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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime8 Sep 2008 modificato
     

    Qui si parla proprio di sentimenti.
    Scusate, io nella mia piccola esperienza di affido, non posso ancora dire di provare un legame tale con la nostra piccola , da considerarla alla pari degli altri miei figli e qui spero che nessuno abbia niente da ridire (la conosciamo da tre mesi per due- tre pomeriggi la settimana)
    Siccome nelle ultime discussioni si è parlato molto di fallimento degli affidi legato a volte ai problemi con gli altri figli, io cerco di immaginarmi fra qualche anno con problemi del genere, tipo gelosie o addirittura i miei figli che vogliono mandare via il bimbo in affido.....
    La domanda è questa: ma secondo voi è possibile provare lo stesso amore incondizionato che si prova per i figli naturali, tale da farti prendere sempre le decisioni
    giuste per tutti i bimbi? Io ho i miei dubbi e spesso quando si parla di questo argomento (figli bio = ai figli affidati) io mi sento un pò aliena, ma forse perchè non l'ho ancora provato. E allora questo mi collega un pò al discorso di Emilia,che dice" io non sono una martire" ed io aggiungo "io personalmente penso che i miei limiti nell'affido potrebbero derivare proprio da questo"
    Lo stesso discorso io NON lo farei per l'adozione, quindi lasciamo stare i bimbi adottati che sono tuoi figli fin dall'inizio e ne sei consapevole e quindi l'investimento in sentimenti magari è maggiore.
    Scusate se sono stata un po confusa

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      CommentAuthorDimitri
    • CommentTime8 Sep 2008
     

    Gran bella provocazione (in senso positivo), non c'è che dire, parli di investimenti in sentimenti come se fosse possibile decidere a priori quanto investire….un pochino con l’affido, un po’ di più con l’adozione….
    Per quanto mi riguarda, non ho figli naturali e quando insieme a mia moglie abbiamo deciso di intraprendere questa esperienza non ci siamo posti il problema di quanto investire in sentimenti. Eravamo convinti di poter dare una mano ad un’altra famiglia per un periodo limitato occupandoci di alcune delle loro figlie, ma la vita ci riserva tante sorprese e così a distanza di quasi 3 anni ci troviamo in una situazione molto diversa da come l’avevamo immaginata e desiderata.
    Non so, visto che non ho avuto la fortuna di provarlo, quale sia il legame che unisce i genitori ai figli naturali, però sono certo di provare un immenso affetto nei confronti delle bambine che vivono con noi, tutta la nostra vita ruota letteralmente intorno a loro. In realtà ci interessa poco sapere se anche il nostro sentimento si possa confrontare con quello che si prova per un figlio naturale (sempre che ogni padre e ogni madre provi ugual intensità), a noi basta amare.
    Un abbraccio
    Dimitri

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime8 Sep 2008
     

    Non è che uno decide a priori quanto investire, è che in ogni rapporto umano ci può essere più o meno investimento, (brutta parola, ma penso che abbiate capito il senso)
    Quando mia figlia mi chiede "mamma ma tu daresti la vita per me?" E lei alla mia risposta affermativa mi chiede di nuovo " ma perchè", io le rispondo che il legame tra una madre e un figlio è il legame più forte che si possa immaginare e quindi non volevo usare un "misurometro dell'amore", ma solo sapere se si poteva provare un sentimento simile per un bimbo in affido...Tutto qui

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime8 Sep 2008 modificato
     

    ...ma solo sapere se si poteva provare un sentimento simile per un bimbo in affido

    sì Cris... si può.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime8 Sep 2008
     

    Anch'io dico che si può ma... non è garantito nel "contratto".:face-devil-grin:
    E' un rapporto che va costruito giorno per giorno e non mi è mai capitato di sentir parlare del colpo di fulmine in questo ambiente; chissà se esiste davvero anche quello.
    Una componente che a mio giudizio, comunque determina delle differenze (non parlo di più o di meno ma di emozioni diverse), è quella irrazionale ed istintiva che rende il rapporto con un figlio naturale, esclusivo ed inviolabile quindi, secondo me, è sbagliato a priori metterli a confronto; si rischia inevitabilmente di sbagliare!
    Ed ora, se potete non uccidetemi...:face-smile::face-smile::face-smile:

    Imho!

    Sandro.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime8 Sep 2008 modificato
     

    ...cara Cris, mi permetti una domanda ?
    che cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo ?

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime9 Sep 2008
     

    Per caso abbiamo trascorso il giorno di Pasquetta di due anni fa con una famiglia che aveva un bimbo in affido per qualche giorno la settimana. Da li l'idea, che poi ci ha portato a contattare i servizi. Ancora prima di fare il primo colloquio, ci siamo ritrovati in casa i due fratellini di cui vi ho già parlato (che sono da noi anche ora) per una emergenza di 15 giorni in estate. In autunno abbiamo fatto il percorso ed eccoci qua.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime10 Sep 2008 modificato
     

    ok. non era proprio la risposta che volevo ! :face-devil-grin: mi aspettavo sentimenti, in modo che tu potessi risponderti da sola !
    mi hai fregato ! :face-smile:

    purtroppo non so dirti se sia giusto e sia meno giusto mettere in relazione i figli naturali con quelli in affido. non se se esista un metodo, non so se sia possibile fare un discorso razionale parlando di questo argomento così intimo.
    è come un colpo di fulmine, un innamoramento dove ciò che vogliamo di più è il bene per l'altra persona. vogliamo per lei giustizia, riscatto, serenità. credo che tu non ti saresti avvicinata all'affido se non avessi sentito che quel bambino aveva diritto ad una vita, ad una opportunità. proprio la stessa opportunità che hanno avuto i tuoi figli. purtroppo non si sceglie la famiglia in cui si nasce.
    ciò che credo sia importante avere nella pratica è il supporto dei figli naturali. Avere la loro complicità e spiegare loro che soprattutto nel periodo di ingresso del bambino in famiglia è necessario tenere duro. è necessario non pensare che le attenzioni rivolte al nuovo arrivato vadano a minare la relazione genitore -figlio, altrimenti la gelosia potrebbe essere inevitabile e potrebbe essere una possibile causa di fallimento.

    non se ti ho risposto Cris, l'argomento è molto stimolante e probabilmente uno degli aspetti più complessi e misteriosi dell'affido.
    :face-smile:

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Sinceramente Jamin quando ci è venuta questa idea, non avevamo la più pallida idea di che cosa si nascondesse dietro questo mondo...abbiamo pensato "che bello ospitare dei bimbi, che gioia, che allegria in famiglia". La maturazione delle motivazioni è avvenuta con il tempo e , devo ammetterlo, anche un pò leggendo questo forum, non avendo noi conoscenze dirette con altre famiglie affidatarie

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      CommentAuthorraksha
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    jamin hai espresso il mio stersso pensiero.

    io non posso che riportare la mia esperienza.
    il nostro primo affido non è stato amore a prima vista, la sua rabbia e il suo dolore per essere stato allontqanato dalla madre impedivano ogni contatto. poi nel tempo con un gioco che comprendeva il contatto fisico siamo riusciti a stabilire una vera relazione affettiva. ma con lui non era l'amore che si prova per un figlio probabilmente perchè sia noi che lui sapevamo benissimo chi era la sua mamma e che sarebbe tornato conb lei prima o dopo.

    con la seconda bimba in affido è stato un colpo di fulmine dal primo istante in cui l'ho vista... sporca denutrita e non dico altro.
    è rimasta con noi per un anno e mezzo e poi è stata adottata da un'altra famiglia e per noi è stato estremamente doloroso e lo è tutt'ora se ci penso.
    io l'ho amata come mia figlia e avrei dato la vita per entrambe.

    m.

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    " Avere la loro complicità e spiegare loro che soprattutto nel periodo di ingresso del bambino in famiglia è necessario tenere duro. è necessario non pensare che le attenzioni rivolte al nuovo arrivato vadano a minare la relazione genitore -figlio, altrimenti la gelosia potrebbe essere inevitabile e potrebbe essere una possibile causa di fallimento"

    Giustissimo! Già a mio figlio di 11 anni ho difficoltà a fare un discorso del genere...o meglio magari lo capisce, ma forse non lo accetta. Ci vuole una certa maturità per comprenderlo....

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Già Cris, purtroppo è così, è difficilissimo. Però i bambini hanno risorse che alle volte noi adulti non abbiamo. Sanno accogliere gli altri, perché magari sono privi di pregiudizi e quindi sono più malleabili. Il lavoro del genitore è comunque fondamentale. E deve fare in modo di non privare nessuno di ascolto e disponibilità.
    Adesso tua figlia ha avuto una lunga esperienza a casa Zizzi, sono sicura che avrà trasmesso qualcosa anche al tuo piccoletto di 11 anni e sono sicura che avrà anche un altro modo di comportarsi nei confronti di Serena, quando rientrerà nel vostro tram tram quotidiano per qualche giorno a settimana. Che ne dici ?

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Speriamo!
    Ieri è stata da noi per tutto il giorno e hanno giocato molto...incredibile.
    Hanno roccolto l'uva infangandosi fino alle ginocchia , e hanno fatto il succo d'uva, che tutti abbiamo dovuto bere:face-plain:

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    succo d'uva? urca, ma non è presto per fargli bere sta cosa? :face-devil-grin:

    a parte gli scherzi... crescere in campagna è bellissimo :face-smile:

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime14 Sep 2008
     

    si guarda è stupendo! Ieri sera frane, smottamenti, ruscelli d'acqua sulla strada, sassi grossi come palloni:face-plain:
    E' stupendo!!!!!Questi sono i piccoli disagi del vivere più che in campagna, in collina.
    Domani gomme da neve!:face-devil-grin:

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime14 Sep 2008
     

    ragazzi... che voglia di trasferirmi! Amo la campagna, i suoi ritmi... :face-smile:

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime14 Sep 2008
     

    Cris mi fai morire !

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime14 Sep 2008
     

    no ti prego, sei ancora giovane....:face-smile:

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime15 Sep 2008
     

    :face-smile: :face-smile: :face-smile:

  1.  

    Sono d’accordo con Dimitri. Non è possibile a priori pensare a quanto sentimento investire.
    Sui sentimenti non si può e non si deve giudicare nessuno. C’è chi ama in un modo, c’è chi ama in un altro.
    Io credo che Cris confonda, in senso positivo. L’amore con la protezione. Credo, per averla conosciuta, che sia in grado di dare lo stesso amore ad un bambino in affido quanto ai suoi figli (magari non da subito, come lei stessa dice). Il problema è un altro, ovvero che se la vita ti dovesse mettere davanti ad una scelta per difendere l’uno o l’altro, credo che qualunque genitore farebbe prevalere la propria prole.
    Io non ho figli, per scelta, ed amo i miei ragazzi al massimo … chiaramente il mio massimo può essere inferiore o superiore al modo di amare di altri, ma ognuno deve guardare a sé stesso e non confrontarsi con le altre realtà nel senso “chi ama più chi”. Amore è Amore, sempre e comunque, anche se ha miliardi di sfaccettature e modi di esprimersi.
    Credo, ma non posso saperlo con certezza, che li amerei nello stesso modo anche se avessi figli naturali. Forse li amerei anche di più perché li vedrei come più bisognosi di amore.
    L’amore è un po’ come la benzina, l’alimento per l’anima … mi viene naturale dare più da mangiare (e quindi più amore) a chi ha più fame (e quindi più bisogno del mio amore), pur con tutti i miei limiti e i miei difetti.
    Giusto quanto dice Sandro. Non c’è niente di precostituito. Tutto è in divenire. Ma farei una piccola divagazione. Tutto si costruisce passo dopo passo, ma si parla di rapporto, di empatia, di voglia di stare insieme. Non credo che la cosa sia abbinabile all’Amore. Questo è un sentimento che ognuno di noi, a vari livelli (anche a seconda di quanto ne ha ricevuto) ha già di suo e quando si incontra una persona la si ama con tutto il nostro amore. Saranno poi diversi i modi da persona a persona, sarà diverso il grado di amore che manifesteremo … ma il nostro amore lo daremo tutto, perché quello abbiamo e chi si incammina sulla strada dell’affidamento sa già che quello è amore puro.
    Nei tanti fallimenti delle coppie affidatarie credo di scorgere che non falliscono per mancanza di amore, ma piuttosto per frustrazione (perché purtroppo molti di coloro che danno, vogliono, pretendono un ritorno, immediato e almeno pari a quanto donato) o per difficoltà tecniche e/o burocratiche. Mai ho captato mancanza di amore. Anzia a volte si pensa che mandare via un bambino sia fare il suo bene.
    Purtroppo qui entra in gioco anche il dover fare delle scelte. Come disse una nostra amica di forum “dovevo scegliere tra il bimbo in affido ed il mio matrimonio”. Se ci fossero state altre strade non sta a noi dirlo, ma la persona si è vista davanti una scelta, dolorosa, da compier. Ma dopo si leggeva tra le righe quanto soffrisse per quella scelta e quanto amore avesse per quel bimbo in affido.
    Chiaramente la tutela dei propri figli deve avvenire prima di tutto, ma anche prima di prendere un bambino in affido. Ecco perché credo fermamente che chi abbia bambini piccoli che non possano capire, non dovrebbero intraprendere questo cammino. Cris stessa dice che ha difficoltà a far capire certi concetti a suo figlio di 11 anni, figuriamoci chi abbia figli di 2/3 anni!!!
    Ogni bambino ha una soglia di maturità. Non tutti maturano nello stesso modo e negli stessi tempi. C’è chi a 14 anni capisce benissimo quello che un adulto gli dice, altri che invece a 17 anni si rifiutano di capire. Per un ragazzo è difficile accettare il fatto di dover dividere l’amore dei geitori con un estraneo, specie se questo ha già una famiglia e magari se il suo comportamento non è dei migliori.
    Un po’ come la parabola del figliol prodigo, riletta come se il figlio che è andato a gozzovigliare fosse un ragazzo in affido.
    In fin dei conti tutti i ragazzi sono figli di Dio e sono Suoi, non nostri.
    Anche chi non crede sa comunque che sono figli della vita e che prima o poi prenderanno il volo da soli e gestiranno la propria vita per conto proprio (già nell’adolescenza ci si vuole staccare dal nido ed essere indipendenti)

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime15 Sep 2008
     

    Buongiorno Riccardo ed a tutti gli amici del forum.
    Dell'amore possiamo dire tante cose ed è indubbio che la nostra capacità d'amare è quella ed ognuno ha la sua. Altrettanto però credo che, l'amore che esprimiamo, viene percepito solo parzialmente dal destinatario delle nostre attenzioni. Se vogliamo sintetizzare, è un problema di comunicazione. Se la persona a cui manifesto il mio amore, è una persona che fa fatica a "leggerlo" ed a sentirlo perchè magari chiusa nei suoi mille drammi e refrattaria a certe manifestazioni dell'essere forse anche perchè, non ha potuto sperimentare prima questo sentimento e quindi fa fatica a riconoscerlo, io continuerò ad esprimerlo al massimo delle mie capacità ma ciò che arriverà all'altro ne sarà sicuramente solo una parte. In questo senso credo che sia una cosa da costruire giorno per giorno, cercando di migliorare la comunicazione stimolando i nostri cuccioli ad attivare quel tipo di antenne e non altre. Il vantaggio che forse si ha con i figli naturali è dovuto proprio a questo fatto. Con loro, la comunicazione tra genitore e figlio, si attiva già dal pancione ed ha la possibilità di strutturarsi giorno per giorno fino a diventare empatia pura. Non lo nego, il mio amore per S. e per F. parte esattamente dalla stessa fonte ma, mentre con S. percepisco che arriva tutto, con F. sento che dopo 6 mesi, le cose sono migliorate alla grande ma non sempre percepisco che lui lo "senta" o almeno non completamente. D'altro canto, non gli metto nemmeno fretta! Lascio al piccolo tutto il tempo di cui ha bisogno altrimenti, dovrei pretendere da lui dei cambiamenti che non credo sia giusto chiedergli.
    Spero di aver reso chiaro il mio pensiero.

