per tentare di ricacciare dentro la marea che sale. So che ti lavi le mani 100 volte al giorno per lavare via chissà quali peccati.
    So che non permetti a nessuno di toccare i tuoi libri e che li pulisci e rivesti di fazzoletti e carta ogni qualvolta devi uscire. So che non hai molti amici…perché un bambino di 12 anni che se ne va in giro con dei volumi sotto il braccio e urlando VIVA LA SCUOLA non ha nelle relazioni sociali il suo forte.
    So soprattutto che stai male. Che la tua mamma sta male. Che tutta la tua famiglia sta arrivando al limite.
    So perfino che l’altro giorno lei ha cercato di togliersi la vita…e che tu quasi speravi che ci riuscisse davvero….

    Chi sono io? Perché so tante cose di te? Che intenzioni ho?

    Ti chiedo scusa…forse era il caso di presentarmi subito ma mi sono fatto un po’ prendere la mano.
    Rimedio subito.
    Mi chiamo Fabrizio e ho 27 anni fra qualche mese. Lavoro come educatore professionale per un progetto, di nome DOMINO che si occupa del sostegno alle famiglie naturali di bambini che vanno in affido…o tornano a casa…o che pensano di, ma ancora non si sa (è complicato, lascia perdere dai…). Vivo e lavoro in un gruppo famiglia per ragazzi maggiorenni della Comunità Murialdo di Trento…sono fidanzato con una ragazza dolcissima e mi dedico con costanza ma pochi successi all’arrampicata sportiva.
    Cos’altro ti posso dire di me?la mia vita è ricca e piena di cose e persone. Cerco di vivere appieno il significato di accoglienza e di condivisione perché è una cosa in cui credo molto e che è ormai un live motiv per me. Mi capita sovente di portare la mia testimonianza di affido in giro per l’Italia ed è una cosa che mi piace tantissimo…e che ci riporta al motivo della lettera che ti sto scrivendo.
    Sai…è incredibile trovarsi di fronte a tanti adulti e raccontare la mia storia. E’ incredibile come mi ascoltano e come quello che dico li colpisca dritti al cuore…e non faccio niente di particolare cosa credi? Racconto semplicemente la mia versione dei fatti dando voce al bambino che sono e non all’adulto o al professionista…credo fortemente che i bambini come te vedano il mondo da un’altezza di un metro e venti e che questa prospettiva diversa non si riproponga più nel tempo. E i “grandi” si lasciano sfuggire spesso l’importanza di un posizione che loro non posseggono più ma che è importantissima! Ricordati di lottare sempre perché sia data dignità ai tuoi pensieri…perché sei tu il protagonista della tua vita. E non un semplice fruitore di servizi che ti vengono addossati nell’ ipotetica costruzione di una protezione.
    Mi sto scaldando scusa…
    Ti dicevo che rimango stupito dai rimandi che ho ogni volta ricevo. E mi fanno sorridere questi adulti. Perché corrono nel tentativo di interpretare e risolvere, di essere magari genitori affidatari o professionisti ineccepibili che a volte dimenticano di chiedere a te quello che pensi!strano no?
    Penso che tu per primo non chieda a mamma e papà di essere perfetti ma semplicemente di essere se stessi con AUTENTICITA’ E CONGRUENZA. Di accogliere il tuo sentire.
    Perché il non detto è peggiore di qualsiasi parola!
    Sei pignolo, testardo, permaloso, irritabile incontenibile e a volte saccente. Ma…Sei anche una risorsa meravigliosa per chi ti sta attorno…chiedi tante energie ma dai altrettanto perché quello che ti aspetta ora è un cammino faticoso ma meraviglioso.
    NON conosco solo il tuo presente ma anche parte del tuo futuro. Lo immaginavi? Bè vuoi qualche anticipazione?
    Potrei dirti tante di quelle cose da riempire un enciclopedia ma ti toglierei tutta la suspence e tutta la pienezza del camminare. Non mi sembra giusto no? Di sicuro soffrirai e piangerai. Di sicuro ti verrà voglia di chiederti mille volte perché…o se…o chissà….ma ti succederanno tante di quelle cose belle e forse un po’ magiche che non te lo immagini neanche. Hai un sogno di futuro?…allora preparati giovanotto a vederlo cambiare del tutto!
    Avrai due mamme e due papà. Due sorelle che non sono sorelle. Una nonna che è una nonna e due case.
    Sarà facile…no! Ma intenso sì!
    Andrai fra poco in affido dagli zii( e purtroppo non te lo dirà nessuno e questo ti farà ink…come una belva!) e inizierà per te un pellegrinare instabile fra loro e i tuoi sia fisicamente che mentalmente. Ci saranno litigi furibondi e qualche furbizia da entrambe le parti. Cambiare casa e abitudine a periodi alterni ti metterà in testa la convinzione di dover essere una persona diversa a seconda del luogo e di essere la causa degli screzi fra due famiglie che si giocano il ruolo di “genitore migliore”.( Ma le cose cambieranno. Tardi ma cambieranno).
    Ti troverai nelle mani di 4 o 5 assistenti sociali che assumeranno per te e per le tue famiglie il ruolo scomodo di coloro che sanno e che decideranno! Non ti piaceranno un granchè per molto molto tempo…ma poi cambierai idea…o quasi.
    Apprezzerai fino al midollo le tue sorelle acquisite perché saranno le prime a comportarsi con te come se fossi tu e basta e non come al ragazzino ammalato. E tu accetterai in ragione di ciò le loro sgridate e i loro rimproveri. E berrai come un folle il loro amore!
    Ti vedrai per anni con due psicologi. No no non mi guardare con quell’aria scettica. Sono proprio due!(e un giorno lavorerai con una in Equipe, ma questa è un'altra storia…)
    Ti inseriranno per alcuni anni in un centro diurno in cui incontrerai oltre ad altri ragazzi della tua età, anche dei giovani adulti che ascolteranno quello che hai da dire e che valorizzeranno il positivo che è in te. Togo!
    Comincerai a fare volontariato in oratorio e ti accorgerai che la fiducia riposta in te lo è meritatamente e che con i bambini ci sai proprio fare. Questo cambierà la tua vita…perché da lì in poi non sarai più il ragazzo sbagliato…
    Comincerai una scuola superiore per accorgerti poi che quello che davvero volevi era poter restituire quello che ti era stato dato. Perché al di là delle difficoltà è stato davvero moltissimo.

