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      CommentAuthorStaff
    • CommentTime12 Dec 2002 modificato
     

    Argomento: Adozione - tremenda trafila

    Inviato da: Rinaldo

    Data/ora: 01/05/01 19.28.19



    Quando mia moglie ed io ci accorgemmo che non potevamo avere figli, ci affidammo agli Assistenti Sociali locali per il disbrigo delle pratiche sia per l'adozione nazionale, sia per quella internazionale.

    In precedenza avevamo già pensato di avere un figlio nostro e di adottarne un secondo, per questo non avemmo alcuna difficoltà ad accettare la nuova situazione, anzi, quasi ne eravamo felici, perché il buon Dio ci permetteva di accoglierne uno in più.

    Con questo spirito ci recammo all'appuntamento presso la locale USL (ora ASL) dove avremmo avuto il primo colloquio con gli Assistenti Sociali.

    Qui giunti rilevarono le nostre rispettive identità e ci invitarono in una stanza separata per il colloquio, io per primo.

    Mi furono rivolte tre sole insignificanti domande e prima che completassi la terza risposta uno degli Assistenti, scrollando il capo, mi bloccò dicendo che non ero assolutamente adatto all'adozione e che era inutile continuare ogni ulteriore colloquio con mia moglie.

    La cosa mi adirò alquanto, ma cercai di contenermi e di fare buon viso a cattiva sorte.

    Scendendo le scale, uno dei due Assistenti mi raggiunse e, per farla breve, mi offrì di appoggiare la nostra richiesta in cambio di una somma di denaro.

    Qui si scatenò la mia ira e solo le grida accorate di mia moglie mi impedirono di strangolarlo e di gettarlo giù dalle scale.

    Non potei nemmeno sporgere denuncia, perché non avevo prove dell'accaduto, contrariamente allo stesso il quale poteva addurre i lividi a sostegno di qualsiasi atto volesse intraprendere, oltre alla posizione che sicuramente avrebbe dato più peso alle sue parole, unitamente alla collega che era pronta a testimoniare in suo favore.

    Nei tre mesi successivi fummo oggetto di telefonate anonime a qualsiasi ora del giorno e della notte, poi pian piano cessarono. Non sono in grado di affermare se fossero legate a quanto era successo, ma i sospetti puntarono solo su quanto accaduto in precedenza.

    In seguito, ascoltammo i consigli di alcuni conoscenti ed inoltrammo domanda presso la USL di un'altra Provincia e qui, finalmente, dopo tre mesi di colloqui a cadenza settimanale ed un incontro presso il tribunale dei minori, ottenemmo entrambi i permessi per le adozioni.

    Illusi che il più fosse passato, cominciammo a seguire le trafile consuete che altri, prima di noi, avevano utilizzato per potere concretizzare l'adozione ed in questi casi, mancando un supporto valido come può essere, o diventare, sos-affido.it seguimmo i consigli di alcuni conoscenti.

    Forse saremo stati sfortunati, oppure, non avremo avuto la costanza e le finanze necessarie per affrontare il problema fino in fondo, fatto sta che chi non ha affrontato simili situazioni non immagina minimamente cosa si celi dietro l'apparente facciata di perbenismo di molte Associazioni e Gruppi i quali, appoggiati dallo Stato e dalla Chiesa, hanno tradotto il tutto in un business colossale.

    La mercificazione della sofferenza e del disagio, il mercato dell'infanzia abbandonata a se stessa, fanno la fortuna di molte di queste organizzazioni senza scrupoli che per 30, 50, o 70 milioni ti procurano un figlio adottivo e sono pronte a sostituirtelo se si rivelasse "non idoneo" alle tue aspettative!

    Un sistema vergognoso che giustifica quanti scelgono soluzioni illegali come alternativa, dove tale forma di illegalità, sebbene giustamente perseguita, è la cosa più fruibile per non sottostare alle altre illegalità perpetrate da queste Istituzioni che godono di tutte le protezioni.

    Fatto sta che, per mancanza di fondi sufficienti, non siamo stati in grado di adottare un figlio.

    Mi auguro che attraverso questa mirabile iniziativa sos-affido.it, appunto, sia possibile fare chiarezza e risolvere il duplice rapporto legato alle adozioni: bambini bisognosi di affetto e di una famiglia da una parte e genitori adottivi pronti ad accoglierli dall'altra e che, magari, in un prossimo futuro, possa allargare gli orizzonti combattendo ogni forma di illegalità, adoperandosi per avere leggi più adeguate dove i limiti di età, l'omosessualità della famiglia e quant'altro, possano dare a tanti bambini una famiglia e tanto amore.

    In fondo, è anche sbagliato strappare i figli alle famiglie indigenti, magari è necessario responsabilizzarle sul controllo delle nascite, ma per un bimbo è sicuramente meglio vivere nell'amore in stato di precarietà che consumare tre pasti al giorno nell'abbandono più completo!



    Risposta: Ti sono nel cuore

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 01/05/01 19.47.47



    Carissimo Rinaldo, mi spiace moltissimo per la tua vicissitudine. Purtroppo la trafila burocratica si presta a imbrogli vari da parte di loschi personaggi. Purtroppo anche io ho sentito spesso voci su grosse organizzazioni che, mascherando in un modo o nell'altro la richiesta, pretendono denaro, e non poco, per farti giungere ad adottare un bambino.

    Queste cose andrebbero denunciate alla pubblica autorita' al fine di stroncare questo commercio tanto abominvole. Anche perche', e' mia opinione, se "non costasse cosi' tanto", sia in termnini di burocrazia, sia in termini di denaro, sarebbero molte di piu' le famiglie che prenderebbero un bambino in adozione dai paesi dove si muore veramente di fame, togliendolo a guerre, stenti e chissa' quali altre tribolazioni. Hai toccato il tema dell'affidamento e devo dire che in eso c'e' una pratica legale che mi lascia attonito ... l'affidamento "preadottivo" della durata di un anno, prorogabile a due. Una bestialita': se i genitori adottivi non si trovano bene con il bambino preso, lo possono rimandare indietro. MA SCHERZIAMO? MA COS'E', UN GIOCO? Vi rendete conto cosa voglia dire per un bambino essere rifiutato? respinto? Ed ancora ... ma se a quei "genitori" che rifiutano un bambino in adozione dopo averlo chiesto e preso, nascesse un figlio proprio ... come farebbero, poverini, a liberarsene? Ed infine ... lo sapete che il bambino che esce da un paese straniero e' considerato da quasi tutti tali governi un bambino adottato e non piu' cittadino di quel paese ... allora se viene rimandato indietro, dove puo' andare? Non in un centro tipo casa famiglia o in una famiglia affidataria perche' considerato "adottabile" e non "affidabile", ne mancherebbero i presupposti. Che fine farebbe? Andrebbe in un istituto per orfani ...si dovrebbe proibire ai genitori che vogliono un bambino di liberarsene quando gli e' venuto a noia.

    Per rispondere all'ultima affermazione di Rinaldo, quando dice che ", è anche sbagliato strappare i figli alle famiglie indigenti" ... e' si vero che non si debbano togliere bambini a famiglie solo perche' indigenti, ma spesso con la poverta' ci sono altri grossi problemi ed il figlio non viene considerato ed abbandonato a se' stesso.

    Comunque l'affidamento non e' sempre "togliere" un bambino, e' anche e sopratutto, dare un sostegno alla famiglia naturale, anche con interventi di tipo "affidamento part time", come ad esempio i casi in cui il ragazzo rientri in famiglia a dormire o dove una persona incaricata dai servizi sociali entra nella famiglia due o tre volte alla settimana per aiutare nello studio il bambino.