    Ciao, Sandro.

  2.  

    Mi trovi in pieno accordo.
    Il problema nasce proprio dal fatto che se io do il massimo, ma l'altro lo percepisce poco o male, poi mi rimanda meno amore ... e da qui molti fallimenti legati alla frustrazione.

    Il mio errore più grande nei primi anni (tra i 21 ed i 24/25) era proprio questo. Davo tutto per i miei ragazzi, ma ogni tanto ne venivo deluso, e questo perchè avevo delle aspettative: se io do, devo e voglio ricevere almeno quello che io do.
    Poi pian piano ho capito la differenza tra aspettativa e speranza.
    Chi ama spera sempre di ricevere un po' di amore. E' giusto e naturale. Ma non deve aspettarsi nulla. Deve prendere quello che arriva. Anzi, magari se arriva poco deve anche interrogarsi su eventuali proprie colpe.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime15 Sep 2008
     

    E' un discorso fondamentale per me! Non perchè voglio costruire un ritorno d'amore per me, quello se ci sarà sarà solo un bellissimo dono! Quello di cui mi preoccupo è ciò che lui riesce a sentire perchè più amore lui riceverà, più sarà positivo il suo sviluppo emotivo finchè starà con noi.
    Una confidenza: non pensavo potesse tornare così tanto...:face-smile:

    Nonostante sia stata molto dura nei primi mesi, ogni giorno che passa è una gioia immensa che sta regalando alla mia famiglia, ogni giorno, un giorno di festa. Vedere oggi mio figlio in perfetta simbiosi con F. giocare con lui, divertirsi, fare i compiti insieme, aiutarsi nelle minime cose ed anche difendersi reciprocamente dai loro compagni meno tolleranti, bè, è una vera medicina per l'anima.

    Ciao, Sandro.

  3.  

    ... e che devo dire io? Io dò tutto me stesso per i bimbi, quindi dò loro 365 giorni l'anno ... ma loro mi danno amore con tutto sè stessi ... quindi 365 moltiplicato 8 ... anzi 9 perchè c'è anche A. che passa con noi periodi e ... ma questa è un'altra storia.

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime16 Sep 2008
     

    grazie per questo vostro scambio che mi ha fatto riflettere ulteriormente sull'argomento.
    In definitiva, non è giusto paragonare, mettere a confronti l'amore per l'uno o per l'altro...se io so di poter amare un bimbo non mio, non devo stare a chiedermi come , quanto, quando e perchè. Il mio istinto probabilmente mi aiuterà a capire chi e quando devo difendere qualcuno...
    Scusate , ma io ancora sto elaborando questi concetti...ognuno ha i suoi tempi, come già si è detto.:face-smile:

  4.  

    Centro ... perfetto.
    Brava Cris.
    Elabora, elabora ... che elabori bene :face-smile:

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime11 Jan 2009
     

    Per Jamin
    Hai ragione, l'avevo detto....
    Che bello rileggere questa discussione, mi sembra sia passato un secolo da allora.
    Buona notte!

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime12 Jan 2009
     

    cris, non ti preoccupare, spesso si può fare riferimento a certe discussioni vecchie semplificando i pensieri che erano stati fatti ! mi sarebbe dispiaciuto averti attribuito un pensiero non tuo !
    :face-smile:

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime12 Jan 2009
     

    Anche se così fosse stato, non me la sarei di certo presa male:face-smile:
    Siamo qui per parlare, no?:face-smile:

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime12 Jan 2009
     

    certo certo, ma spesso, come in questo caso, si parla di sentimenti così profondi, così importanti, che essere mal compresi può sembrare sgarbato !
    cmq, certo, si parla, se si sbaglia ci si corregge e tutto fila liscio !
    :face-smile: