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      CommentAuthorpara
    • CommentTime24 Jun 2008
     

    quando un bambino viene inserito in famiglia affidataria, con quali "attenzioni" viene poi seguita la famiglia di origine? cioè mi affidano un bimbo x 2 anni, in questo lasso di tempo chi si occupa di far migliorare la famiglia?

    se gli ass soc del mio comune non mi "chiamano" perchè non ritengono opportuna la mia famiglia per i bambini che hanno loro a chi mi posso rivolgere per continuare il percorso e avere qualche frutto?

    nel caso mi rivolgessi direttamente al tribunale dei minori dovrei di nuovo riavere i colloqui con la medesima ass soc e la medesima psic. del mio comune?

    a livello pratico tipo scelta della scuola, sport, gite, viaggi come ci si deve comportare rispetto i servizi?

    mi è stato detto che chi apre la porta dell'affido chiude quella dell'adozione ma leggendo i vecchi post non mi pare che per qualcuno è andata così...incomincio ad essere confusa .....

    ci si può candidare solo per un solo tipo di affido? e se do molte limitazioni mi vedranno "male"?

  1.  

    Ciao Para, ti dico il poco che sò per certo, la famiglia di origine di Gulli viene...seguita dai serv. soc. del comune di residenza, e dall psicologo della Asl,
    per le gite scolastiche, lo sport,le vacanze, il CRE estivo, io decido autonomamente, comunico le date delle vacanze e gli orari del CRE per l"organizzazione degli incontri con la famiglia, e devo dire onestamente che da quest"anno badano molto più alle esigenze del bambino anche in questo.
    Cara para io questo sapevo e questo ti dico, per le altre domande vedrai..arriverà ..l"esperta.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime24 Jun 2008 modificato
     

    ciao para, cerco di andare in ordine:

    quando un bambino viene inserito in famiglia affidataria, con quali "attenzioni" viene poi seguita la famiglia di origine? cioè mi affidano un bimbo x 2 anni, in questo lasso di tempo chi si occupa di far migliorare la famiglia?

    della famiglia dovrebbero continuare ad occuparsene gli assistenti sociali del comune di residenza. detto questo purtroppo la volontà delle famiglie al cambiamento può essere spesso scarsa. allo stesso tempo, dall'altra parte, c'è il rischio che l'aiuto dato non sia adeguato ai bisogni manifestati dalla famiglia...per questo gran parte degli affidamenti superano i due anni consentiti dalla legge, obbligando i tribunali a procedere attraverso un atto di prolungamento, se non addirittura ad un tipo di affido chiamato "Sine Die", ovvero un affido per il quale non si prevede un rientro in famiglia e per il quale non è possibile prevedere un'adozione.

    se gli ass soc del mio comune non mi "chiamano" perchè non ritengono opportuna la mia famiglia per i bambini che hanno loro a chi mi posso rivolgere per continuare il percorso e avere qualche frutto?

    è possibile presentarsi a tutti i comuni limitrofi, non ci sono particolari limitazioni, dichiarando la propria disponibilità. ma questo indipendentemente dal fatto che sia già stata dichiarata o meno l'idoneità.

    a livello pratico tipo scelta della scuola, sport, gite, viaggi come ci si deve comportare rispetto i servizi?

    Marzia ti ha ben risposto. La cosa importante è dare comunicazione ai Servizi Sociali.

    Le ultime due domande le raccolgo insieme:
    mi è stato detto che chi apre la porta dell'affido chiude quella dell'adozione ma leggendo i vecchi post non mi pare che per qualcuno è andata così...incomincio ad essere confusa ..... ci si può candidare solo per un solo tipo di affido? e se do molte limitazioni mi vedranno "male"?

    L'adozione e l'affidamento non sono due istituti che si escludono a vicenda, anzi. Per questo ti dico con certezza che le porte possono rimanere entrambe aperte se la persona lo desidera. Ciò che fa la differenza è lo spirito con il quale si affrontano i due vissuti. nel caso dell'adozione dobbiamo essere pronti ad accogliere un bambino come figlio nostro e che diventa figlio a tutti gli effetti, soprattutto da un punto di vista giuridico. nel caso dell'affido invece dobbiamo esser pronti ad amare, ad accettare un bambino come se fosse figlio nostro, con la consapevolezza che lo stiamo accompagnando per una parentesi della sua vita, pronti a lasciarlo volar via quando tutti i problemi si saranno risolti.

    questo accompagnamento può essere principalmente di due tipi: a tempo pieno oppure part-time. per potarti due esempi pratici, quello di Marzia è a tempo pieno, quello di Cris invece è part-time.

    Non penso che si possa essere giudicati male se si hanno delle limitazioni di tipo logistico...nel senso di preferire un affido part-time perché si pensa sia meglio gestibile dalla famiglia a causa degli orari ad esempio...intendevi dire altre cose con limitazioni ??

  2.  

    Cara Para ciò che dice Jamin credo sia esaustivo e la ringrazio per la puntualità e precisione!

    Rispetto ad affido e adozione sono due strade che, sebbene sembrino molto simili, sono in realtà molto diverse e aggiungo che, sebbene l'una non esclude l'altra, sarebbe bene riflettere attentamente sui due percorsi e sui due tipi di genitorialità che si andranno a mettere in atto.

    Mi spiego meglio: nell'adozione il bimbo è tuo a tutti gli effetti (dopo la sentenza ingiudicata), prende il cognome di tuo marito e sarete voi coppia ad occuparvene a tutti gli effetti in qualità di genitori, sia per i diritti che per i doveri, sia per le figure significative di mamma e papà, soprattutto quando il minore adottatto è in età prescolare e magari i propri genitori non li ha neanche conosciuti. I paesi di origine, se si tratta di adozione internazionale, si limitano a chiedere una relazione all'anno per sapere se il minore sta bene e cresce sano.

    Nell'affido invece voi sarete si la coppia genitoriale affidataria ma dovete essere pronti (oltre al fatto che sia una cosa temporanea) a dividere il minore con altre figure significative, innanzitutto con la famiglia d'origine presente (poi dipende dal tipo di affido chiaramente) con cui potrebbe capitare di avere anche rapporti conflittuali o competitivi(si spera ovviamente siano collaborativi!), con gli psico e assistenti sociali dei servizi, voi sarete seguiti dai servizi, il minore anche, la famiglia d'origine dovrebbe fare parallelamente il suo percorso per il rientro del minore con cui dovrebbe avere comunque degli incontri protetti o meno(dipende sempre dal tipo di affido, giudiziale, consensuale, part-time, full-time, diurno ecc...)

    Insomma le due strade sono entrambe molto belle, inizialmente in salita ma molto ricche e soddisfacenti, però sono strade molto diverse e intraprese con motivazioni profondamente diverse, con risvolti diversi, per cui consiglio sempre di informarsi bene prima e riflettere attentamente sul tipo di percorso da intraprendere...

    Cristina

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      CommentAuthorpara
    • CommentTime25 Jun 2008
     

    grazie a tutti
    a noi interessa molto la strada dell'affido e non della adozione, però mi piace avere le cose chiare in testa.
    per quanto riguarda la terza domanda? cioè se devo ri-parlare con la stessa ass soc e/o la stessa psic del mio comune anche se vado a rivolgermi altrove?

    x marzia ma "gulli" è un vezzeggiativo che ti 6 inventata tu? oppure è il suo nome? dagli un abbraccio forte da parte mia!:face-smile: