Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime12 May 2008
     

    Parliamo sempre di quel che vorrebbero e chiedono gli affidatari, i genitori, gli operatori ma una voce mi sembra abbastanza spenta, quella dei bambini già o in attesa di affido.
    Undici anni fa ho iniziato un affido part time di una bimba di 2 anni che, udente, viveva con genitori, zie e cugini tutti sordomuti e per la maggior parte stranieri. Si trattava di aiutare la bimba ad entrare nel mondo della comunicazione.
    Ma con il tempo e la frequentazione è emerso che quello era il problema minore, sono inizati grossi conflitti in famiglia (poi ridottasi a padre madre e figlia) , liti , aggressività, allontanamenti da casa ora del padre ora della madre.
    Di questa situazione E. , oggi splendida neotredicenne, è stata sempre vittima e, in particolare negli ultimi tempi, chiede (e ottiene) di restare sempre da me perchè , sue parole, "non ce la faccio più di questa famiglia".
    Ultimo episodio ieri sera : fra le lacrime mi diceva che i suoi avevano ancora litigato e il padre andava da lei dicendole cose (presumo contro la madre) che "mi creano tanti problemi", "perchè lo fa? se io gli chiedo di non farlo e scappo in camera?". Conoscendo un pò l'affido è E. stessa ha detto più volte che che le piacerebbe tanto andare a stare, almeno per un pò di tempo, in un'altra famiglia. E poi un'altra cosa : più volte negli ultimi anni ha chiesto di poter vedere uno psicologo. "perchè io di tante cose parlo , ma mi resta sempre dentro ancora qualche cosa". E. frequenta un centro di agregazione per ragazzi in difficoltà , ma la sua educatrice mi ha detto che i genitori non vogliono sentir parlare di psicologi, che l'assistente sociale non c'è da mesi e quindi bisogna aspettare.
    Quel che mi e vi chiedo : e' mai possibile che non si possa accontentare una tredicenne che non chiede la discoteca , le ore piccole o di fumare ma , fra le lacrime e la disperazione... uno psicologo!
    Credo di avere scritto più parole in questo post che in tutti gli altri miei interventi messi insieme , scusate, ma.....

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime12 May 2008
     

    ma oggi in tutta la giornata non sono riuscita a togliermi dalla mente quei lacrimoni, quegli occhi tristi e quel senso di impotenza che mi assaliva

  1.  

    Ciao Perlanima, voglio solo dire che ti capisco, che gli occhi di un bambino che soffre sono duri da....guardare. Forse ti sarà più chiara Margherita, ma io ti direi di continuare a chiedere ai serv, soc. continua a ..tampinare. e in bocca al lupo.

  2.  

    Ciao Perlanima, mi dispiace per la tua tredicenne, che però ha la fortuna di avere accando una persona come te, attenta e sensibile.
    Non so se il tuo affido è stato proposto dal servizio sociale del Comune o dell'ASl. Comunque sia, se E ha chiesto di incontrare una psicologa, se ha chiesto di volere passare più tempo in un'altra famiglia per distanziarsi dai suoi, ha il diritto, dico il diritto, di essere ascoltata.
    Tra l'altro dovrebbe essere proprio il servizio sociale che ti ha proposto l'affido, negli incontri periodici di verifica, a valutare questa esigenza.
    Ti suggerisco di chiedere un incontro con il servizio sociale che ti ha affidato la ragazzina e chiedere espressamente l'intervento dello psicologo. Dalle tue parole non comprendo se l'affido è ancora part-time, anche se poco cambia rispetto al problema. Se non ti ascoltano chiedi un incontro anche con il responsabile del servizio per spiegare quello che hai detto a noi. Se si tratta di un servizio sociale comunale che non ha la psicologa, può avvalersi della collaborazione della ASl.
    Non so che tipo di affido sia il tuo: di tipo consensuale, giudiziale? Te lo chiedo perchè nell'affido giudiziale, il servizio, a prescindere dalla volontà dei genitori naturali, se lo ritiene opportuno,può decidere che la bambina venga seguita da una psicologa, perchè lo inserisce nel progetto di intervento. Spesso comunque nell'affido consensuale, l'èquipe costituita da psicologo e assistente sociale, incontrano i soggetti coinvolti nell'affido, abmbini compresi e hanno modo di verificare eventuali bisogni.
    Insisti per favore, è un tuo dovere nei confronti di E ., che ha il diritto di essere curata e ascoltata.
    Nel frattempo, prova ad ascoltare molto la tua tredicenne, fatti raccontare, falla esprimere, giocate insieme. guardate un film..sono certa che la aiuterai a stare meglio.
    Tu mi chiedi dei bimbi..i bimbi devono essere al centro e per questo motivo..prima di qualsiasi affido e di qualsiasi decisione li coinvolga devono essere sentiti, ascoltati e devono esprimere anche il loro consenso.

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime13 May 2008
     

    Grazie a chi mi ha risposto.
    In effetti E. non è in affido.
    Come dicevo io ero intervenuta undici anni fa con una formula che si è chiamata affido (part time, consensuale) disposto dai Servizi Sociali del Comune di Milano, ma se vogliamo somigliava più ad un percorso di volontariato. Il progetto dell'affido era "aiutare la bambina ad imparare a parlare e a relazionarsi".
    Dopo qualche anno , io stessa ho chiesto il termine dell'affido perchè mi sembrava che il progetto fosse realizzato, e volevo eventualmente aprirmi ad un'altra situazione, ben sapendo che con E. sarei rimasta in ottimi rapporti, come infatti è stato.
    Tutta la frequentazione successiva all'affido è stata, ed è , svincolata da qualunque istituzione.
    Questo per quanto riguarda il discorso affido.
    Però, dato che durante la mia frequentazione della famiglia , notai altre problematiche , ne parlai con i Servizi che disposero per E. una operatrice domiciliare e in seguito (e siamo ad oggi) l' inserimento presso un Centro ricreativo per adolescenti, tenuto da una Cooperativa che dispone di assistente sociale, educatori, psicologi.
    Tempo fa sono stata contattata dalla educatrice di riferimento di E. come "forte riferimento della ragazzina" per scambiarci all' occorrenza idee o informazioni.
    E' lei che mi ha detto che hanno proposto ai genitori un incontro di E. con uno psicologo ottenendone un netto rifiuto. E oggi da mesi non c'è l' assistente sociale, non è ancora stata sostituita e quindi "è tutto fermo".
    Spero di aver chiarito la situazione che è un pò articolata ...ma il punto è che io non ho nessun "potere" in questa situazione.
    Quello che vorrei sapere è se per vedere uno psicologo ci vuole davvero il consenso dei genitori e se un professionista (al limite potrei pensarci io) farebbe un consulto con una tredicenne anche senza la presenza dei genitori.
    Grazie mille e buona giornata a tutti.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime13 May 2008
     

    Ciao Perlanima,
    grazie mille per condividere questa esperienza. Ripeto anch'io quello che ha dette Margherita, i bambini devono essere la principale parte da essere ascoltata.
    Per quanto riguarda lo psicologo, posso ad esempio dirti che esistono dei consultori per adolescenti che mettono a disposizione dei ragazzi uno psicologo e credo che in questo caso, la bambina possa usufruire di questo servizio con tutta serenità senza dover dire niente ai propri genitori. A Livorno, ad esempio, i consultori sono organizzati all'interno delle USL e come ti dicevo mettono a disposizione una psicologa 2 o 3 volte a settimana per tutti gli adolescenti che ne abbiamo bisogno. Non c'è da prendere alcun appuntamento, basta presentarsi all'orario di apertura. Naturalmente mantengono l'anonimato, se così posso dire. Non c'è bisogno di genitori, né tanto meno di un permesso. Forse potrebbe essere una soluzione...
    Un saluto
    Jamin

  3.  

    Ciao Perlanima, sì ho chiaro tutto adesso.
    Ti ha già risposto Jamin. La ragazzina può rivolgersi ad un consultorio, o spesso ad consultorio giovani, dove vi sono degli esperti che ascoltano le problematiche dei ragazzi, oppure in alcuni Comuni la ASL organizza lo sportello giovani all'interno delle Scuole dove si è ascoltati da uno psicologo.
    Per quanto riguarda poi la consulenza di un privato anche quello va bene, soltanto che in quel caso, essendo la ragazza minorenne e dovendola accompagnare tu, è più complicato perchè i genitori che hanno la potestà potrebbero crearti qualche problema, dal momento che non danno il consenso.
    L'unico dubbio che ho è questo: E. frequenta un Centro perr adolescenti gestito dalla cooperativa che dispone di un'èquipe multiprofessionale,da come tu riporti. Perchè la psicologa non l'ha incontrata? Anche questa potrebbe sentirla e far una relazione scritta ai servizi sociali comunali con una eplicita richiesta di invio alal ASL per intevento psicologico....
    Buoan serata

