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      CommentAuthorjappale
    • CommentTime5 Sep 2008 modificato
     

    Come è possibile restituire una bimba solo dopo neanche 2 mesi dall'inizio dell'affido ?
    Per me è incomprensibile ed inaccettabile!

    Ok la bimba ha dato un po’ il peggio di se, sembra che abbia anche fatto male al fratellino, l’avvicinamento è stato molto breve (tre settiname) e anche per le educatrici era troppo poco, ma sono comunque molto confusa e amareggiata!

    Non capisco proprio!

    Per la bimba una nuova ferita!

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime5 Sep 2008
     

    Io non sarò mai così drastico nel giudicare i fallimenti. Ne ho sentiti tanti, anzi, troppi e non riesco ad essere così categorico. Credo che siamo di fronte ad una casistica così ampia e complessa che... bè, non voglio continuare per timore di dover dare spiegazioni su cose troppo difficili da trattare con dei brevi scritti.
    Diciamo così: i fallimenti sono una realtà non rara; le cause scatenanti, le più disparate.
    Non m'interessano i colpevoli; m'interessa fare tanta prevenzione.
    Ciao, Sandro.

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      CommentAuthorjappale
    • CommentTime8 Sep 2008
     

    Sandro anche a me non interessano i colpevoli, quello che mi piacerebbe è conoscere cosa è successo per poter capire.
    Il mio “inaccettabile” non vederlo come un giudizio verso i genitori affidatari ma come un non riuscire neanche a concepire la loro rinuncia dopo così poco tempo, senza tentare, magari facendosi aiutare da qualcuno.
    Quello che vi chiedevo erano delle motivazioni. Possibili motivazioni che mi aiutassero a capire e a conoscere quello che può essere successo.
    Lungi da me il voler giudicare, ma se nessuno ci spiega cosa veramente succede in questi casi, quali dinamiche, quali pensieri, quali tasti profondi ci toccano certe situazioni, come si fa’ a prepararsi, a fare prevenzione.
    Sembra che tu abbia tanta esperienza oggettiva, nel senso che hai assistito a tanti casi dal di fuori, non potresti raccontarci, senza nomi, alcune situazioni che hanno portato alla restituzione del bimbo per darci degli spunti per poter pensare e riflettere in anticipo su come ci comporteremmo o su cosa scatenerebbe in noi un particolare fatto o un particolare atteggiamento.
    Lo so che le situazioni bisogna trovarcisi, ma penso che il parlarne ed il discuterne possa aiutare a conoscerci meglio e più a fondo, non per giudicare e dire io sarei più bravo, ma con un po’ di empatia ad immedesimarci nelle situazione per capirne la portata; conoscere certe situazioni, dinamiche, fatti, ci aiuterebbe a cogliere magari i piccoli segnali prima che diventino grida, rancore e chiusura, è questo che chiedevo.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime8 Sep 2008
     

    Ciao Jappale, ho capito cosa chiedi. In questo momento non ho tempo ma, anche se non sono affatto un esperto, prometto che appena possibile proverò a raccontarti un caso. Sarà sicuramente inaccettabile la motivazione così come io la potrò descrivere; come hai già detto tu, bisogna starci dentro alle situazioni.
    Un comun denominatore è l'inesperienza ad affrontare dinamiche nuove e molto forti che spesso i nuovi accolti innescano come micce per potenziali esplosioni che possono portare anche alla rottura del legame della coppia o a metter in seria difficoltà alcuni membri della famiglia.
    Certi bimbi, mettono a dura prova le famiglie perchè pare che abbiano la laurea per trovare i punti deboli delle famiglie che li accolgono e lì, esprimono tutto il loro massimo sforzo.
    Sembrano parole vuote ma, da queste considerazioni unite a situazioni di isolamento e di colpevole scarso supporto dei servizi, spesso nascono le brutte storie che mai nessuno vorrebbe incontrare.
    Poi, come si diceva con Cristina, ci sono anche i casi di minori con patologie tali da non poter stare in una semplice famiglia affidataria e qui però, Cristina potrebbe essere molto più chiara di me.
    Promesso che ci tornerò ma ora... ho da fare...:face-smile:
    Ciao, Sandro.

