ho letto solo oggi lo scambio di opinioni fra dany ed elena e non mi stupiscono per la verità...se si può essere molto sdolcinati si può anche essere molto arrabbiati e non vedo perchè sia lecito il primo atteggiamento e non il secondo...ma non volgio essere polemica ,questo è il motivo per cui non partecipo più al forum ne scrivendo ne leggendo e non intendo risollevare il problema..non è indispensabile la presenza di nessuno...intervengo soltanto per raccontare in brevissimo una lunghissima storia...il nostro primo affido..
bimba di 9 anni con gravissime violenze sessuali e di ogni altro genere perpetrate da genitori zii,nonni; coinvolta in messe nere e riti satanici...portata da noi dall'oggi al domani...conduzione della storia a nostro parere assurda,carabinieri davanti a casa,processi ecce ecc....dopo un anno io sono scoppiata,e badate bene,io perchè in verità se fosse stato per mio marito sarebbe ancora con noi,ed ho chiesto ai servizi la chiusura dell'affido adducendo il motivo della mia incapacità a sostenere psicologicamente la bimba,situazione troppo grave per "non competenti" e sostenendo l'errore dei servizi nell'affidare una bimba simile a una famiglia e la loro incapacità di controllare la famiglia di origine e..e..e..

a distanza di altri 3 affidi,posso dire che ...la conduzione delle situazioni da parte dei servizi ogni volta mi sembra sempre piu' "inetta" (4-5 assistenti diversi che cambiano,percorsi stabiliti nebulosissimi,psicologi che parlano senza conoscere famiglia e bambino) ma mai più ho pensato di allontanare un bimbo in affido...
la colpa è dell'affidatario se l'affido non regge,della non preparazione,del fraintendimento,della non pazienza..o forse del momento non opportuno...comunque c'è la convinzione di poter restituire il bimbo al mittente....la famiglia di origine può parlare male,può inteferire o può essere un'attrattiva ma se i genitori affidatari tengono fede alla loro scelta così come un matrimonio,una maternità come fosse un sacramento,allora le cose prima o poi funzionano....un bimbo in affido è un figlio nostro-non nostro...io prenderei a calci mio figlio tenendolo per i capelli almeno 10 volte al giorno...ma sono sua madre e tengo duro e non lo rimando a nessuno

la mia modestissima esperienza dice che pur essendo frequentissimamente gli assistenti sociali dei "mancati muratori" senza voler offendere i muratori e naturalmente esclusi i presenti e partecipanti a questo forum..non c'è nulla che giustifichi l'allontanamento e la sofferenza di un bambino
tutti quelli che come me hanno sbagliato sulla pelle di un bimbo cercano di giustificarsi ..con se stessi..per soffrire meno (anche io ho chiesto di rimanere nella vita di quella bimba !!!!)

scusate e buon proseguimento

Ciao Annalisa!
Bentrovata! (O darti il benvenuto lo trovi troppo sdolcinato???)

Grazie per aver condiviso con noi la tua storia, fa riflettere molto...

E dai...se ci hai scritto un pochino ti manchiamo...

Scherzi a parte mi ha fatto davvero piacere leggerti!

A presto,
Cristina

Con grande serenità penso di poter dire alcune cose....
Anche per chi crede che l'affido sia un potentissimo strumento di aiuto ad un bambino in difficoltà, è innegabile che anche per i servizi esso sia una grade sfida e un intervento molto difficile da realizzare. Difficile perchè i sentimenti messi in campo sono davvero tanti. Ho provato a fare un elenco dei sentimenti che io provo davanti ad un intervento di questo tipo... sono riuscita a contarne 90 e ce ne sono ancora, sia che l'affido vada bene, sia che il progetto si interrompa. Su un elemento sono assolutamente daccordo con Annalisa, il turn-over degli assistenti sociali e degli operatori che lavorano nei servizi. Io sono ormai un soggetto in via di estinzione, essendo di ruolo da molti anni e avendo la fortuna di vedere i bambini che ho seguito, ormai adulti fatti. Non è così per chi si avvia oggi alla professione: precariato, instabilità, ricatti del politico di turno (non rompere altrimenti non ti rinnovo l'incarico) e se questa precarietà in altri campi (economico, produttivo, ecc )incide meno sui risultati, nel campo sociale ed educativo è devastante!!! Devastante per la precarietà degli interventi stessi, devastante per chi non riesce mai a vedere i risultati del lavoro svolto ed anche degli errori connessi.
quanto all'essere associati a "muratori"la cosa non mi offende, ci sono bravissimi muratori che sono capaci di lavorare e lo fanno con cura, tirando fuori da 4 mattoni e un pò di calce dei capolavori, e c'è chi si improvvisa e non riesce a mettere due blocchetti uno sull'altro. Ma questo vale, perdonatemi, per tutte le professioni.

care Dany e Cristina..so che esistono persone serie e corrette e competenti in tutti gli ambiti ,naturalmente invece di muratore avrei potuto dire falegname o camionista per indicare semplicemente chi non ha diretto contatto "con l'anima,la cura,il sostegno delle persone"..io sono un medico e penso spesso che molti iper-super medici avrebbero fatto meglio a fare i "muratori " appunto..nelle professioni come la mia e come la vostra c'è la necessità di andare oltre le competenze,le conoscenze,la tecnica,il progetto..c'è la necessità di "sentire" e di leggere nell'altro e nelle situazioni e questo non è da tutti...un medico può conoscere tutti i farmaci o le più sofisticate tecniche chirurgiche ma non essere un valido sostegno per l'ammalato se non sà ascoltarlo e leggere dentro la sua malattia...mi scuso quindi se ho offeso voi o i muratori..non era questa l'intenzione...ma solo ribadire che nonostante tutte le difficoltà che la vostra professione presenta e la fallibilità di tutti (mia per prima) penso che nulla possa giustificare l'abbandono di un bimbo che ci è stato affidato buona serata e buon lavoro