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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime18 Aug 2008
     

    Grazie all'apertura della Cina durante il periodo Olimpionico, arrivano le prime notizie sulla situazione minorile nel paese. L'articolo è tratto da www.vita.it.

    100mila bambini in attesa

    Due enti autorizzati italiani sono sbarcati a Pechino. Ecco cosa hanno trovato

    Parlare di adozioni in Cina non è propriamente un esercizio di stile. Con il suo trend pauroso di abbandoni, 100mila l'anno, la Cina è anche il primo Paese d'origine di tutti i bambini adottati nel mondo. Nel 2007 oltre 5.400 di loro hanno preso la via degli Stati Uniti, il primo Paese di accoglienza, che assorbe quasi la metà del tetto annuale (12mila minori) fissato dal China Center for Adoption per le adozioni internazionali.
    L'Italia si sta affacciando a questo panorama per la prima volta quest'anno. Dopo l'intesa bilaterale Roma-Pechino sulle adozioni, sono due gli enti autorizzati a operare: AiBi e Ciai. Il Centro italiano aiuti all'infanzia, ente con una grande esperienza di India e Sud-Est asiatico, è stato anche il primo in Italia a ottenere, 11 anni fa, l'autorizzazione adentrare in Cina. Ma prima di operare davvero ha dovuto aspettare tutto questo tempo, visto che Pechino ha richiesto, dal primo momento, un accordo intergovernativo. Dopo il via libera diplomatico, il primo "sopralluogo" sul campo per il Ciai l'ha fatto Graziella Teti, responsabile del settore Adozione internazionale.
    Vita: Che impressione ne ha tratto?
    Graziella Teti: Quello che colpisce è l'estrema organizzazione del sistema: il China Center for Adoption, che è l'autorità centrale per le adozioni, è un dipartimento che accentra tutto. È il Cca che riceve i fascicoli delle coppie straniere e compie gli abbinamenti sulla base delle schede dei minori in stato di abbandono inviate dagli istituti di tutta la Cina. Stando alle parole - poi vedremo se i fatti lo confermeranno - sembrano focalizzarsi sul superiore interesse del bambino e sull'impegno a trovare soluzioni alternative prima dell'adozione internazionale. Abbiamo lavorato insieme per alcuni giorni e fatto tutte le domande che ci sembravano opportune, anche le più scomode, e non ci sono mai sembrati reticenti.
    Vita: Che tipo di domande scomode?
    Teti: Con un tasso ufficiale di abbandoni di 100mila minori l'anno, è ovvio pensare che su di esso pesi la politica del figlio unico. Gliel'abbiamo chiesto e ci hanno risposto che sì, una parte è dovuta a questo. Ma non è il solo fattore: la Cina sta cambiando, il maggior benessere ha allentato la rigidità della norma demografica e molte coppie scelgono di avere comunque più di un figlio. Contemporaneamente, però, emergono fenomeni nuovi: quello delle ragazze madri e della disgregazione familiare, oltre alle situazioni di degrado, povertà e svuotamento delle campagne.
    Vita: Esistono programmi di promozione dell'adozione nazionale?
    Teti: L'adozione nazionale si sta sviluppando solo ora. Più avanzata è invece l'esperienza dell'affido familiare: una associazione anglosassone, Care for Children, lavorando con il governo cinese a programmi di formazione per famiglie, in dieci anni ha dato una casa a circa 200mila minori, di cui molti disabili.
    Vita: Avete potuto visitare un istituto?
    Teti: Abbiamo dovuto insistere, ma alla fine ci hanno accompagnati a visitarne uno, immagino tra i più organizzati… una struttura con circa 200 minori residenti e altri 500 "esterni", cioè inseriti nella comunità circostante ma sotto la tutela dell'istituto. Al di là dei grandi numeri, ho trovato una situazione dignitosa.
    Vita: La vostra presenza in Cina implicherà anche l'avvio di progetti di cooperazione. Quali?
    Teti: Li stiamo valutando con Aibi e in collaborazione con la nostra ambasciata. È possibile che i primi interventi partano dalla zona terremotata del Sichuan, che è anche una tra le più povere.
    Vita: Quanti fascicoli avete depositato e in quanto si concluderà la procedura adottiva?
    Teti: Abbiamo inviato una dozzina di fascicoli. Da questo momento in avanti il tempo di attesa sarà di circa due anni e quattro mesi.
    Vita: Il via libera per Ciai e AiBi in Cina è stato oggetto di dibattito (vedi box). Che condotta pensate di tenere nel Paese?
    Teti: Credo che la nostra storia dimostri un impegno costante e instancabile per difendere i diritti dei bambini, e non faremo eccezioni. La nostra sarà una presenza vigile: seguirò personalmente queste prime adozioni per valutare la compatibilità delle prassi con l'effettivo rispetto dei diritti e della trasparenza. Vogliamo avere chiari i motivi dell'abbandono di un bambino e se questa trasparenza verrà meno, saremo i primi a denunciarlo.

  1.  

    So che apro una voragine ... ma sono sempre più in disaccordo con le adozioni internazionali ... specialmente pensando che in Italia il 50 per cento dei bambini adottati viene "restituito" dalle famiglie adottive allo Stato ... il quale non riesce quasi mai a ridarli in adozione (sono ormai troppo grandi o sono "merce avariata") ... così questi bambini si trovano a girare per istituti fino ai 18 o 21 anni e poi ... ????
    Spendere soldi (dai 30.000 ai 60.000 Euro) per avere un bimbo in adozione ... !!!!
    Non sarebbe meglio spendere quei soldi per costruire strutture di accoglienza nei paesi dove ci sono bambini da aiutare, piuttosto che strapparli, sradicarli dal loro paese, dale loro abitudini ... lasciando in loro sempre un forte desiderio di tornare con tanta nostalgia e dolore nel cuore?
    Aspettative delle famiglie adottive quasi mai appagate ... desiderio di maternità a tutti i costi.
    Migliaia sono i bambini in Italia che avrebbero bisogno di una famiglia!!!

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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    Hai aperto veramente una voragine...una domanda, ma vengono "restituiti" in maggior percentuale i bambini adottati in Italia piuttosto che quelli stranieri? E c'è un motivo per questo? Forse è più semplice restituirli? Io ne so poco o niente, ma da quello che mi hanno raccontato due miei amici che hanno appena adottato un bimbo russo, la burocrazia per l'adozione nazionale è molto complessa...

  2.  

    Innanzi tutto ciao a tutti. E' la prima volta che scrivo anche se vi leggo sempre. Per una volta non sono d'accordo con Riccardo ... scusami! I miei due cugini (che ora hanno quasi 40 anni) sono stati adottati, sono indiani. I miei due nipotini sono cileni, ho altri due nipotini cinesi (abitano negli USA dove le adozioni dalla cina si fanno da tanto tempo) e 3 Vietnamiti ed uno russo. Ho partecipato a tante riunioni organizzate con genitori di bimbi adottati ma sinceramente non ho MAI sentito di bimbi restituiti ... e la maggior parte di esperienze (anche con bimbi piu' grandicelli) sono molto positive ed appaganti. I bimbi, anche quando piu' grandi, non hanno come dici tu "un forte desiderio di tornare con tanta nostalgia e dolore nel cuore?" Sono integrati nella nostra società e nella nostra scuola con i problemi di tutti gli altri. Come ti dicevo ho avuto tantissime esperienze di bimbi adottati sia in famiglia (anche se non io direttamente) che da amici vicnini, ma ti ripeto tutte esperienze positive, anche con i loro problemi, ma positive. Se una coppia ha un desiderio di maternità e non riesce ad averne di naturali ... che male c'e' nell'adottarli?? Ciao a tutti!!!!

  3.  

    Ric il 50% di adozioni fallite mi sembra un pò tanto...sei sicuro?
    Certo ciò che dici è lungimirante, case di accoglienza lì, adozioni nazionali più copiose, ma è troppo difficile, in realtà l'adozione nazionale è difficilissima, migliaia di coppie che si rivolgono agli enti per le adozioni internazionali ha fatto domanda anche per la nazionale ma senza esiti...
    In Italia, se vogliamo, ce ne sono tante di case famiglia e istituti che vivono di questi bimbi, perchè favorire l'adozione nazionale????????????????????????????????????????

    Purtroppo sono meccanismi troppo grandi e lontani da noi dove non credo noi possiamo influire più di tanto...

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    anche a me il 50% sembre eccessivo come dato, così come la "spesa" di 30.000/60.000 euro....

    so che la legge ha fissato dei "tetti di spesa massima" proprio per contenere il fenomeno "lucro" in questi casi, ma si sa che fatta la legge, trovato l'inganno....

    le associazioni che collaborano con i paesi stranieri sono obbligate a presentare dei progetti di aiuto ai paesi stessi, come nel caso specifico del patto bilaterlare con la cina (leggere sopra), e una parte dei soldi spesi dalle famiglie adottive sevono anche a questo.

    le adozioni in italia non sono certo più complesse di quelle internazionali, anzi...
    diciamo che quelle nazionali presentano spesso casi di "bambini che altri non vogliono" (per usare un termine usato in altri topic) e non sono d'accordo con riccardo quando parla di "desiderio di maternità a tutti i costi"... ci sono eccome questi casi, non dico il contrario, ma non tutti, anzi!!!!!

    quando eravamo in ballo per l'adozione internazionale, uno dei motivi della rinuncia è stato proprio questo, l'impressione di volere un figlio a tutti costi, quasi di "comprare un figlio"... ma questa è stato per me, ma mai potrei pensare che per tutti sia osì

  4.  

    Ciao Charlie, benvenuto.

    I paesi dell’America Latina che cumulano il 51,5% delle restituzioni totali segnano le incidenze
    più alte di restituzioni con valori decisamente superiori a quelle dei minori provenienti dall’area dell’Est
    Europa - 39,3% delle restituzioni complessive.
    Sono dati statistici reperibili su internet http://www.aipgitalia.org/vessella.PDF

    S. è in affido a noi e ha avuto 2 adozioni fallite.
    B. è in affido a noi e ha avuto un'adozione fallita nel suo paese e una durata tre anni fallita in Italia con perdita della patria potestà dei genitori adottivi.
    N. è in affido a noi ed era in affido sine die con proposta dal tribunale ... ma quando è nato un figlio alla coppia ... hanno mandato via N.
    Una nostra volontaria è in adozione insieme alla cugina e non vede l'ora di tornare a vivere nel suo paese di origine dove si è già una volta recata per vedere la sua patria (la SUA patria, come dice lei) e al ritorno ha detto "che emozione camminare per la strada e pensare che ogni donna che incontravo poteva essere mia madre"

    Ne abbiamo avuti altri, ma è limitiatvo basarsi sulla propria esperienza ... le statistiche parlano per noi.
    Contentissimo di sbagliarmi. Ma anche vi fosse una sola adozione fallita ogni 100 ... sarebbe sempre troppo. Se nasce un figlio lo si può/lo si vuole mandare via? No, allora perchè ciò deve accadere con le adozioni?