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      CommentAuthorraksha
    • CommentTime8 Sep 2008
     

    ciao a tutti..
    io sono una di quelle che legge e non scrive mai ...vorrei però raccontarvi la mia esperienza sul perché si restituisce un bambino in affido..
    il mio primo affido è stato un bambino di 6 anni è rimasto con noi x 6 mesi...premetto che a quel tempo non eravamo una famiglia affidataria...eravamo stati contattati dalla tutela minori x un emergenza accogliere K.x 40 giorni
    K.era un bambino molto aggressivo ne combinava di tutti i colori non passava giorno che io non avessi a che fare con genitori incavolati, maestre disperate danni da rimediare ...io lavoro con bambini molto piccoli e dovevo costantemente tenerglieli alla larga...credo di aver pianto tutte le mie lacrime tanto mi sentivo impotente di fronte a lui ...a peggiorare le cose c'era la mamma che conosceva il mio indirizzo di casa e tutti i numeri di telefono...un papà che non poteva avvicinarsi al bambino e me lo ritrovavo d'avanti in continuazione ...la comunità di appartenenza che mi seguiva in ogni mio spostamento... gli operatori che seguivano il caso troppo impegnati x capire che non ce la facevamo più...spesso ho pensato di restituirlo ...giustificavo il mio fallimento pensando che era già stato restituito da 3 famiglie e da una casa famiglia...perchè non avrei potuto farlo anche io??
    l'affido si è concluso quando la mamma è venuta ad abitare di fronte a casa mia...
    non posso però dire di aver provato sollievo quando K.è andato via...
    adesso che sono passati 3 anni mi chiedo quanto io e la mia famiglia avremmo resistito ancora...

    m.

    •  
      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime8 Sep 2008 modificato
     

    Ciao Marta, e con te saluto tutti i lurker che sicuramente seguono numerosi questo forum..

    A me i lurker stanno simpatici anche perché lo sono anch'io in altri forum (ce n'è uno che seguo costantemente da due anni e non mi sono mai nemmeno iscritto!)
    ... Io generalmente faccio il lurker nei forum dove ho tutto da imparare e poco da dare...mentre tu mi sembra che ne abbia di cose da raccontare per arricchire questo forum!! Quindi mi farebbe piacere leggere (quando e se ne hai voglia) i tuoi commenti e le tue opinini !

    Un saluto.

    Albe

  1.  

    Ciao a tutti...
    Cara Ale se rileggi alcune discussioni (forse adozioni fallite) ne abbiamo parlato ampiamente, comunque provo a sintetizzare qualcuna delle tantissime motivazioni che possono portare ad un fallimento affidatario...
    Innanzitutto non possiamo tralasciare la motivazione che porta la coppia a scegliere l'affido (atto d'amore?, colmare dei vuoti personali o della coppia?, confondere affido con adozione e sperare di avere finalmente e in breve tempo un figlio tutto per se?, .....
    Non possiamo tralasciare le aspettative della coppia affidataria e l'informazione che ha sull'affido, sulle possibili problematiche, sugli strumenti che la coppia possiede per la gestione e il contenimento del caso e delle possibili dinamiche che si innescano....
    Es. la coppia è consapevole che non sarà una passeggiata e ci saranno delle difficoltà? E' consapevole che non necessariamente si stabilirà con il bimbo/a un clima di fiducia e armonia? E' consapevole che potrebbe crearsi conflitto (implicito ed esplicito) tra fam. affidataria e fam. d'origine? Del fatto che il minore inizialmente potrebbe manifestare rabbia, dolore (anche offendendo i gen. affidatari, rompendo le cose...) conflitto perchè potrebbe vederli come quelli che l'hanno portata via dalla famiglia dove comunque sono nati e a cui sentono di appartenere e che amano (per quanto i rapporti e le cose siano difficili)?

    Insomma le motivazioni possono essere innumerevoli, senza tralasciare i caratteri diversi, le abitudini, i bagagli diversi....E' necessaria una grande accettazione reciproca e non è facile...accettare la storia, i modi e i tempi dell'altro, nonchè il suo passato...
    Immagina una coppia di una certa età, senza figli o con figli educati a modo loro, abituati a regole, ordine ecc...arriva in casa un ragazzino abituato a vivere per strada, senza regole e freni, con scarsa conoscenza del rispetto e dell'educazione...insomma ci vuole un buon equilibrio personale e di coppia per non esplodere e non innescare dinamiche conflittuali e nocive...
    Per non parlare del fatto che può succedere (ma succede anche con i figli naturali, per quanto non sia equilibrato...) che la triade (coppia+ bimbo/a) si trasformi in diade (1 genitore+bimbo) e l'altro genitore escluso con conseguenti ripercussioni e dinamiche conflittuali di rabbia e intolleranza, non accettazione...

    Ribadisco che certe cose, se si vuole e se prese in tempo, con l'aiuto di esperti possono risolversi...
    Spero di averti risposto in qualche modo...
    Cristina

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime8 Sep 2008 modificato
     

    Anzitutto un benvenuto a Raksha che ha trovato la spinta per condividere con noi la propria esperienza. Cruda esperienza oserei dire, ma che mette bene in mostra la tenacia con cui tu e la tua famiglia avete portato avanti l'affido.

    Oltre alle parole dette da Cristina, vorrei sottolineare un altro importante fattore che Sandro ha sfiorato nel suo intervento.

    "Certi bimbi, mettono a dura prova le famiglie perchè pare che abbiano la laurea per trovare i punti deboli delle famiglie che li accolgono e lì, esprimono tutto il loro massimo sforzo."

    Ed è proprio così e Cristina potrà ampliare ancora quello che sto andando a dire.
    La stragrande maggioranza dei bambini che sono dati in affidamento (ed anche quelli che sono presi in adozione) tendono a mettere alla prova la famiglia affidataria combinandone di tutti i colori. Tutti i bambini, infatti, specialmente quelli che hanno vissuto più storie di abbandono e che sono passati da una famiglia ad un'altra in un breve periodo di tempo, hanno la tendenza a mettere alla prova l'amore che i genitori affidatari hanno nei loro confronti, tenendo dei comportamenti sconcertanti, poco rispettosi, maleducati...e chi più ne ha più ne metta. In questo modo, infatti, i bambini testano se i genitori affidatari abbiano realmente amore incondizionato da offrire loro, e soprattutto se siano disposti a perdersi dietro ai problemi che questi bambini hanno.
    Per alcuni genitori affidatari, quindi, il momento più duro da gestire coincide proprio con questa crescente aggressività dei bambini. Ma non appena si darà loro la conferma della fermezza, del voler fare loro da genitori - proprio come se fossero figli biologici - si avrà un calo vertiginoso dell'aggressività.

    •  
      CommentAuthorjappale
    • CommentTime10 Sep 2008
     

    Grazie a tutti per le risposte!
    Soprattutto a Raskha per la sua esperienza: la durezza che si legge nelle situazioni che hai vissuto rende bene l'idea di quello che potrebbe succedere: grazie per avercene parlato.
    Grazie Cristina anche i tuoi esempi pratici aiutano a capire e a chiedersi cosa si farebbe in quella situazione.

    Ho riflettuto a lungo ed è doloroso dover ammettere che con dei bimbi piccoli in casa le cose potrebbero facilmente diventare molto difficili da gestire.
    Con questo non voglio rinunciare al mio sogno, aspetterò, come sto' già facendo, con la testa un po' più consapevole ed il cuore un po' più triste.

    Per Sandro: probabilmente il mio "inaccettabile" era proprio dovuto ad un mio difetto, nel senso che da persona sognatrice ed un po' ansiosa che sono, l'idea che le cose possano andare totalmente in modo diverso da cose se lo si aspetterebbe, mi spiazza tantissimo e di sicuro su questo mio punto debole dovrò lavorarci.

    Grazie e ciao a tutti

  2.  

    Ogni caso è certamente a parte.
    Il capire bene prima serve proprio a non dover far male (e farsi male) dopo.
    Il forum è nato per questo: per informare, per mettere in comune esperienze, per creare una rete per confrontarsi.

    Da sempre dico che dove ci siano bambini piccoli non è il caso di intraprendere la strada dell'affido ... Jappale in questo contesto ha riconosciuto tale difficoltà.
    Come dice Sandro, non bisogna certo generalizzare, ma se guardiamo quando gli affidi finiscono malamente ... nella maggiorn parte dei casi ci sono famiglie con figli piccoli che non ce la fanno a gestire il rapporto tra loro.

    Emilia, in una precedente discussione, si contraddice proprio su questo punto quando dice che i bimbi in affido abbiano bisogno di "cure particolari", ma poi dice che se avesse un figlio in affido lo tratterebbe nello stesso modo dei suoi.

    •  
      CommentAuthoremilia
    • CommentTime11 Sep 2008 modificato
     

    Buon

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      CommentAuthorjappale
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Con dolore ma non senza speranza per il futuro ho dovuto proprio rivedere certe cose che avevo messo alla base dei miei ragionamenti.
    In effetti ho provato ad immaginare come avrebbero reagito i miei bimbi di fronte ad un bimbo che rompe oggetti, risponde male, non ascolta, fa’ andare le mani.
    Sarebbero tutti comportamenti “normali” pensando che magari il bimbo con noi non ci vuole stare, che magari si trovava abbastanza bene anche in comunità o magari perché da noi si aspettava una cosa diversa come se potesse essere sempre festa.
    Di fronte a questi comportamenti io saprei cosa fare ma i miei bimbi cosa penserebbero ? Certo se ne parlerebbe di sicuro prima di quello che può succedere, di che reazioni può avere il bimbo e di come potrebbero sentirsi loro, ma i miei hanno solo 3 anni e mezzo e 5 e non penso che sarebbe proprio come avere un fratellino nuovo appena nato!
    Certo non è obbligatorio che i bimbo reagisca così, ma sarebbe legittimo da parte sua dare, anche se per il periodo iniziale, il peggio di se, magari proprio per capire quanto ci teniamo a lui.
    Non penso proprio che sia impossibile gestire una situazione di questo tipo ma penso che sarebbe molto, molto difficile soprattutto per i miei bambini. Forse sarebbe chiedergli troppo!
    Io ho sempre pensato che magari a noi con figli piccoli questo “tipo di bambini” (scusate la bruttissima espressione) non potesse capitarci ma ho visto come basta poco per trasformare questi piccoli che devo adattarsi a nuove case, nuovi genitori, quindi penso che è veramente difficile poter fare delle previsioni sui comportamenti che metteranno in atto prima di potersi finalmente lasciar andare e godersi le gioie ed i dolori della nuova famiglia.
    Poi penso che di situazioni ce ne siamo di tantissimi tipi quindi non concludo questa mia riflessione con una chiusura totale all’affido per i prossimi 5/6 anni, continuo il mio volontariato con la voglia di dare anche attraverso le poche ora che passiamo insieme alle bimbe un po’ di serenità e un po’ di normalità con tutto l’amore e l’affetto che possiamo donare e ricevere da loro.
    Devo ammettere che mi è costato molto arrivare fino a qui, perché non è che non ci avevo pensato a certe situazioni, anzi, ma vederle dagli occhi dei miei bambini è stato un passo che mi ha fatto un po’ aggiustare la mira.
    E’ difficile spiegare, perché da un lato sono molto delusa ed amareggiata, mentre dall’altro mi sento un po’ più consapevole e un po’ mi fa male ammettere di aver sbagliato alcune valutazioni ma gli esempi riportati, la loro semplicità e durezza, mi ha consentito di vederli succedere a casa e capire che le cose sarebbero state molto, molto difficili da gestire.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Ciao Jappale. Quello che ti sta succedendo, per quanto inaspettato e doloroso, è segno d'intelligenza e maturità. Sei stata capace di considerare la tua situazione attuale, proiettata in un contesto abbastanza classico dell'affido in cui, il rischio che i figli in tenera età possano pagare un prezzo troppo elevato, è reale.
    Non è assolutamente una sconfitta bensì, un punto di partenza dal quale puoi lavorare in attesa del tuo momento giusto.
    Il soldato migliore, è quello che sa fare un passo in ritirata per curare prima se stesso e poi, poter aiutare il prossimo in tutta sicurezza.
    Quindi Jappale da me ricevi un sincero complimento per essere riuscita a mantenere la mente lucida anche quando i sentimenti ti hanno messo a dura prova.
    Nei confronti dei tuoi cuccioli, hai espresso un profondo senso di responsabilità che puoi estendere idealmente a favore del bimbo che non è ancora arrivato e che, in caso contrario, avrebbe rischiato di subire un fallimento oltre alle ripercussioni sulla tua stessa famiglia.
    Bravissima Jappale, continua così! Devi solo aspettare un po di tempo per mettere in sicurezza i tuoi cuccioli e condividere poi con loro, le nuove storie.

    Con grande stima,
    Sandro.

  3.  

    Sono con te Jappale,
    sei stata brava a rivedere e rielaborare le tue posizioni sulla base di quanto ascoltato e capito.
    Alcune considerazioni
    se bastasse parlare con i ragazzi e spiegargli le cose ... sarebbe tutto molto semplice. Ma in questo caso è difficile anche per l'età (in fine dei conti la scelta la fanno gli adulti e non è giusto imporla ai figli ... bisogna ragionarci e per far questo occorre un'età in cui i ragazzi abbiano la capacità di comprendere, assimilare e capire). Inoltre spiegare a voce una cosa on è la stessa cosa che viverla ... e se questo vale per un adulto, figuriamoci per un ragazzo.
    Cris ha dato testimonianza di come sua figlia si stia "avvicinando all'affido" dopo aver vissuto questa sua esperienza con noi ... eppure quante volte Cris ha parlato prima con la figlia dell'affido ... ma evidentemente non era ancora pronta per capire con il cuore prima che con la testa.
    I bambini che arrivano in affidamento non danno molto spesso il meglio di sè appena arrivati. All'inizio fanno di tutto per sembrare buoni, per studiare quello che ritengono il loro avversario ... e passano a volte anche mesi prima che venga fuori la loro carica.
    Come dici tu Jappale, non bisogna precludere le strade. Ci sono bambini che possono essere abbinati anche a figli piccoli, ma occorrono determinate garanzie che tutelino prima di tutto la propria prole (famiglia naturale tranquilla, bambino che non abbia subito cose particolari, età inferiore a quella dei figli naturali di almeno 4/5 anni).
    Molti giudici non danno bambini in affidamento a coppie (viste anche i continui fallimenti) che abbiano figli minori di 14 anni, mantenedo comunque un divario di età di almeno 4 anni.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Ciao Riccardo. raffrontando quello che dici al mio caso, mi trovi totalmente in sintonia. Tra il mio S. ed il piccolo F. ci sono 3 anni di differenza (9 e 6 anni reciprocamente). Se ce ne fosse stato qualcuno in più, certi piccoli problemi iniziali non si sarebbero verificati. I primissimi mesi F. ha capito che S. era molto geloso e per di più, era il tasto in cui io e mia moglie eravamo più impreparati e disarmati. Non è stata una tragedia ma abbiamo dovuto chiedere parecchi consigli a quelle coppie amiche già rodate nell'affido ed anche alla psicologa del gruppo. Una differenza di età così risicata, porta i due cuccioli ad avere ancora interessi e bisogni molto simili, a partire dai giochi per finire con le gare per primeggiare. E' stato faticoso all'inizio, molto più di quello che ci potessimo aspettare. Ora va molto meglio e ne siamo felici ma mi domando sempre come saerbbe andata se ci fossimo trovati in età inferiori con ad esempio S. sui 4-5 anni. Non so dire come sarebbe finita ma di certo avremmo perso parecchie nottate di sonno io e mia moglie.

    Ciao, Sandro.

    •  
      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Ciao Jappale,

    condivido pienamente i tuoi ragionamenti e le tue "paure" anche perché abbiamo alcuni punti "in comune": soprattutto i nostri figli che sono praticamente coetanei (5 e 3 e mezzo)... e nel nostro caso si è aggiunto pure un'altro piccolino poco più di un anno fa. Ma anche diversi dei passaggi che hai raccontato li ho vissuti in maniera simile...e sono giunto alla tua stessa conclusione.
    insomma come avevo già avuto modo di scrivere io e la mia famiglia siamo fermi "ai box" per l'affido... e mi sono sempre più convinto che questa situazione durerà diversi altri annetti per noi....ma negli ultimi mesi anche grazie a questo forum mi sono sempre più convinto che sia la cosa migliore per tutti: per noi ma anche per un ipotetico-idealizzato-desiderato bambino/a da aiutare.
    Ma mi sono anche sempre più convinto che questa "attesa ai box" può essere tutt'altro che "passiva" e questa "energia positiva" può essere incanalata in 100 altri rivoli che possono essere di supporto a ben più di un bambino o bambina!
    ...E senza autoincensarsi, qualche piccola cosetta, dei piccoli progettini la stiamo facendo anche noi, questa è la nostra dimensione attuale e ho via via maturato l'accettazione dei miei limiti: adesso dedico a questi "progettini" le ore serali (21-23).
    ...non tutti i giorni, che quando c'é un bel filmozzo mi divanizzo volentieri davanti alla TV....

    Insomma:

    Anche il più grande viaggio comincia con un piccolo passo....

    Vedremo:face-smile:

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Ciao Jappale. Qualche giorno fa ho promesso che sarei tornato con più calma per raccontarti un caso di fallimento. Ovviamente questo è solo un esempio, oltretutto, soggetto a miei possibili errori di valutazione poichè interpreto informazioni raccolte solo da una delle due parti. Non conosco la versione ufficiale dei servizi pertanto, prendiamolo come un racconto generico per parlarne.

    F. il bimbo che ho in affido, è uno di 6 fratelli ed esattamente il quinto. La famiglia che ha accolto il fratello più piccolo S. (2 anni), quando ha capito della durata prevista per l’affido, ha tirato i remi in barca e questa volta, ti assicuro che è esclusiva colpa dei servizi che, a mio giudizio, con questa famiglia ci hanno provato, giocando sporco, facendo leva sulla loro sensibilità. Per farti capire, questa coppia, ha già un bimbo adottato con gravi problemi psico-fisici e, dovendo dedicarsi a tempo pieno al loro cucciolo, non hanno mai fatto domanda per l’affido. Visto che erano vicini di casa alla famiglia di F. e in quel periodo per il piccolo di 2 anni serviva solo un diurno, i servizi chiesero caldamente per più di un mese, a questa coppia, di fare in sostanza da baby-sitter per un periodo molto breve (bugia?). La situazione presto precipitò e, da solo diurno, si passò all’affido effettivo e la coppia disse subito che non era disponibile per questo nuovo impegno. I servizi, chiesero di occuparsene solo il tempo necessario per reperire un’altra famiglia in realtà, mai trovata (o mai cercata?). Oggi che il Trib. per i Min. ha fatto sapere di cosa si tratta (si parla di adozioni speciali), la situazione è definitivamente compromessa. Attualmente è in corso un affiancamento con una nuova famiglia per il piccolo S. ma la coppia che se ne è occupata fino ad oggi, sta pagando un prezzo altissimo. Certo, qualcuno potrà obiettare che S. è la principale vittima di questa situazione ma francamente io non credo che si possa condannare una famiglia che non ha mai chiesto di occuparsi di quel povero cucciolo.

    Questo racconto vi assivuro reale al 100%, almeno a mio giudizio offre una chiara assoluzione per la famiglia che solo apparentemente ha fallito ma che in realtà, magari commettendo l'errore di fidarsi, non ha mai chiesto di avere quel bimbo in affidamento.

    Ci sono tanti altri tipi di fallimento di cui una larghissima maggioranza trova responsabilità negli errori di valutazione dei servizi ma anche nei profondi egoismi che portano ad errori grossolani e colpevoli.

    Buon vento a tutti.

    Sandro.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime11 Sep 2008
     

    Brutta storia Sandro. La cosa più terribile è che nessuno ci guadagna in casi simili. Proprio nessuno.
    La famiglia che aveva il bambino, perché immagino quante notti in bianco abbiano passato per maturare la decisione. E poi per il clima generale che si poteva respirare in casa, perché le paure e le preoccupazioni si riversano inevitabilmente sugli altri figli, e forse non possiamo neanche capire quanto possano influire in ragazzi che hanno già problemi.
    E poi il bambino stesso, prima mandato in affidamento diurno, poi full-time fino a diventare un'adozione ! Anche perché l'indecisione alle volte si respira nell'aria. Ed il coinvolgimento emotivo ha effetti su tutto, sul carattere sull'atteggiamento. E quanto è brutto sentirsi rifiutati e poi cambiare famiglia ancora...
    Storia triste Sandro. Purtroppo non sono infrequenti errori questi...

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime12 Sep 2008
     

    Ciao Jamin. E' proprio così! Io e mia moglie abbiamo sentito il bisogno di sostenere la coppia di amici perchè hanno vissuto una grande sofferenza che hanno tentato in tutti i modi di evitare in largo anticipo ma inutilmente. Li abbiamo invitati a cena da noi, sono venuti con gioia, hanno condiviso con noi il loro dramma ma alla fine hanno fatto capire che forse chiuderanno tutti i contatti per tutelare la salute del loro cucciolo adottato che già ha fatto domande molto dolorose. Probabilmente taglieranno con tutti per evitare che i due cuccioli si possano incontrare in futuro e riaccendere una grande sofferenza.
    Non bastasse quanto detto fin ora, si aggiunge problema su problema. Da questo episodio, sono scese delle ombre su tutta la gestione di questa affidamenti ed un'altra famiglia dopo che ha saputo del "fattaccio", ha vacillato parecchio e non si sa ancora come finirà. I rapporti in generale nel gruppo di supporto si sono raffreddati e si respira una strana aria quasi di diffidenza.
    Purtroppo in queste situazioni non è facile andare avanti e tutti tendono a mettere i cosiddetti "paletti", i confini si irrigidiscono e tutti pagano, adulti e bambini.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime12 Sep 2008
     

    Purtroppo è anche questo un aspetto che fa male all'affidamento. E' quando si creano delle esperienze negative che fanno si che le famiglie arrivino quasi a rinnegare il passo fatto. Senza contare che poi la famiglia racconta, giustamente, la propria cattiva esperienza che fa allontanare a sua volta altre famiglie.
    Ma dall'altro lato come si possono biasimare ??

    Ho un'altra domanda per te. Come sta andando il progetto dell'associazione ??? So che si era fatto lo statuto, che l'associazione era nata. Ci puoi dire qualcosa sulle attività?

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime12 Sep 2008
     

    L'associazione è nata nei nostri cuori. Abbiamo approvato lo statuto ed ora ci apprestiamo ad affrontare le procedure per l'iscrizione al registro regionale delle associazioni onlus e da li, prenderemo il volo.
    Presto per parlare delle attività ma i progetti sono tanti e le idee proliferano ma io amo avere i piedi sempre ben piantati in terra. All'entusiasmo iniziale dovrà seguire una presa di coscenza che i progetti non cadono dall'alto ma nascono e crescono solo rimboccandosi le maniche e sporcandosi le mani.
    La primissima iniziativa sarà quella di allargare i nostri orizzonti ed abbiamo già preso contatto con altri gruppi di famiglie affidatarie anche di regioni limitrofe che sono disponibili ad unirsi a noi.
    Abbiamo strutturato relazioni con associazioni già esistenti come ad esempio l'ass. "Il focolare onlus" di Gorizia che si occupa già da anni di affido familiare. Insomma Jamin, chissà che non si stringa una collaborazione anche con "gli amici della Zizzi"!!! Tutto sarà possibile.
    Nei nostri auspici, il principale obiettivo è quello di individuare una rete di famiglie e di single sensibili al tema dell'affido, prepararli, formarli, offriremo loro un affiancamento esperenziale con le famiglie che già praticano l'affido, li accompagneremo fino al loro percorso di verifica e poi... qui viene il bello... supporto post. Sostegno d'ogni genere fin dal primo giorno di affido effettivo con personale anche professionalmente competente.

    In sintesi Jamin, stiamo ancora nella fase di sogno con intorno a noi alcune decine di famiglie pronte a partire...

    Fateci gli auguri, ne abbiamo un gran bisogno.

    Sandro.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime12 Sep 2008
     

    Beh Sandro, non mi sembra niente male. E poi da cosa nasce cosa. La tua esperienza è preziosa, e anche noi se possiamo essere di aiuto ne saremo ben contenti !

