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      CommentAuthoremilia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Questo è un argomento degno di nota...chi inizia!?!?
    Discorso lungo Adry. Passo a domani, oggi mi manca il tempo. Ma intanto puoi iniziare tu, che il problema te lo sei posto qualche anno fa in prima persona .

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    ok,comincio io

    io non mi sono posto il problema del perchè nessuno li vuole, ma ci siamo posti il problema su quali erano le nostre effettive disponibilità... è stato un lavoro lungo, prima durante e dopo gli incontri con psicologi e ass. soc., si, anche dopo in quanto le disponibilità possono cambiare in qualsiasi momento...

    compilare il questionario per la domanda di adozione è un passo "tremendo" e entusiasmante nello stesso tempo, ti mette a nudo, ti tocca nel profondo, te come indivuo e come coppia... segnare quelle crocette non è come compilare una schedina del totocalcio... occorre consapevolezza, forza, audacia, fiducia, ottimismo, paura....

    le disponibilità variano dal colore della pelle, all'età del bambino, a malattie più o meno gravi, al numero dei minori desiderati... spaziano in lungo e in largo, seppur stringate in una 15ina di domande...

    le nostre ala fine avevano un solo limite, gli handicap gravi... ma bisogna specificare bene cosa si intende per handicap gravi, perchè in fondo non esiste una "tabella di gravità ufficiale", e quello che per me può sembrare gravissimo, per altri potrebbe essere affrontabile... noi ci siamo posti un limite, l'autosufficenza del bambino, soprattutto in età adulta.

    dopo aver finito gli incontri abbiamo aggiunto anche la disponibilità all' HIV...

    ripeto, non so perchè nessuno li vuole, non mi sono posto questo quesito... ma so che in italia (e nel mondo) ci sono molti bambini/ragazzi che vivono situazioni difficili, malattie unite all'abbandono, violenze subite che segnano la vita..
    e anche loro hanno diritto a una famiglia

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Non conosco la tua storia Adry ed i motivi che hanno portato tu e tua moglie a chiedere una adozione.
    Cerco di sintetizzare un pò quello che emerge da altri forum, che frequento perchè trovo molto interessanti, ma che partono da un punto di vista molto diverso dal mio, da quello di Emilia o da quello di un'altra amica che ha appena adottato: l'infertilità. Parlando con una conoscente di questo forum, in attesa volutamente di un bimbo grandicello in AI vista l'età sua e del coniuge, mi è stata detta questa frase: "difficilmente dall'elaborazione del lutto dell'infertilità viene fuori l'immagine di un bimbo malato". Per me è stata una frase importante perchè mi ha aiutato a capire ciò che per me era sempre stato inconcepibile.
    Io, che non debbo elaborare nessun lutto, che ho partorito ed amato due bimbi sani, ho della mia vita da forse futuro genitore adottivo questa idea: so che l'handicap c'è, me lo dicono gli occhi il cervello e tante altre cose, ma da mamma l'handicap non riesco a vederlo. Poi, anche io ho tanti limiti ancora riguardo all'idea di handicap: mi spaventa il RM, perchè lo associo ad una dipendenza che al momento non mi sento di affrontare, non mi spaventa alcun tipo di handicap fisico, anche quelli considerati gravi: sordi, ciechi, senza un arto: tutti benvenuti in casa mia.
    Come mi è stato detto in quell'altro forum, mi è impossibile capire chi si avvicina all'adozione perchè non ha avuto figli bio. E' lo so, mi è impossibile. E ne ho la prova perchè, mentre non avrei abortito un figlio con la sindrome di down, ora non me la sentirei di adottare un bimbo con tale sindrome. C'è un fattore diverso che è la scelta. E capisco che quando si ha la possibilità di scegliere la ragione ci fa mettere dei limiti che non metteremmo lasciando fare al caso.
    Forse, non linciatemi :face-smile:, perchè sono mamma bio ora so di essere in grado di amare un figlio ado con handicap? Tutte le persone che conosco personalmente o tramite forum, e non sono poche, che hanno già adottato o stanno per adottare bimbi con problemi di questo tipo hanno già altri figli bio.
    Può essere una chiave di lettura parzialmente accettabile?

    Prma che salti fuori il solito pippone su differenze tra adozione ed affido, confermo che le conosco sia razionalmente che emotivamente e che sono due percorsi separati ma con punti in comune (anche per l'affido ho dato disponibilità per bambini con handicap) :face-devil-grin:

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      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Al ?? RM ???

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Scusa, scusa :face-smile:
    AI: adozine internazionale
    AN: adozione nazionale
    RM: ritardo mentale.
    :face-smile:

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      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    vabbè, direi che sei :face-smile:scusata

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    "difficilmente dall'elaborazione del lutto dell'infertilità viene fuori l'immagine di un bimbo malato".

    non so, per me e mia moglie non è stato così, pur non avendo avuto figli "bio" e dovendo "digerire" l'infertilità...

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    :face-smile: Infatti ho scritto difficilmente :face-smile:
    Ma non per tutti è così. Lo so che si va molto sul personale ma..... tu puoi dirci di più?
    Hai dat ok ad HIV. Io non lo potrei dare perchè ho altri bambini in casa.
    Ad esempio, il labbro leporino è considerato un handicap grave, anche l'epatite, anche gli abusi sessuali, anche l'infibulazione. Dovrei dire di no anche all'epatite, si a tutto il resto......
    Non voglio entrare nella tua sfera personale, ma conosco solo persone infertili ed in attesa della prima adozione che hanno dato disponibilità solo per handicap livi e/o reversibili. Sei il primo che mi capita a tiro con cui aprire un confronto su questo argomento :face-devil-grin:

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    la speranza, la fede, la forza nell'unione che stavamo vivendo...
    ci siamo sempre chiesti (come hai scritto anche tu nel tuo post di prima) se capitasse a noi? se noi potessimo avere un figlio... come sarbbe? quali limiti... già, la differenza sta proprio che qui lo scegli, mentre nell'altro caso... ti capaita... e dunque qualche limite te lo poni, ma consapevolmente cerchi di lavorare sui limiti, per testarli, e perchè no superarli...

    quando ci hanno chiamati in tribunale, il giudice onorario ci presenta il caso di nostra figlia, ci spiega tutti i problemi sanitari che aveva e ci dice: ci vediamo domani se volete, prendetevi un po' di tempo per pensarci... ma che cavolo dovevamo pensare?????? ci abbiamo pensato talmente tanto a lungo nei mesi precedenti che li non avevamo dubbi...

    è nostra figlia, e dopo il primo anno "tosto" ricco di preoccupazioni, ora è un fiore e tutti i suoi guai sono rientrati! :face-smile:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    interessante questa discussione, sotto vari aspetti. :face-smile:
    Il primo e per me più facile è: quante visioni differenti che abbiamo dell'handicap! Alcune malattie infatti io non le considero "handicap", neppure in senso lato. Non le ho mai viste sotto questa luce. Naturalmente un figlio con certe patologie richiede un'attenzione particolare.
    Secondo me un problema nell'accettare figli con handicap (qualsiasi esso sia!) sta nella conoscenza: della malattia e del bimbo.
    Per esempio Cricchia: tu hai detto di no per l'HIV, perchè hai altri bimbi. A parte che bisognerebbe sapere se si parla di sieropositività o malattia conclamata, ma una mia amica ha appena adottato un bimbo sieropositivo, e ha già bimbi a casa. Ma lei conosce questa malattia, bene, non solo dai giornali. Quello che voglio dire è che se tu conosci il decorso (più o meno) di una patologia, forse e dico forse ti è più facile accettarla, capirla e afrontarla.
    Sotto "labbro leporino" si nasconde un mondo: conosco bimbi che non hanno avuto nessuna conseguenza per questo, altri invece sì...
    I miei limiti... sono proprio questi: sapere a quali problemi andrò incontro. Per cui per esempio non avrei problemi ad accogliere bimbi con hiv, epatite, (ma diabete e celiachi anche sono considerati handicap?), cancro, leucemie, ritardi mentali lievi (di questi ho conoscenza, i più gravi non li conosco), ma ne avrei di grossi con sindromi del tipo tetraplegici, perchè proprio non ne conosco. tuttavia se conoscessi un bimbo e lo frequentassi un po', temo che la malattia sparirebbe di fronte al suo bisogno di amore. Ma forse mi sbaglio, e scapperei a gambe levate! Chissà!
    Un'altro motivo per cui la gente non si "butta" in accoglienze di questo tipo è secondo me la paura di restare soli con un problema molto grande. Bisogna avere la capacità di coinvolgere molte persone se tuo figlio ha certe patologie e non è facile aprire la casa a così tanta gente.

    Devo portare il piccolo a giocare con gli amici ora: grazie per questa discussione che mi ha riaperto un sacco di interrogativi sui limiti miei e della mia famiglia!
    E grazie a tutti coloro che accolgono bambini con handicap, perchè sono il segno visibile che... si può fare! :face-smile:

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Io non accetterei bambini con handicap ne in adozione ne in affido, semplicemente perchè ho vissuto l'handicap (molto grave) nella mia famiglia di origine e quindi non me la sentirei di ripetere l'esperienza. Mia sorella ci ha lasciato ormai da tredici anni.La sua malattia non mi ha comunque impedito di avere un'infanzia felice e piena di affetto, mi è rimasta una grande sensibilità nei confronti della sofferenza , ma ripeto non me la sentirei di accogliere un bimbo con problemi. Con questo spero di non aver scandalizzato nessuno!

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Scusa Cricchia, ma tu lavori nel settore? Mi sfugge...

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Ciao Cris.
    Lavoro nel settore pulizie, folletto, panificazione, spolvero, rifacimento letti.......casalinga :face-devil-grin:
    Ho delle conoscenze di questi settori per studi universitari ed interessi personali.

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Piripilla, ciao :face-smile:
    Mi hanno spiegato durante un colloquio con ass soc a cui io sono andata preparata solo di cuore e non di conoscenze specifiche, cosa comporta un bambino sieropositivo in casa. E non me la sono sentita di affrontare certe attenzioni igieniche e di mettere a rischio sanitario i miei piccoli. Se non avessero avuto 2 e 7 anni avrei detto si ad HIV. Così, data l'età, no.
    Credo sia giusto dire che handicap è handicap se avvertito come tale. Avverto come handicap i RM, l'autismo, le tatraparesi. Forse il mio criterio nel tracciare questa orrenda linea, ammetto, è la mia libertà personale. Nel senso che, avendo vissuto da ragazza madre per 2 anni in giovane età e gestendo da sola appartamento lavoro e figlia ed avendo conosciuto mio marito subito come famiglia e non come coppia, sento molto la necessità di avere prima o poi un rapporto a 2. Voglio vedere crescere i miei figli, e poi vederli spiccare il volo, per loro ma anche per me stessa. Ecco perchè non riesco ad accettare quegli handicap che porrebbero fine a questa aspettativa. Inoltre non ho ancora elaborato una eredità così pesante da lasciare ai miei figli.

    Però vorrei tornare a legare il discorso all'adozione. Adriano è una fonte importante di confronto in questo.
    Perchè, ripeto, è veramente uno dei pochi che ha accettato un handicap serio (Adry, ho capito bene?) per il primo ed unico figlio in adozione.
    Bella però questa discussione

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime10 Sep 2008 modificato
     

    Lavoro nel settore pulizie, folletto, panificazione, spolvero, rifacimento letti.......casalinga :face-devil-grin:

    :face-monkey::face-monkey:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Con questo spero di non aver scandalizzato nessuno!

    E perchè mai Cris? L'importante è esserne consapevoli; se poi si sa anche perchè direi che è il massimo! Sono dolori grandi da portare. In adozione, almeno "ai miei tempi", se presenti già figli nella coppia non si dava l'autorizzazione ad adottare bimbi con problemi molto grandi che portavano alla morte... proprio per proteggere i figli già presenti.
    Un abbraccio Cris.

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    piripilla, ma ricordo male o tu hai un bimbo in adozione?

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    ricordi bene :face-monkey:

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Allora? non ci racconti nulla delle vostre "scelte"? :face-devil-grin:
    Possibile che abbia visto una vostra foto? Due bimbi latte ed un ricciolino cioccolato? :face-smile:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    da Ric?

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    cricchia... in realtà non era un "handicap serio" ma una serie di problemi sanitari importanti....

    Aveva la PCR all'HIV e all'epatite B positiva, una cardiopatia seria, crisi di astinenza in quanto la madre era tossicodipendente con in più problemi psichiatrici, intolleranza al latte. E' stato un anno difficile il primo, per la preoccupazione che la situazione imponeva. Vedere uno scricciolo di 35 gg con attaccati tutti gli elettrodi dell'holter fa una certa impressione, una serie di medicilnali da prendere, ma nel cuore sempre la speranza... che alla scadenza del suo primo anno di vita ha premiato... di colpo si è tutto normalizzato, è tutto rientrato.

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Piripilla, si la vidi da Riccardo.

    Adry, scusa, non avevo capito. Ma siete stati la prima coppia chiamata dal giudice o altri prima di voi hanno rifiutato un abbinamento parzialmente problematico?
    Se lo sai e o vuoi dire ovviamente perchè questo aiuterebbe un pò a capire dove viene tracciata la famosa linea dagli aspiranti genitori adottivi. :face-smile:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    allora adesso sono un po' cresciutelli... :face-devil-grin:

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    parzialmente problematico con il senno di poi...
    prima di noi era entrata un'altra coppia, e sulla scrivania c'erano 5 cartellette e una era quella con il nostro profilo...
    non so dirti se avevano già visto le altre 4 o meno....

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      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    In effetti erano 3 cuccioli veramente piccoli. E bellissimi. Ed ora quanti anni hanno? E' stata una AI?
    Fin da minorenne ho sempre detto di volere 5 figli miei: 2 bio e 3 ado. Allora giravano le immagini terribili degli orfanotrofi rumeni ed io volevo "salvare" da quei lager più cuccioli possibili. Ovviamente all'epoca non avevo in mente che l'adozione fosse cosa diversa da prendere un neonato biondo con occhi azzurri o un neonato nero con occhi neri ed amarlo. Ora so che le cose sono un pò più complesse :face-devil-grin:
    Adesso, forse perchè ho avuto la fortuna di amare i miei 2 figli bio, vorrei sempre tanto adottare un bimbo. Preferibilmente un pò storpietto (capite vero l'ironia e l'intenzione di sdrammatizzare con con cui è usata la parola?), non troppo grande perchè non mi sentirei pronta, e lascerei con tutto il cuore il neonato semiperfetto dei miei sogni a chi da anni cerca un figlio senza poter realizzare i suoi sogni.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    wow Adry, complimenti per la perseveranza. Credo che abbiate passato dei momenti molto critici. Complimenti veramente.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime12 Sep 2008 modificato
     

    Vi riporto un articolo pubblicato su Clandestinoweb il 29 Luglio scorso.

    MINISTERO DELLA GIUSTIZIA: SOLO 191 MINORI ASPETTANO L'ADOZIONE

    29 lug. - Le mancate adozioni di bambini italiani non sono dovute alla scarsa offerta di potenziali genitori ma alle caratteristiche della domanda. Infatti, i minori che non trovano una famiglia sono per lo piu' adolescenti problematici, bambini gravemente malati o disabili.

    Ecco perche' l'apertura delle adozioni ai single, avanzata dalla presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia Alessandra Mussolini, ''non risolve il problema''. E' il parere di Melita Cavallo, capo del dipartimento della giustizia minorile al ministero della giustizia, gia' presidente della Commissione per le adozioni internazionali.
    ''Io non contesto il principio delle adozioni ai single ma - dice l'esperta - dico che servirebbe a ben poco. Se i bambini sono dichiarati adottabili, vengono adottati. Non sono le coppie che mancano, il rapporto fra adottati e coppie e' infatti di uno a dieci. Tant'e' vero che poi le coppie vanno all'estero, oltre tremila ogni anno adottano un bambino straniero''.
    Cavallo parla con dati alla mano. Di recente ha realizzato un monitoraggio sui minori dichiarati adottabili e non ancora adottati con dati di tutti i 29 Tribunali per i minorenni. Quelli che sono in attesa di una famiglia da almeno sei mesi sono, a marzo scorso, appena 191. Catania, con 67, e' la citta' con piu' casi; a distanza, Napoli con 16, Bologna con 14, Palermo con 11.
    ''E' un fenomeno - osserva Cavallo - di portata numericamente limitata, anche se umanamente ha un valore molto forte. Il mancato affidamento a scopo di adozione e' dovuto, in primo luogo, alle condizioni sanitarie gravi o gravissime del minore che, in alcuni casi, comportano la necessita' di assistenza medica specialistica e, in secondo luogo all'eta' adolescenziale''.
    Sono situazioni ''non gestibili da un single anche se motivato. Ad esempio, nel caso di un disabile ho sempre preferito l'inserimento in una famiglia con altri figli che servono da stimolo e perche' i compiti sono suddivisi fra piu' persone''.
    ''Oggi - prosegue Cavallo - la disponibilita' all'adozione e' molto alta, non e' come 20-30 anni fa. Ci sono anche coppie non piu' giovanissime, anche ultracinquantenni, disponibili ad adottare bambini piu' grandi ma le situazioni non sono facili''. E poi, da non dimenticare, segnala ancora Cavallo: ''dopo i 12 anni va chiesto al minore l'adesione all'adozione. A volte sono proprio loro che non vogliono. Preferiscono un affidamento piuttosto che un'adozione perche' ormai sentono forte la loro identita' e l'inserimento completo in una famiglia appare loro un'inutile 'finzione'''.
    ''Ben venga la disponibilita' dei single, che pure c'e' sempre stata - conclude il giudice - ma va orientata verso l'affido o verso un tipo di adozione, piu' leggera, dove il bambino mantiene il rapporto con la famiglia d'origine. Ritengo inutile che i single concorrano con le decine di migliaia di coppie le cui domande di adozione rimangono inevase''. (Ansa).

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime13 Sep 2008 modificato
     

    Questo articolo Jamin, offre molti spunti di riflessione. Personalmente non condivido l'idea della Mussolini semplicemente perchè ho una visione di famiglia un pochino più tradizionale e, con tutto il rispetto, penso che se è difficile gestire certe situazioni per una coppia, lo è molto di più per un single ma questo è solo un parere personale che già sono sicuro che farà drizzare i capelli a molte persone.
    Per quanto riguarda invece i numeri di questo articolo, sono numeri che mi lasciano qualche dubbio. Se potessimo analizzare i 191 casi, probabilmente ci troveremmo di fronte ad adolescenti o a bambini con gravi patologie o importanti disabilità. E' un panorama strano nel suo insieme perchè verrebbe da pensare che in Italia vengono dichiarati adottabili solo i casi più gravi o quei bambini che prima si son fatti un bel giro presso strutture più o meno accoglienti e poi, vengono affiancatti a qualche bella ed ignara famiglia che magari fallirà nei suoi scopi (scusate la crudezza del linguaggio). In questo disegno così poco invitante, credo che troverebbero un bel terreno fertile ed accogliente tutti quei bimbi che sono dichiarati solo da porre in affido ma che già è certo che seguiranno l'iter per l'adozione speciale.
    Ci vorrebbe più coraggio da parte dei giudici nel decidere per certe situazioni e magari, rischiare di correre anche qualche di errore.

    Ciao Sandro.

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      CommentAuthoremilia
    • CommentTime13 Sep 2008 modificato
     