    Motivazioni. Non volevo fare l'assolutista ... ma molti sono i casi in cui le famiglie vogliano un figlio per appagare il loro egosimo. Molti si rivolgono a noi per avere info sull'affido per poi scoprire che nella maggiore parte dei casi sono stati rifiutati al progetto adottivo o perchè per loro costa troppo o è troppo lungo l'iter

  5.  

    Riccardo dice:
    molti sono i casi in cui le famiglie vogliano un figlio per appagare il loro egosimo. Molti si rivolgono a noi per avere info sull'affido per poi scoprire che nella maggiore parte dei casi sono stati rifiutati al progetto adottivo o perchè per loro costa troppo o è troppo lungo l'iter...

    purtroppo è una cosa vera....ci sono anche casi di famiglie che adottano un bimbo con un figlio naturale già in casa ma sono davvero poco numerosi....in diversi anni all'ente ne ho visti....2!
    Aggiungo però che ci sono molte coppie, la maggior parte per fortuna, che, mosse dalla loro impossibilità ad avere figli naturalmente hanno creato dei bellissimi legami con i figli adottivi, legami di amore incondizionato, quale è o dovrebbe essere il legame genitori-figli.

    •  
      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    Visto che la voragine è aperta….

    Charlie conclude dicendo:

    “Se una coppia ha un desiderio di maternità e non riesce ad averne di naturali ... che male c'e' nell'adottarli??”

    D’accordo non c’è male e si può fare del gran bene, come lui stesso ha verificato tra parenti e conoscenti.

    Ma il punto nodale e tutto il “contorno” gli “annessi e connessi” della procedura di adozione internazionale: quella zona grigia che per chi ne ha esperienza diretta come Adriano porta ad avere : “ l'impressione di volere un figlio a tutti costi, quasi di "comprare un figlio"...

    …E inquietante il giro di soldi che gravita attorno a queste procedure e non si sa bene dove finisca…30.000 euro ma anche se fossero 10000 sarebbe uno sproposito…

    30000 euro per un bambino…Sono stato coinvolto in questi anni in piccoli progetti in Africa: con circa 12.000 euro è stato costruito un asilo per 120 bambini (tutto compreso, dallo scavo ai muri, tetto , banchi, panche, manodopera ecc..)

    Con circa 14.000 euro è stata costruita una piccola clinica per le mamme che devono partorire (sala parto, sala visita, due camere di degenza) le madri possono così partorire in un ambiente pulito e con l’assistenza di una missionaria ostetrica invece che nelle loro capanne di paglia e fango rischiando la morte del piccolo e la propria.

    Altro esempio: 7 figli orfani di padre perdono anche la madre, i 6 figli più piccoli (tutti minori di 14 anni) vivevano con la madre in una capannetta di fango. Il figlio grande lavorava a 600 km da casa per mandare qualche soldo a casa, che fare dei bimbi orfani? Mandarne uno o due in adozione a 30.000 euro l’uno nella ricca Europa…. e gli altri?
    I missionari come sempre confidano nella provvidenza e come al solito lei arriva: una anziana vedova (non certo ricca) del mio paese saputa la storia paga di tasca propria la costruzione di una casa di mattoni per gli orfani (6000 euro) il figlio grande viene richiamato al villaggio, è lui ora il capo famiglia. Piano piano con l’aiuto del "clan" e dei missionari la famiglia di orfani si rimette in sesto e resta a vivere nel suo villaggio, tra la sua gente…
    Ho conosciuto delle persone incredibili e tra le altre una donna tedesca “mama Ursula” che ha creato in una zona sperduta della Tanzania un bellissimo progetto per i bambini orfani: 5 casette-famiglia con 6-8 bambini orfani gestiti da una “mama” una donna giovane (Tanzaniana) che fa da mamma ai piccoli, ogni casetta ha la sua cucina le sue stanzette colorate e il giardino è in comune per tutti.
    …Da noi forse è la norma ma pensare a delle case-famiglia così in quelle regioni invece che ai classici orfanotrofi con le mega-camerate è una cosa eccezionale.

    Concludo ribadendo che sicuramente con l’adozione internazionale si può fare del g bene….ma ma ma forse ci sarebbero 100, 1000 modi più "intelligenti" di farne molto di più con le stesse risorse

    Ci tengo a sottolineare che non voglio giudicare negativamente chi intraprende la via dell’adozione internazionale, sono solo preoccupato per il fiume di denaro che questo business mobilita e che spesso non si capisce bene dove vada a finire…

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      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime26 Aug 2008 modificato
     

    Ecco due degli edifici della grande famiglia di mama Ursula

    Ecco due degli edifici della grande famiglia di mama Ursula

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      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    E questo è l'interno con alcuni bimbi


    E questo è l'interno con alcuni bimbi

  6.  