    Tanti auguri !
    :face-smile:

    •  
      CommentAuthorjappale
    • CommentTime12 Sep 2008
     

    Ancora grazie a tutti, Ale

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime13 Sep 2008
     

    Allora in bocca al lupo! E crepi....Ma di dove sei Sandro? E le famiglie associate risiedono nell'ambito del tuo comune, provincia, città o cosa? Volevo insomma capire se siete un piccolo gruppo e che ambizioni avete....ciao

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime14 Sep 2008
     

    Ciao CRIS.

    Come detto in precedenza, siamo ancora sui blocchi di partenza. Per ora il gruppo è piccolo, saremo al massimo una trentina di soci fondatori. L'associazione ufficialmente non esiste ancora, stiamo affrontando le procedure per la nostra effettiva iscrizione all'albo regionale delle associazioni ma, non è che la cosa nasca così dal niente! Lavoriamo sul territorio della regione Marche da circa 8 anni con un'attività molto concreta basata sull'accoglienza non solo di minori e sul supporto oltre che di solidarietà anche tecnico (psicologi, avvocati, assistenti sociali tutti membri volontari del nostro gruppo) a famiglie affidatarie o adottive in difficoltà. Abbiamo iniziato a prendere contatto con gruppi simili al nostro di altre province oltre quella sulla quale noi operiamo ed anche in regioni limitrofe (proprio questa sera, ad esempio, una nostra rappresentanza si è recata fuori provincia per un ìncontro con un nuovo gruppo). Già da anni collaboriamo con gli enti locali, con gli Ambiti Territoriali Sociali e con i servizi sociali tanto che, questi ultimi, sono presenti nel nostro gruppo in forma di volontariato. Mi rendo conto che è una cosa strana da capire ma è così e vi assicuro che è possibile. La nostra indole è molto dinamica e siamo dell'idea che le cose di cui abbiamo bisogno, dobbiamo andare a prendercele da soli perchè nessuno mai lo farà per noi ed allora, siamo inseriti in vari ambiti della vita pubblica. Sediamo sempre come volontari, ai tavoli di programmazione per i servizi all'infanzia ed all'adolescenza; viviamo relazioni dirette con tribunali e Giudici Tutelari attraverso l'attività di Tutela Legale di cui alcuni di noi si occupano ormai dal 2005. Sul nostro territorio abbiamo già una nostra notorietà e credibilità grazie alla quale, siamo già riusciti a dare vita ad alcune iniziative tra le quali, l'organizzazione di due corsi per la cittadinanza, sul tema dell'affido. Lultimo corso concluso lo scorso mese di Novembre, ha avuto un gran successo e, utilizzando il materiale fornito dai docenti (di fama almeno Nazionale ma anche oltre) ne abbiamo realizzato un documento didattico distribuito sul territorio in migliaia di copie. A breve, mi tornerà in dietro dalla tipografia il file definitivo utilizzato per la stampa e se vorrete, potrò inviarvene una copia; è una piccola dispensa molto ricca di "contenuti".

    Ecco chi siamo CRIS.

    Forse ci chiameremo" Associazione A.I.F.A. onlus".

    Per quanto riguarda la nostra ambizione, non ti so rispondere, se non che, ci piace la politica dei piccoli passi ripetibili.

    Ciao, Sandro.

  4.  

    Sono contento che la goccia pian piano abbia scavato nella roccia.
    Grazie alle testimonianze di Jappale (il suo passo indietro), di Albe (siamo ai box e vi resteremo per un po', facendo altro) e di Sandro (problemi avuti per età ravvicinata), oltre a tutti i contributi precedenti in tal senso, sta passando il principio che per un affidamento la presenza di figli piccoli possa essere un gran problema, specie per i figli stessi della coppia affidataria.
    E' bello avere il coraggio di rivedere le proprie posizioni. Aiuta molto la discussione.
    Restare abbarbicati su posizioni "io voglio un bambino a qualunque costo" senza mettersi in discussione non fa bene a nessuno.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime15 Sep 2008
     

    Hai proprio ragione Ric, credo che sia importante essere realisti e parlare dei reali problemi dell'affidamento. Bisogna sottolineare con forza che tramite l'affido si voglia aiutare dei bambini momentaneamente in difficoltà, senza correre minimamente il rischio metterne altri in situazioni critiche.