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime14 May 2008
     

    Bene! ora faccio una ricerca fra i servizi offerti dalle strutture pubbliche , speriamo !
    Hai ragione Margherita sul fatto di non fare azioni all'insaputa dei genitori (non l'ho mai fatto sino ad ora, non so come mi sia venuto in mente..) e poi E. stessa non sarebbe serena in una situazione così.
    Il Centro che frequenta attende il reinserimento di una assistente sociale per prendere qualunque decisione e fare qualunque passo. Ricontatterò più avanti l'e ducatrice per sapere.

    Grazie a tutti.

  4.  

    Ciao Perlanima....Mi dispiace per E., spero che tu trovi presto un servizio disponibile. E' strano però che un Centro di aggregazione per adolecenti difficile aspetti l'assistente sociale che manca da tempo. Nell'ambito dove io lavoro abbiamo due centri per adolescenti difficili, che hanno all'interno dell'èquipe diversi psicologi ed educatori, sia per lavorare dentro il Centro con i giovani sia per l'unità di strada.
    Mah.. è pure strano che i servizi sociali comunali non intervengano.
    Tienici informate.
    Vado a letto..stasera sono molto stanca
    Marg

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime15 May 2008
     

    In realtà io conosco molto poco di questa struttura e so giusto quel che mi hanno detto dire telefonicamente quel paio di volte che ne ho avuto occasione.
    Comunque E. è sì in una situazione famigliare difficile e pesante, ma lei resta una ragazzina matura e consapevole , che dà valore all'amicizia, ha una sana autostima (non troppo, non poco). E si apre molto con me e con l'educatrice. Quasi ogni sera/notte sta da me e racconta, racconta, racconta ...poi mi chiama al telefono quando va da scuola a casa o al Centro ("ora salgo sull'autobus", "ora attraverso la strada") e racconta quel che è successo a scuola, ai compagni, dei ragazzi che le piacciono.... E' anche proprio per questo che ci terrei ad esaudire il suo desiderio, sta per affrontare l'adolescenza e mi sembrerebbe importante fare di tutto perchè questo percorso positivo possa continuare a fluire , aiutandola a sollevarsi un pò da certi pesi che la opprimono.

  5.  

    Perlanima, sei proprio brava, continua a stare vicino a questa ragazzina, a volte veramente è un mistero come questi ragazzi che vengono da realtà
    famigliari...pesanti, riescano a non farsi travolgere dalle brutture.

    •  
      CommentAuthoremilia
    • CommentTime15 May 2008
     

    Perlanima chedo che lei ti reputi.."famiglia" e porto sicuro..

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime16 May 2008
     

    Ciao Perlanima,
    il rapporto che hai mantenuto con questa bambina è veramente esemplare. Siete rimaste unite, lei si fida di te e tu, da come ne parli, dai proprio l'impressione che questa ragazza sia speciale per te. Ne traspare l'intelligenza, la sensibilità...E' vero, non è bello far cose alle spalle dei genitori. Ma se la ragazza ha una certa autonomia potrebbe comunque andare ad un consultorio, prima che magari i suoi problemi siano troppo grandi da tener dentro. Come tu stessa dici, inizia il periodo dell'adolescenza e si quanto i caratteri si trasformano in questo periodo. Forse sarebbe bene che si alleggerisse dentro.
    Non so...tu che cosa ne pensi ? Andrebbe da sola al consultorio ?

  6.  

    Mia cara Perlanima, anche io penso che hai un rapporto unico e speciale con questa ragazzina.
    La nostra vita è raramente fatta di incontri unici, speciali, spesso non li percepiamo subito come tali..ma se con il passare del tempo, come nel tuo caso, un filo invisibile tiene unite le vite di due persone, allora non c'è atto formale, decreto o altro che possa darci la certezza che per l'altro siamo e resteremo sempre eterni.
    E come spesso si dice in questo forum, qualsiasi problema verrà risolto.