    E..caspita, questo si che è un bel lavoro!!
    Noi, la mia famiglia intendo abbiamo adottato a distanza una bimba indiana che ormai è grande, ha studiato e imparato un lavoro, ogni anno il Padre che gestisce la missione viene a trovarci, e poco a poco quasi tutto il complesso dove abitiamo si è preso un bimbo, da qualche anno si è cominciato a costruire casette, ovili per le capre, e veramente con 50 euro una famiglia ha la sua capretta e cosi le mamme si uniscono ai figli all"interno della missione,e i nuovi nati non vengono abbandonati.
    E come tè Albe, penso che sia un aiuto costruttivo e rispettoso nei confronti di questa gente. fermorestando che ho amici che hanno adottato, (Bolivia, Russia)
    e è andato tutto molto bene, ovviamente si, quelle spese ci sono state. ciao

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      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    E la casetta per gli orfani finanziata dalla signora anziana del mio paese (di fianco sulla sinistra si intravede la vecchia capanna)


    E la casetta per gli orfani finanziata dalla signora anziana del mio paese (di fianco sulla sinistra si intravede la vecchia capanna)

  7.  

    che belle iniziative...così si che c'è piacere di elargire fondi...

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime26 Aug 2008 modificato
     

    Chiedo scusa ma credo opportuno segnalare qualche dato ricavato da una rapidissima ricerca che tutti potete eseguire ad esempio al sito del CAI http://www.commissioneadozioni.it
    Nelle statistiche del CAI, dal Novembre 2000 a dicembre 2001 (per ora ho trovato solo queste informazioni), sono entrati in Italia 2143 minori stranieri. Dal sito indicato da Riccardo, nel periodo più ampio che va dal 01/01/1998 al 31/12/2001, i minori per i quali è fallita l'adozione sono stati in totale 164. Anche se i periodi di analisi sono diversi, risulta evidente che i fallimenti sono in percentuale molto meno di quelli indicati nei precedenti interventi. Facendo un semplice calcolo con i dati sopra riportati, la percentuale d'insuccesso risulta essere del 7,65% e quindi, molto ma molto meno del 50% sopradetto.
    Quel 51,5% riferito da Riccardo, è la percentuale di minori dell'America Latina sul totale degli insuccessi, e non sul totale degli adottati.
    Chiedo scusa se queste precisazioni non sono nemmeno loro esattissime ma credo che era opportuno farle, almeno a mio avviso.
    Completo l'intervento per segnalare che i servizi sociali della mia zona, sono alla ricerca urgente di una famiglia affidataria per un caso di fallimento adottivo e non escludono che il minore (14 anni dell' Europa dell'Est) possa essere collocato anche fuori regione.
    Se qualcuno è interessato, me ne dia notizie e lo metterò in contatto direttamente con l'A.S. che lo ha in carico. Io non conosco altre notizie sul caso.
    Saluti, Sandro.

  8.  

    Grazie della precisazione Sandro. Avevo letto male e me ne compiaccio ... ma il 7 per cento degli insuccessi vuo dire che ogni 100 bambini che arrivano in Italia, 7 vengono mandati a giro per case famiglia ... e sono sempre tanti.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    Nel mio pensiero anche solo un fallimento è una brutta cosa. Purtroppo i fallimenti sono una realtà con cui dobbiamo misurarci.
    Comunque, la percentuale reale credo si assesti tra il 2 o il 3 % sul totale (forse meno ma ora non riesco a dedicare altro tempo a queste ricerche).
    Buona sera.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime26 Aug 2008
     

    Da un articolo di: Concita De Gregorio (Pisa, 11 novembre 1963) giornalista e scrittrice italiana.

    "Ana è uno di quei bambini che, con definizione terribile, si dicono «restituiti». Fallimenti adottivi. Non sono molti se si giudica in base alle cifre ma siccome qui si parla di persone e non di numeri 331 bimbi respinti al mittente in quattro anni sono un buco nero, il lato buio della luminosa storia collettiva delle adozioni felici. Conviene guardarci dentro, allora. Lo hanno fatto all´Istituto degli Innocenti di Firenze: su richiesta della Commissione adozioni internazionali dal 1998 al 2001 hanno svolto un´indagine della restituzione, poi raccolta e commentata in un libro, «Percorsi problematici dell´adozione internazionale».
    Si parte dai dati, come sempre. In quattro anni sono stati restituiti 164 bimbi stranieri e 167 bimbi italiani: poiché il numero di adozioni nazionali è di gran lunga inferiore la percentuale di fallimento coi bimbi italiani è più alta. In tutto sono circa il 3 per cento."

