Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    Come ogni mattina, anche questa mattina ho preso l'autobus ed una nuova pubblicità sull'affido familiare mi ha molto colpito. Nel manifesto questo slogan:

    "He needs you" (Lui ha bisogno di te), dove "he" era cancellato e rimpiazzato con "You" (tu) e "you", invece, veniva rimpiazzato con "him" (lui).
    Risultato: dall'affermazione iniziale -Lui ha bisogno di te - si passa a quella finale You need him - Tu hai bisogno di lui.

    E questo mi ha fatto molto pensare alle nostre discussioni sull'egoismo e sul voler esser genitori, soddisfacendo il nostro istinto genitoriale.
    Ciò che più mi colpisce è però il rendere pubblico il bisogno di avere un figlio e l'enfasi sulla coppia genitoriale, che decisamente viene messa al centro.
    Credo che chi fino a questo momento ha parlato di affido, ha sempre dato come principale motivazione "voglio aiutare bambini meno fortunati", enfatizzando così lo spirito solidaristico.

    A voi come suona questa campagna ??

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    il messaggio che le due cose coesistono : lui ha bisogno di te ma, volendo, puoi leggere ANCHE che tu hai bisogno di lui

    •  
      CommentAuthoradry67
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    Ciao jamin...

    Il coraggio di "buttare in faccia la relatà".

    L'affido è un atto di gratuità, di amore incondizionato, è stato detto più volte... ma, sappiamo anche che c'è un ma..e quel ma arriva proprio da quanto può essere arricchente un'esperienza di affido.
    e forse quel "tu hai bisogno di lui" può anche essere letto in un altro modo: tu hai bisogno di lui per completare e arricchire la tua vita, per sentirti di far parte di qualcosa di più grande, per fare qualcosa di veramente utile...

    molti fanno volontariato, dedicano del tempo a un quelche progetto di sostegno per "i meno fortunati", e se si chiede a tutti questi come si sentono, credo che la risposta possa essere una sola: mi sento bene quando lo faccio; mi arricchisce questa esperienza; sono felice di poter aiutare qualcuno che ne ha bisogno; nel mio piccolo faccio quello che posso...

    ma queste esperienze sono limitate a poche ore, più o meno, nell'arco della settimana, del mese o dell'anno....

    tutti noi abbiamo bisogno di sentirci utili, in tutti (o quasi) c'è un po' di altruismo, e allora mi viene da leggere quella frase in questo modo: tu per realizzarti come essere umano ancor prima che come genitore, hai bisogno di lui....

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    Io l'ho interpretata esattamente come adri, non mi ripeto...

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    anche se credo che in America l'affido sia altra cosa che in Italia, deve anche essere ben pagato per cui non sempre è dettato dalla solidrietà umana. Beninteso la mia esperienza si limita ai film in cui spesso sento frasi non molto carine nei confronto dell'affido e degli affidatari.

    •  
      CommentAuthoradry67
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    perlanima: su questo protrebbe dirci qualcosa di più jamin...

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime29 Aug 2008
     

    Anch'io la interpreto come Adry e Soleluna . Non essendo intervenuta nelle ultime discussioni ne approfitto ora per dire che non ci vedo nulla di male nel voler "soddisfare" il desiderio di genitorialità accogliendo o adottando un bambino. E' la cosa più naturale del mondo e non bisogna negarla o rifiutarla. Così come io non nego che mi piace l'idea che il bimbo/a può essere un'esperienza importante per i figli naturali. Come Debora però penso che si tenda ad accomunare un pò troppo l'argomento adozione o affido, quando in comune hanno solo l'oggetto e cioè il bimbo.

    •  
      CommentAuthorcricchia
    • CommentTime7 Sep 2008
     

    Ciao Jamin. Prima di tutto sarebbe carino se ci raccontassi come funziona l'affido negli USA e le differenze con l'adozione. Sai, la mia unica immagine dell'affido in questo paese viene da Ryan di O.C. e non so se ha qualche riscontro con la realtà.
    Poi, credo che la campagna di cui ci hai parlato renda perfettamente l'idea delle mille sfaccettature della vita, non solo legate all'affido. Sinceramente credo poco a chi dice faccio affido solo perchè è un bel gesto d'amore gratuito. Siccome siamo persone e come tali complesse e spinte da vari istinti, impulsi, desideri ed altro, penso che dentro di noi tutto ciò che ci spinge a fare si mischi in un gran calderone dove non sempre tutto è chiaro. Poi, scegliamo di far emergere la parte che ci piace di più o ci soddisfa di più, ma credo che nel fondo del calderone ci sia un pò di tutto.
    Mi hai però veramente incuriosita su una realtà diversa che vorrei tanto conoscere :face-smile:

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime7 Sep 2008
     

    Alla curiosità rispondo molto volentieri. Solo un po' di pazienza però, perché qui ogni singolo stato ha leggi diverse. Bisogna quindi avere diversi punti di vista prima di arrivare ad una visione generale. Ma non tarderò a farvi sapere qualcosa !

  1.  

    Sarebbe davvero interessante sapere come funzionano le cose negli Usa, e non solo, anche nei paesi europei, ma non tanto per curiosità, quanto per prendere spunti per migliorare l'affido in casa nostra.

    E' chiaro che in ogni situazione non ci sia mai una sola motivazione.
    Chi si sposa lo fa si per rendere felice il proprio partner, ma anche per essere felice lui/lei.
    Così non è diverso nell'affido. Chi inizia questo percorso è spesso motivato da bisogni personali che vuole soddisfare.
    Nel mio caso è stato così. La morte della mia mamma mi aveva sconvolto e mi sono incamminato su questa strada (la prima che mi hanno proposto) incaonsapevolmente (intendiamoci ... avevo 21 anni e non pensavo all'affido, ma all'aiuto di bambini in difficoltà; l'affido è arrivato qualche anno dopo).
    Ma se è cosa normale iniziare anche e solo per un proprio egoismo, non è normale, non è sano, non è giusto, non è costruttivo ... cotinuare con le stesse motivazioni.
    L'egoismo deve lasciare il posto all'amore incondizionato verso il bambino, al punto da sacrificarsi e sacrificare la propria vita ... così come qualunque bravo genitore farebbe nei confonti di suo figlio.
    A volte si fa troppa distinzione tra figlio mio/figlio suo. Si parla di bambini che Dio, che la vita ti ha dato perchè siano accuditi, siano essi naturali, adottati, in affidamento ... e bisogna mettere in gioco tutte le nostre forze, tutti noi stessi nell'impresa di farli diventare uomini e donne con sani principi.

    •  
      CommentAuthorannalisa
    • CommentTime25 Sep 2008
     

    io in effetti ho sempre il dubbio che dietro ogni atto di solidarietà e carità,si nasconda una buona dose di egoismo e di autogratificazione...una volta rammaricandomi di questo con un sacerdote mi disse con molta semplicità che" comunque l'egoismo non toglie nulla al bene che fai,quindi continua a farlo,anche i santi traggono gioia personale dal bene che fanno agli altri"......
    i ragazzi in affido sono sempre portatori di grandi soddisfazione per le famiglie che li accolgono e hanno moltissimo da insegnare....
    capito questo...certo che "noi abbiamo bisogno di loro" e non solo loro di noi ciao