    Buon

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Ciao Emilia. Non so quale dei miei interventi ti abbia fatto pensare il contrario ma io, lo sostengo fin dall'inizio che per me si dovrebbe rischiare di più rendendo adottabile il maggior numero possibile di bambini. L'ho sempre sostenuto e dico anche che in affido, ci dovrebbero andare solo quei bambini che hanno reali possibilità di ricongiungimento con la famiglia naturale. Probabilmente mi sono espresso in modo poco chiaro ma ho sempre sostenuto questo pensiero almeno, nelle mie intenzioni è così.
    Non vorrei creare il solito tormentone ma si potrebbero fare anche delle considerazioni statistiche. Ad esempio, i figli di tossicodipendenti, probabilmente hanno circa il 5% di possibilità di rientrare in famiglia. Questo dato, coincide con la percentuale di successi nelle comunità di recupero per le tossicodipendenze (ovviamente potrebbe essere il 7% o l' 8% ma non penso possa essere molto di più).
    A questo punto io penso che, per questo genere di casistica, se tutti i bambini fossero dichiarati adottabili, si incapperebbe in un 5% di errore. Al contrario però, se fossero dichiarati tutti soltanto affidabili, l'errore nei loro confronti sarebbe del 95%. E' ovvio che questo ragionamento è volutamente esasperato ma è valido per farsi un'idea del perché la grande maggioranza di affidi finiscono in sine-die o adozioni speciali mentre una esigua minoranza, rientra in famiglia.
    Ovvio non si potrà mai dire "tutti i figli dei tossicodipendenti" devono essere adottati"; questo non potrà mai essere detto ma, di certo, valutando con molta attenzione ogni singolo caso, si potrebbe per alcuni di loro, trovare più coraggio.
    Così come stanno le cose oggi, è come dire: "per non sbagliare in quel 5% di casi, danneggiamo tutti indistintamente".

    Il discorso è ovviamente molto riduttivo ma può servire per rendere l'idea di ciò che penso.

    Ciao, Sandro.

    •  
      CommentAuthorpara
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    domanda: ma perchè si aspetta che i bambini diventino adolescenti?

    è la macchina burocratica che non funziona per la lentezza? o ci sono motivi ben più graavi?

    ci vogliono davvero 11/12/13 anni per avere l'adottabilità???

    non è che qualcuno ci marcia? e si ingrassa?

    scusate ma a questo punto mi vengono anche cattivi pensieri!

    :face-sad:

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Che bella domanda Para! A chi di noi non è mai passato per la mente il tuo stesso dubbio? Ci ho pensato spesso anch'io ma non posso accettarlo ed allora sorvolo. Ovviamente sorvolo fino a che non mi capiterà una prova di quanto temiamo perchè a quel punto, peccato per chi ci capiterà. Io credo che i bambini dichiarati affidabili, in prima battuta dovrebbero essere indirizzati verso famiglie affidatarie e, solo in casi particolari, fare ricorso a comunità o case famiglia. Le decisioni che vengono prese dai Giudici, si basano princpalmene sulle relazioni dei servizi sociali del comune di residenza del minore. Questa condizione a mio giudizio può nascondere un conflitto d'interessi che potrebbe falsare le decisioni più utili al bambino se queste non sono anche le più utili per l'ente che si deve accollare l'onere economico che ne deriva. Lungi da me pensare ad eventuali illeciti interessi tra parti coinvolte; anche se non siamo degli ingenui, sarebbe veramente troppo!!!

    Ciao, Sandro.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime13 Sep 2008 modificato
     

    Caro Sandro, anch'io dubito che i numeri riportati in questo articolo siano veritieri. Mi riprometto di fare qualche ricerca, ma 191 casi mi sembrano veramente pochi.
    Sono anch'io d'accordo che in generale serva più coraggio per distinguere quei bambini che hanno una elevata probabilità di rientrare in famiglia da quelli che purtroppo saranno destinati con alta probabilità all'affido sine die. Serve coraggio, serve guardare in modo più profondo, entrare dentro ogni caso in maniera dettagliata, essere maggiormente coinvolti.
    Però penso, e questo lo avevo già sottolineato, che allo stesso tempo ci siano reali difficoltà per capire quanto una famiglia sia in grado di recuperare. Ed in questo modo passano anni...e magari il bambino non è più bambino e quindi bisogna sentire il suo parere prima di dichiararlo adottabile.
    Ed è a questo punto che metto in dubbio un'altra parte dell'articolo che sostiene che esistono famiglie con il desiderio di adottare adolescenti...purtroppo una ragione che induce i giudici a prolungare gli affidi fino alla maggiore età è dovuta proprio alla difficoltà che hanno nel trovare famiglie disponibili ad adottare dei ragazzi piuttosto che dei bambini. Perché si sa, hanno il loro vissuto, le loro difficoltà. Spesso non riescono a trovare neanche una famiglia disponibile ad un affido...

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Ciao Jamin. Io credo che i numeri siano esatti. I miei dubbi sono relativi al perchè sono solo 191 e perchè sono tutti con certi tipi di caratteristiche. Indubbiamente potrebbero essere numeri molto diversi e potrebbero essere favorite le adozioni nazionali anche se permane, spesso, il rischio giuridico.

    Ora devo scappare. A stasera.

    Sandro.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    c'è una frase in quellìarticolo che secondo me riduce questo numero.. bambini che aspettano da più di sei mesi...
    non mi stupisce questo articolo, rispecchia ciò che pensavo e credevo riguardo il mondo delle adozioni nazionali.
    se in più ci mettiamo anche i rischio giuridico, ecco che allora molte coppie preferiscono adottare con l'internazionale, meno rischi, bimbi più piccoli, e il più delle volte sani... non mi sento e non sto giudicando nessuno, per carità.. in tutti gli incontri fatti prima e dopo aver adottato ho sempre detto che ognuno deve sentirsi assolutamente libero di porsi i propri limiti, e soprattutto evitare per quanto possibile di superarli se mossi solo da "compassione"... sarebbe un grave errore altrimenti, e aumenterebbe il rischio di fallimento...
    perchè arrivano all'adolescenza? primo motivo reale è perchè nessuno li vuole, e così crescono negli istituti o comunità etc... una cosa che mi disse riccardo ai tempi, e credo davvero sia vera, è che in molti casi ci si accorge dei disagi familiari quando il minore va a scuola, dunque quando ha già 6-7-8 anni, poi passa altro tempo per capire un po' meglio la situazione (esclusi casi eclatanti ovviamente) e così crescono ancora un po'... oltre gli 8 anni, diventa davvero difficile trovar qualcuno disposto ad adottarli, e se a questo ci aggiungimo situazioni sanitarie o psicologiche pesanti, ecco che diventano maggiorenni negli stessi istituti..

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Scusate...io sono un'ingenua....e forse non riesco a collegare . Ma che interessi ci sarebbero a mantenere i bambini nelle case famiglie piuttosto che nelle famiglie affidatarie, se nelle case famiglie costano di più alla spesa pubblica? Ho capito male io?
    Poi sto zitta....!:face-smile:

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    non so risponderti cris, la matmatica non è mai stata il mio forte... ma di sicuro gli interessi economici in gioco sono parecchi..

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Volevo dirti Adri che la tua bimba è stupenda, nonostante i problemi che ha avuto. Complimenti anche da parte mia!

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    grazie cris :face-smile:

    ne sono innamorato pazzo dalla prima volta che l'ho presa in braccio

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Ti credo:face-smile:

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Cris il problema sta nei soldi. Per ogni bambino in affido ci sono delle rette date dallo stato...

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    chissà se con il federalismo fiscale cambierà qualcosa per i comuni

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    l'altra sera ne parlavo con una mia amica. Anche lei ha fatto il percorso dell'adozione, nel suo caso un'adozione speciale. In questi giorni ho pensato a quali paletti rispetto all'handicap avessimo noi, ma non ricordavo NESSUNA discussione approfondita sull'argomento, nè durante il percorso coi servizi, nè con l'ente. Chiedevo a lei e mi diceva che proprio in questi giorni discuteva dell'argomento con altre famiglie adottive. In effetti neppure lei ricordava un confronto sull'argomento. Se non sbaglio noi alla domanda: siete disposti ad avere un figlio con handicap, abbiamo detto "dipende" e tutto è finito lì. Pensava allora questa mia amica di cominciare a parlarne: nei gruppi di formazione delle future coppie adottive, nei gruppi pre e post adottivi, insomma proporre un'analisi seria sui propri paletti, anche in questo senso e non "solo" sui paletti dei paesi di provenienza e sull'età. Io sono convinta che parlandone, molti paletti cadrebbero. :face-smile:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Beh... il problema sono i tempi.
    facciamo il caso di famiglia problematica con bambino. I problemi spessissimo vengono fuori in età scolare: quindi dai tre anni in su (sì lo so che ci sono molti bambini più piccoli in affido, ma sto facendo un esempio). I servizi si muovono, minore in affido, progetto sulla famiglia: quanto tempo diamo a questa famiglia per uscire da guai che teoricamente dovrebbero essere risolvibili? Almeno due anni: il piccolo intanto ne avrà 5. Facciamo pure il caso che i servizi non diano dilazioni di tempo alla famiglia d'origine, parte la procedura di adottabilità: se la famiglia fa ricorso quanti tempo passa?
    Questo SE tutti i componenti dei servizi sono d'accordo, ma non succede così. I servizi magari vorrebbero procedere per un'adozione, ma lo psicologo no (e non per i bambini, sia chiaro, ma per "tutelare" gli adulti): quanto tempo per mettersi d'accordo? E intanto il bimbo cresce...

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    piripilla.. mi fa strano sta cosa che non si parli dei limiti.. a noi c'hanno tartassato mica male, sia l'ass.soc e psi che nei corsi preadottivi che abbiamo fatto...
    e sono passati oramai 10 anni

  1.  

    Ti correggo Piripilla.
    I problemi vengono fuori si in età scolare, ma quando vengono mandati alla scuola dell'obbligo (famiglie con problemi, proprio per "nascondersi" spesso non mandano i figli all'asilo), quindi verso i 6 anni.
    Spesso poi si trovano scuole e maestre che pensano di poter risolvere i problemi e contattano i genitori, provano il dialogo, a volte si lasciano abbindolare dalle loro promesse ... e intanto il bimbo cresce.
    Quindi gli affidi (tra relazioni e tribunali) iniziano non prima che il bambino abbia otto anni, e molto spesso verso i 10/11 anni.
    Certo non dobbiamo generalizzare, ma per la stragrande maggioranza dei casi è questa la situazione.
    Età in cui nessuno li vuole già più.

    Handicap ...
    Ci era stato richiesto da un giudice di prendere un bambino con sindrome di down in adozione (adozione al singolo come caso speciale).
    Abbiamo accettato, ma altro giudice ha detto no perché giudicava il fatto di fare affidamento incompatibile con il percorso adottivo, specie di un bambino con problemi.
    Giusta o no che sia la decisione del secondo giudice, il fatto resta. Molti tribunali si pongono dei limiti basati sulla propria esperienza.
    Se a questo aggiungete che i comuni non spendono soldi per il sociale, quindi mancano le assistenti sociali che vadano nei quartieri malfamati a fare dei controlli ... anzi spesso non si muovono nemmeno per casi denunciati a causa delle troppe pratiche da sbrigare (Paola ce ne ha dato testimonianza), abbiamo una situazione poco buona nel campo dell'affido.

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime24 Sep 2008
     

    sì Ric, era una stima ottimistica. So bene che spesso i problemi vengono a galla alle elementari e non alla materna...

    Per tornare ai limiti, a posteriori pare strano pure a me, ma anche avendo il cervello bacato che ho, penso che mi ricorderei delle discussioni, dei dubbi, qualche domanda che magari mi avrebbe fatto male, invece nulla. Potrebbe anche essere che avendo noi già due figli, non ci avrebbero considerato la famiglia ottimale per un bambino con particolari problemi, però sono solo illazioni. Non so. Certo che... beh bisogna fare un grande lavoro anche in questo campo.

    Certo che in un mondo come il nostro, dove la diversità di qualsiasi genere e tipo costituisce un problema, dove le difficoltà devono essere tenute nascoste, dove se non sei "nella norma" (avete presente le curve di crescita? :face-smile:) ehhhh chissà cosa c'è sotto e poverinoooooooooooooooo, ecc ecc, dare disponibilità ad accogliere un figlio con malattie è proprio controcorrente.
    Poi leggi articoli come quello che ha messo Lory... e ti viene da vomitare...

    scusate, oggi sono pessimista. Passerà.