    Ora almeno conosciamo i numeri esatti dello studio fatto dal CAI nel periodo 1998-2001. Negli ultimi anni, gli ingressi dei minori stranieri sono enormemente aumentati pertanto, credo che le percentuali dovrebbero essere molto più basse.
    La particolare concentrazione nella tua famiglia, Riccardo, credo sia normale. E' proprio nelle strutture come la tua che trovano salvezza le vittime dei fallimeti. Per le stesse ragioni, è altrettanto normale che intorno alla tua realtà, ci sia una particolare concentrazione di incompetenze o negligenze da parte dei servizi sociali ecco perchè, giustamente, sei particolarmente risentito nei loro confronti.
    Ovviamente il 97% dei restanti casi conclusi con successo, fanno meno clamore ma probabilmente è lì che si nasconde la parte buona e ben funzionante dei ser. soc. almeno, lo voglio sperare.

    Torno alla mia finestra.
    A presto, Sandro.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    riccardo, so quanto hai a cuore questo fenomeno, e quanto ti faccia ribollire il sangue, lo capisco e sono con te lo sai...

    il mio voleva essere un intervento per "ridimensionare" un po' i numeri e le cifre riportate... e per il discorso "soldi", si sono tanti, ma credetemi, un buon 90% di quelli richiesti alle coppie sono motivati e giustificati...

    ci sono i viaggi ( a volte più di uno) i soggiorni, i documenti da far tradurre e spedire (in parecchie copie), un contributo all'ente per le varie spese sostenute (a loro volta devono pagare i referenti nei paesi di origine dei bimbi), sostenere progetti etc...
    so che sembrano cifre astronomico, e lo sono per molti, soprattutto se si pensa a cosa servono, ma ripeto, la legge a fissato dei tetti massimi proprio per limitare la possibilità di "acquistare" un figlio... cosa che non succede per molti altri paesi (vedi USA, Inghilterra, Spagna e tanti altri).

    E per quanto riguarda il discorso "desiderio di maternità a tutti i costi", io ho sempre sostenuto che un po' di sano egoismo nell'adozione c'è, mai detto il contrario... sono decidamenti pochi i casi dove l'adozione viene fatta solo ed esclusivamente per altruismo. questo è un compito che riguarda le istituzioni capire le vere motivazioni delle coppie... credo che gli sforzi vadano fatti in questo senso, prepare meglio gli psicologi e gli assistenti sociali al compito che hanno, dando più mezzi e più tempo, corsidi aggiornamento e via discorrendo...

    a milano (non conosco gli altri comuni) nelle ASL sono stati creati dei POOL adozione e gli A.S. che ci lavorano si dedicano unicamente a questo...

    Ho visto le differenze tra "prima della nuova legge" e il "dopo la nuova legge" avendo fatto due domande di adozione a distanza di 3-4 anni di distanza, e molte cose sono state migliorate, c'è ancora da fare perchè si sa che tutto è migliorabile, ma occorre impegno, fondi etc....

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    ops, scusate gli errori (anzi orrori ortografici) ho scritto di getto :face-devil-grin:

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    non capisco fino in fondo quando si colpevolizza la motivazione "desiderio di maternità". Se vogliamo mettere sullo stesso piano i bimbi adottati o affidati con quelli biologici, (come quando si pala di restituzioni) anche questi ultimi arrivano per un desiderio di maternità, magari anche forte, deciso , convinto , perchè no? Del resto se una persona inizia un percorso difficile come quello dell'adozione , per forza la spinta deve venire da un proprio desiderio, mi sembra umano.
    Se poi la sua soddisfazione viene incontro anche all'esigenza altrui, ben venga!
    Anche Riccardo mi pare abbia iniziato per un proprio bisogno psicologico, ma non mi sembra che quanto fatto sia egoistico.

  9.  

    Ciao Perl. sono del tuo stesso pensiero, Che c"è di sbagliato nel desiderare un figlio? anche quando scegli di avere un figlio e hai la fortuna di poterlo avere, naturalmente, che è solo ed esclusivamente un gesto...altruistico??? è il tuo essere che vuole la gratificazione della maternità, poi..man mano che il bimbo cresce, è anche giusto che noi gentitori capiamo che avrà la sua di vita da vivere e da qui ne consegue il nostro capire che appunto abbiamo messo al mondo persone che dovremmo aiutare ad essere autonome, e non oggetti di nostro esclusivo possesso.
    Ma all"origine, la scelta il desiderio di un figlio nasce da una punta di amor proprio e egoismo buono.

  10.  

    Si infatti mi trovo in linea con Perlanima, scusate ma noi abbiamo chiesto di nascere? Non è stato un atto dei nostri genitori, spinto dalla propria motivazione di avere figli? Di riprodursi? Di continuare la propria specie, di dare frutto al loro amore, di arricchire la coppia?

    Forse Riccardo voleva dire che ci sono coppie dove il naturale desiderio di avere un figlio, come coronamento di una coppia, va oltre e sfocia in un egoismo malsano che ha poco a che fare con il rapporto di amore e accoglienza genitori-figli, soprattutto quando non sono bio. E ovviamente questo porta a molte problematiche che conosciamo.

  11.  

    Marzia abbiamo scritto contemporaneamente!

    Infatti c'è da fare la distinzione tra egoismo "sano" e egoismo "patologico".

    Quello sano lo possediamo tutti o comunque dovremmo possederlo e ci consente di volerci bene, di fare delle belle cose per noi, quello patologico viene da sè che sia malsano e che porti a passare, calpestando anche, sull'altro pur di ottenere qualcosa che si desidera.

    Sbaglio o abbiamo sempre detto che anche fare volontariato nasce da una spinta egoistica che poi si ripercuote in far dono all'altro con la reciproca soddisfazione?
    Egoismo sano, non da intendersi in accezione negativa come siamo abituati a intendere (se pensiamo al messaggio: "sei proprio un egoista!" è un'offesa, ma non sempre egoismo è una cosa brutta, è una forma di amor proprio!)

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    già, è proprio quello che intendevo con il mio discorso sul "sano egoismo"....

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Forse faccio il filosofo e me ne scuso ma, senza l'istintivo bisogno di maternità e paternità, ci saremmo sicuramente estinti già da un pezzo.
    Riccardo credo che si riferisse alla parte meno sana ma anche qui, io chiedo: la forma patologica di questo egoismo, non colpisce indistintamente sia che si cerchi un figlio di pancia, sia che lo si cerchi di cuore?
    In fondo, una buona parte di bambini che finiscono in adozione o in affido, sono vittime di genitori di pancia affetti da patologie psicologiche di varia natura in sostanza, si tratta di un fallimento anche questo.
    Le stesse patologie, presumo possano colpire molti genitori di cuore e, da questi episodi, trovano origine buona parte dei fallimenti adottivi o affidatari.
    Spero di essere stato chiaro ma... temo di no.
    Buon giorno a tutti.

    •  
      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Io rispetto e comprendo tantissimo il "desiderio di maternità" o di "paternità": ho avuto la grandissima fortuna di diventare papà tre volte e non riesco più ad immaginare la mia vita senza figli.

    E comprendo chi non potendo biologicamente avere dei figli combatte (anche accanitamente) per riuscire ad averne uno tramite la tecnica medica o tramite l'adozione.

    Quello che mi chiedo è quale è il limite?
    Le parole di Adriano che ha vissuto l'esperienza della adozione internazionale sono molto esplicative: ad un certo punto arriva a domandarsi "ma sto comprando un figlio?"

    Perchè è giusto combattere per un desiderio così naturale, ma quali sono i paletti che non bisogna superare?

    ....Si sceglie di che nazionalità sarà il bambino, si sceglie se e quanto sarà sano, si sceglie l'età, si paga le associazioni che fanno da tramite interpreti, funzionari, burocrati......si alimenta lo stipendio di numerosi dipendenti....che hanno giustamente interesse che la situazione così rimanga e che anzi aumenti la "domanda" cioè il numero di coppie pronte a spendere sempre di più...5000, 10000, 20000, 30000 euro....tutto legittimo, tutto legale....ma...

    queste procedure nei loro casi più estremi non tendono ad avvicinarsi a quei casi di cronaca di bambini "venduti" dai genitori a coppie desiderose di maternità per qualche migliaio di euro o addirittura per un televisore o qualche altro gadget?

    Non c'é anche nella procedura di adozione internazionale la "domanda" rappresentata da coppie disposte a versare migliaia di euro ad associazioni, funzionari, traduttori che tengono le redini del gioco
    e "l'offerta" rappresentata da coloro che possono decidere se dare o non dare un bambino alla coppia desiderosa di maternità?dare (....vendere?) il bambino....

    Quale è il limite da non superare?

    ...Probabilmente il 97% dei bambini adottati come dice Sandro cresceranno felici ed accuditi con ottimi genitori che si occuperanno amorevolmente di loro

    ...ma nel loro paese di origine cosa sarà successo nel frattempo? Saranno aumentati o diminuiti i piccoli in difficoltà, saranno aumentate o diminuite le strutture di accoglienza, sarà aimentata o diminuita la quota di piccoli adottata dalle famiglie del posto? Sarà aumentato o diminuito il conto in banca di funzionari, interpreti, accompagantori, mediatori....e che interesse avranno queste persone a cambiare una situazione così favorevole a loro?

    Non sembra poi una nuova forma di colonialismo?

    L'uomo bianco (ricco) ha bisogno di una risorsa (bambini) va dove ce ne sono in abbondanza e dove trova un "ambiente" favorevole (più facile dell'adozione nazionale, più offerta, meno impedimenti).

    L'uomo bianco paga quando serve, lubrifica gli ingranaggi, acconsente alle richieste dei burocrati e alla fine ottiene la materia prima (bambino)...Se ne torna nel suo ricco paese e accudiusce, cresce e dona un sacco di amore al figlio.

    Il figlio adottato è sicuramente un figlio felice (97% dei casi), ma nel paese di origine nulla è cambiato, c'è solo un bambino-futuro uomo in meno che può contribuire allo svilppo del paese...