    Ma, soprattutto, una mattina ti guarderai allo specchio e vedrai una persona diversa da quella che ti aspettavi.
    Vedrai un ragazzo quasi uomo con capelli spettinati e orecchini.
    Vedrai un bambino che non dimentica di essere tale…ma che non ha paura di crescere.
    Vedrai occhi scuri, espressivi e ricchi di sfumature…vedrai un sorriso.
    Vedrai una lacrima.
    Vedrai l’assenza di se..e perché…e chissà.
    Vedrai la fatica e la volontà di andare avanti.
    Vedrai che sei stato bravo…e fortunato.
    Vedrai che va bene così.
    Vedrai te…vedrai me…vedrai il Fabrizio…e i volti dietro di noi…..e tutto si tingerà di una luce diversa.

    Non ti dico altro…sei stanco lo vedo. Ora capisci perché ti conosco così bene….
    Riposa adesso bambino. Ti accarezzo piano.
    Apri questa lettera quando sarai già grande e riscrivila per il tuo te bambino.
    Sii forte e coraggioso. Anche altri lo saranno per te.”

    Ciao. Fabri.

    Fabrizio Pedron

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Ah ecco... mi pareva di riconoscerlo! :face-monkey:
    Ma tu Sandro conosci anche Lory che ogni tanto tanto scrive anche qui? 5 splendidi figli e storie di affido varie?

    •  
      CommentAuthorpaola82
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Incredibile, toccante.
    Speciale :face-crying:

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Ciao Piripilla. Non conosco Lory, almeno non ricordo di conoscerla ma tutto è possibile. Ma dimmi tu invece! Lo conosci Fabrizio?

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      CommentAuthorMemole71
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Grazie mille Sandro ora l'ho stampata e me la leggerò a casa con tranquillità seduta nel mio angolo di divano preferito
    Grazie ancora
    Un caro saluto

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      CommentAuthordany
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Ma quanto è difficile aiutare davvero un bambino!!!! Quanto è difficile il mio lavoro, quanto è difficile amarlo e leggere nei suoi occhi quello che pensa, come è difficile per gli adulti vedere il mondo da un metro e venti di altezza...... Rifletto, penso, questo scritto mi stimola. Le parole di un adulto che prova a rileggere quel bimbo impaurito e con fatica lo porta alla luce in ruoli che si sovrappongono... quello di sè stesso in due momenti diversi di vita. Quante parole inutili talvolta su questo forum, quante posizioni contrastanti e lontane dai cuccioli di cui ci occupiamo!!!! Eppure è così semplice... questo bambino NON voleva conflitti intorno a sè, tutto quì, banale, semplice, ma così difficile da realizzare!!!:face-sad:

    Grazie Sandro e soprattutto GRAZIE FABRIZIO :face-smile:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    Fabrizio l'ho visto solo un paio di volte, ma non è persona che si dimentica facilmente! :face-smile:

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime29 Sep 2008
     

    E' vero piripilla ed è molto rassicurante vedere il risultato del suo affido! Si riesce a pensare in positivo e vedere come sia possibile per un bambino in affido, riuscire a costruirsi un futuro dignitoso ed anche soddisfacente. Fabrizio mi perdonerà ma al suo fianco c'è una ragazza meravigliosa e non poteva essere diversamente! Forse è lei che gli ha permesso di completarsi ed avere il coraggio di raccontarsi così come ha fatto con noi; non c'era mai riuscito prima.
    Grazie Fabrizio.

    Per Dany:
    Il ringraziamento va tutto a Fabrizio! Io mi arricchisco come voi del suo dono prezioso ed abbastanza raro nel suo genere. Mi piace la tua conclusione Dany, "questo bambino NON voleva conflitti intorno a sè". Forse però, un minimo di conflittualità è anche positivo che la vivano. Penso che la famiglia perfetta non esista e nella vita, bisogna sperimentare anche un pò di sano scambio di "diverse opinioni" altrimenti, credo si corra il rischio di creare troppa distanza con la vita reale. Ecco perchè il tuo lavoro è così difficile! Forse perché non esiste una diagnosi certa ma soprattutto, non esiste una terapia perfetta.
    Imho.
    Ciao, Sandro.

  2.  

    Grazie Sandro per questa testimonianza e grazie ovviamente a Fabrizio che ci ha permesso di conoscere la sua storia, di riflettere, di condividere e di avere un motivo in più per credere di trovarsi nel posto giusto!

    •  
      CommentAuthorpollon84
    • CommentTime30 Sep 2008
     

    posso mandarla a delle persone che apprezzeranno?

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime30 Sep 2008
     

    Per Pollon84:

    Certo che puoi mandarla! Semmai, se ne hai voglia, raccontaci di queste persone che gradirebbero riceverla! Hanno qualcosa di speciale che potrebbe essere di interesse per questo forum?

    Ciao, Sandro.

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      CommentAuthorpollon84
    • CommentTime30 Sep 2008
     

    lavorano nelle comunità per adolescenti... credo che possa essere un buono spunto..

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime7 Oct 2008
     

    Grazie Sandro per aver riportato tutta la lettera di Fabrizio. La leggo solo adesso ed è praticamente impossibile rimanere privi di sentimenti di fronte a tanta voglia di andare avanti e superare le situazione scomode.
    Ogni storia, anche la più positiva non è priva di sofferenza. Ciò che è veramente positivo è il riuscire a trasformare tutto in energia positiva, forse anche in un senso di rivincita verso un mondo che sembrava averlo abbandonato a se stesso. Ma paradossalmente è proprio facendo i conti con se stesso che Fabrizio è diventato quello che è oggi. Forte, determinato e sensibile. Non conosco nessun protagonista di questa storia, ma immagino anch'io che la ragazza abbia un'importante ruolo nella sua vita.
    Ciò che più mi ha colpito è questa frase:

    Cambiare casa e abitudine a periodi alterni ti metterà in testa la convinzione di dover essere una persona diversa a seconda del luogo...

    Triste verità, cui non avevo mai pensato.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime7 Oct 2008
     

    Ciao Jamin, ben tornata.
    Sei una lettrice attenta e molto acuta. La frase che ti ha colpito è uno dei tanti passaggi che Fabrizio ci ha regalato. Ho un documento filmato di circa 2 ore del suo intervento in cui ogni singola parola è un'emozione incredibile.
    A me, oltre ad incantarmi ogni singola affermazione, ciò che mi ha colpito maggiormente è la persona stessa che Fabrizio è riuscito a diventare.
    Questo, come genitore affidatario, mi da un grande coraggio. Se ce l'ha fatta Fabrizio, ce la possono fare anche altri cuccioli.
    Se mai leggerai in questo forum, Grazie Fabrizio.

    Sandro.