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Anche se sono argomenti abbastanza diversi da quelli da cui siamo partiti, in sincerità, sono totalmente in accordo con te Albe. Pensa che potremmo aggiungere mille altre sfaccettature. Ad esempio, parlando di affido, c'è una strana tendenza a far andare i bambini più piccoli verso comunità e case famiglia quando per logica, sarebbe molto meglio collocarli in famiglie affidatarie. Poi, scopri casualmente che per i bambini più piccoli, i comuni pagano rette più profumate a queste strutture (si passa dalle 80€ al giorno circa, alle 100€ ed oltre al giorno per i più piccini che equivale a dire circa 3000€ mensili, manco si dovesse sfamare un elefante a pasticcini).
    No comment.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    albe, molti paletti li ha messi la legge, e i patti bilaterali con il paese di orgine servono anche a questi... altri paletti sono le coppie (futuri genitori adottivi) che dovrebbero metterli... ho assistito tempo fa, quando ero in ballo con la domanda di adozione internazionale, durante un corso, gente disposta (dopo anni di attesa e di problemi vari) che a chiare lettere sosteneva che sarebbe stata disposta a "ungere" un po' per accelerare le pratiche!!! ero scandalizzato!!!! forse proprio quella sera ho capito che l'adozione internazionale non faceva per me)...
    p.s. sempre per albe, io ho adottato con la nazionale

    tornando al discorso paletti... noi paletti ce li siamo dati, messi, e non li abbiamo superati, purtroppo sembra davvero un business l'adozione internazionale, e anche l'affido da quanto dice sandro...

    come al solito dove girano i soldi, e tanti a quanto pare, si è disposti a passare sopra alla propria moralità e quella altrui, triste, fortemente triste, ma decisamente vero!!!!

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      CommentAuthorAlbe
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Sì Adriano avevo capito che avevi intrapreso il percorso della internazionale ma poi avevi lasciato questa strada.

    E comunque ribadisco che non punto a priori il dito verso chi intraprende questa strada, tanto più che sono solamente un "osservatore esterno" e sicuramente ci saranno molte ottime coppie, ben motivate tra le migliaia che percorrono questa strada

    Certo che testimonianze come la tua o quella di Riccardo o leggendo i post dei forum sull'adozione internazionale sollevano un po' di inquietudine su questo mondo...

    Ripeto (opinione mia personale) che per "fare qualcosa" nell'ambito dell'aiuto verso i piccoli di paesi lontani ci sono 100, 1000 modi più efficaci e rispettosi, a parità di risorse (economiche ed umane) utilizzate che l'adozione internazionale.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    no albe, non la vedo come te....
    io sono favorevole all'adozione internazionale, proprio per quel 97% di adozioni riuscite perfettamente... ma sono anche convinto che ci vuole molta più limpidezza e buon senso da parte di tutti quelli che rientrano in questa cosa

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Nel mio lungo iter di avvicinamento, anche se io e mia moglie eravamo orientati solo al percorso dell'affido, abbiamo frequentato anche incontri predisposti per le famiglie adottive (l'informazione non è mai troppa). In molti interventi soprattutto delle donne, percepivo come se a parlare fosse una persona con una grande ferita da guarire e questo, generava continue domande sui tempi, sulle possibilità per velocizzare le pratiche, su cosa accettare tra le clausole pur di accelerare addirittura, sentii una signora chiedere se era utile accettare il rischio giuridico nelle nazionali. Insomma, credo che certe persone, se non vengono preventivamente aiutate ad alleggerirsi da quella forma d'ansia (non so come altro chiamarla), al momento di tirar fuori i soldi, sono sicuramente più a rischio di cedere ai ricatti dell'illegalità.

    Sandro.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    concordo su quanto dici sandro...
    la psicologa e l'A.S. con la quale abbiamo avuto a che fare noi battevano molto su questo punto, per capire a che punto era la "digestione" del lutto di non potere avere figli (perchè ovviamente la maggior parte dei casi di adozione partono da questo)

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Infatti Adry, non c'è assolutamente nulla di male a provare quelle emozioni, sono naturali ed inevitabili. L'unica cosa da fare è riconoscerle ed accettare l'aiuto di chi ci può dare una mano a superarle. Con tutte le eccezioni possibili, io ho incontrato in tal senso molte professioniste dei servizi, attente e scrupolose nel tentare di fare la propria parte proprio in questa direzione ed i corsi obbligatori ai quali, nella mia regione, devono partecipare tutte le coppie adottive, sono fortemente centrati in questa direzione.

    Sandro.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    c'è da aggiungere sandro, che tutto questo avviene prima di avere la famosa idoneità, dopo di che il più delle volte sei "abbandonato" dalla ASL e vieni affidato agli enti riconosciuti ai quali dai mandato per procere all'adozione... e li, non sempre sei seguito come si deve... anche loro hanno l'obbligo di organizzare corsi etc, ma i temi sono liberi, decisi dall'ente.
    e poi alla coppia in attesa, il più delle volte interessa solo sapere "quanto tempo ci vuole" (e in questo, almeno all'inizio del percorso, mi ci metto pure io)

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Il dopo dell'idoneità all'adozione internazionale, per me è un mondo sconosciuto. Come detto ho seguito solo la strada dell'affidamento che pare essersi già trasformato per me, in una mezza adozione, già al mio primo caso di affido e dopo soli 6 mesi. Speravo che nel mondo dell'affido ci fossero meno problemi ma aimè, anche qui ci sono molti lati oscuri. Pensa che (sto ancora cercando di capire bene la situazione ma non escludo che in futuro ci potranno essere grosse sorprese in tal senso), ci sono alcune famiglie che, per il solo fatto che si sono affiliate ad una comunità, hanno accolto bambini in affido ed i comuni, anzichè versare il normale contributo alla famiglia, versano la retta alla comunità delle famose 80-100€ al giorno. Se avrò prove di quanto sto dicendo, non so se riuscirò a stare buono... spero tanto di aver capito male ma tutto fin ora conferma questo discorso.
    Ciao

  12.  

    Sandro, ma..anche su questi bambini speculano?? Comunità che si presterebbero a questo...schifo???per favore veramente ..continua a vedere di capirci!!!

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    come dicevo prima, ovunque girano soldi, e tanti, la speculazione fa capolino... per fortuna si tratta solo di mele marce e spero di poter continuare a credere che si tratti di casi sporadici!!!!!!

  13.  

    Albe, ho letto e riletto il tuo intervento sulle adozioni internazionali, e ..quanto fà riflettere, ma smettere di rivolgersi a questi enti per avere un bambino, comporterebbe forse la morte per fame, o l"abbandono in luoghi orribili per questi bambini, la mia amica che ha un figlio Boliviano, quando racconta di dove era il suo piccolo in Bolivia dopo 3o anni ha ancora le lacrime, per tutti quelli che ha lawciato là!
    Ma il tuo discorso di aiuto li sul posto , mi piace molto, lasciare ogni creatura alla sua terra! si sarebbe l"ideale, contro cosa o chi dobbiamo combattere perchè questo sia possibile? e come dire a una donna che aspetta di avere un figlio anche se cosi...non và bene? Forse io parlo solo col cuore, ma è un argomento che vorrei proprio fosse più sviluppato. grazie ciao

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Purtroppo Marzia spero anch'io non sia vero ma la fonte è abbastanza attendibile. Non vorrei però con questi discorsi alimentare nuovi tormentoni di accuse sui servizi e sulle autorità preposte al controllo. Per me la base istituzionale è buona come anche le leggi attuali che, anche se perfettibili, hanno già fatto dei bei salti in avanti. Poi, il resto, lo fanno le persone; ognuna per la propria porzione di responsabilità. Anche noi, su questo forum abbiamo la nostra fettina.

    Sandro.

  14.  

    ma ci redndiamo conto?? con tutti quei soldi si possono assumere ass. soc. psicologi, fare dei corsi di qualificazione...istituire luoghi per gli incontri protetti..meno
    tetri, aiutare di più le famiglie che hanno speranza di ....rimettersi in sesto! solo l"idea che possa esserci questo marcio!!!

  15.  

    Daccordissimo, ma appunto Sandro se le persone combinano di queste porcherie e no!!! Questo và veramente denunciato a gran voce.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    comunque, se queste comunità operano in questo modo, non credo che siano fuori legge... magari al limite

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Marzia, non cadere dalle nuvole...:face-smile: Non ti è capitato di sentire di comuni sulla soglia della banca-rotta proprio per queste ragioni? E' cronaca recentissima di molte zone d'Italia.
    Più il comune è piccolo e meno risorse ha. Basta qualche minore di troppo in comunità e booommm!!!
    Ciao.

  16.  

    Ma adri scusa...questo è quasi vendere un bambino!!! e...100 euro al giorno????? ma sai quanto danno a noi??? e sia chiaro non lo dico perchè ho fatto o voglio fare dell"affido un affare!!! Ma santapatata, per avere i libri di scuola ci si impiega 3 anni e intanto ovviamente...li compri e li paghi, in barba alle rassicurazioni!!!e mi parlate di queste cifre??? praticamente si..presta il bimbo a una famiglia che si ..accontenta di prendere una cifra giornaliera e il resto và alla comunità! è cosi??? e L"affetto per il bimbo???? Ma non ci posso pensare.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Si Adry, proprio al limite. Poi però, se la famiglia scoppia e molla il bambino, la comunità a quel punto dovrebbe essere pronta ed invece, nel caso di mia conoscenza, il comune di provenienza ha ricevuto di ritorno il pacchettino. Un pò troppo comodo così, non credi?
    Però ora mi fermo perchè siamo in luogo pubblico e ci sono in corso procedimenti di verifica.
    Ciao.

  17.  

    Sandro!! dammi pure della "oca" ma non sapevo di comuni..in crisi....forse mi informo poco, forse qui nella mia zona, andiamo benino, ma promesso da ora comincio a informarmi di più

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Al di là del caso specifico, per me le comunità non dovrebbero assolutamente funzionare così. La comunità, ha delle precise caratteristiche ed è strutturata proprio per reggere al duro colpo dei casi più difficili. Se facciamo fatica ad accettare il fallimento della famiglia affidataria, come possiamo accettare quello della comunità? Per questo sono giustificate le rette così alte perché ci sono costi da sostenere per gli specialisti di supporto e per tutta la rete organizzativa che una semplice famiglia affidataria non ha.
    Ciao.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    di chi è l'errore? dello stato che permette o di chi ne "approfitta"?

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime27 Aug 2008
     

    Secondo me Adry, lo stato può avere delle lacune nella legislazione ma di certo, non esisterà nessun articolo che autorizza ad essere furbi e ad approfittare della situazione. Nel mondo del disagio, credo che la dignità e l'etica di chi opera, dovrebbero essere al di sopra di ogni sospetto ma ovviamente, non sono così igenuo...
    Marzia, c'era un sorriso, spero non te la sia presa. Se è così, ho sbagliato nuovamente nei tuoi confronti. Scusami.
    Sandro.